Il paese della felicità
Lo chiamavano il paese della felicità. Nessuno aveva mai visto un solo abitante di quel paese piangere una volta. – È molto strano – dicevano i commercianti che facevano ritorno da lì -, veramente strano: li puoi insultare, prendere in giro, ti rispondono sempre con un sorriso. Derek, figlio di un commerciante, decise un giorno che voleva vedere questa gente con i suoi occhi. Partì all’alba, quando la luce arancione del sole incorniciava le vette dei monti. C’erano diverse ore di cammino per arrivare al paese della felicità e Derek le affrontò pieno di energia. Voleva vedere, non solo sentir parlare di loro e magari, perché no, rubare a quel popolo il segreto dell’infinita felicità. Dopo tre ore di cammino un enorme cancello si disegnò di fronte a lui: di ferro e finemente intagliato, lasciava intravedere prati verdi e modeste casette di mattoni. Derek fece forza sul cancello e questo si aprì magicamente, quasi fosse diventato leggero come una piuma. Sbilanciatosi, il giovane cadde a terra. Subito una vecchia signora accorse a sollevarlo e lo invitò a mangiare qualcosa da lei. – Grazie ma preferisco fare una passeggiata – rispose Derek rialzandosi. – Come vuole, buona giornata allora! – gli gridò dietro la signora. Fu veramente una buona giornata per Derek; si sentiva immerso in una calma assoluta, ogni persona che incontrava era un’ondata di gioia per il suo cuore, tanto era il calore che gli dimostravano. Ogni farfalla, ogni piccolo essere, in quell’atmosfera di pace, diveniva il simbolo della bellezza della natura. Le acque calme che scorrevano ai suoi piedi erano… ed era infatti un sogno! La sveglia aveva riportato alla realtà Derek, proprio sul più bello, e questo lo rese decisamente nervoso. Quando poi si fu sciacquato la faccia, sillabò lentamente allo specchio: – Il paese della felicità è solo una leggenda, non esiste in questo mondo. Noi uomini siamo troppo egoisti, non riusciremmo mai a creare un mondo dove la felicità dell’altro è la cosa più importante. Detto questo, abbandonò le belle immagini che ancora gli giravano per la testa e si recò al lavoro. Camminava pensando di nuovo alla bellezza e alla felicità intraviste, quand’ecco, non avendo visto un punto in cui il marciapiede era sconnesso, si trovò per terra. Subito una vecchia signora corse in suo aiuto, con lo sguardo preoccupato. Ma si tranquillizzò subito quando, avvicinatasi, vide disegnarsi sulla bocca di Derek un radioso sorriso. – Forse sbagliavo: quel paese è possibile crearlo anche qui! – pensò.