Il Movimento dei Focolari incontra papa Francesco

Papa Francesco: «Possiate essere apostoli di unità a servizio della Chiesa e dell’umanità».
Papa Francesco saluta Margaret Karram, presidente del Movimento dei Focolari durante l'udienza di giovedì 7 dicembre in Vaticano. Foto: Vatican Media/LaPresse

Giovedì 7 dicembre papa Francesco ha ricevuto in udienza, nel Palazzo Apostolico Vaticano, i membri del Movimento dei Focolari, anche chiamato Opera di Maria, nell’anniversario degli 80 anni della sua nascita.

Il pontefice ha ricordato che la fondazione del Movimento coincide con la consacrazione totale di Chiara Lubich a Dio dopo un’ispirazione alla quale, come Maria, ha detto “sì” per sempre. Un sì dal quale è scaturita «un’onda di spiritualità che si è propagata in tutto il mondo, per dire a tutti che è bello vivere il Vangelo con una sola semplice parola: unità».

Francesco ha inoltre sottolineato i tre atteggiamenti che ritiene importanti per il cammino dei Focolari: «vivere con fedeltà dinamica il vostro carisma, accogliere i momenti di crisi come opportunità per maturare, incarnare con coerenza e realismo la spiritualità».

Il Santo Padre ha ringraziato Dio per le numerose opere, iniziative, progetti, rinascite, conversioni, vocazioni e vite donate a Cristo e ai fratelli di cui i membri dell’Opera di Maria sono stati strumento attivo, e ha chiesto loro di continuare ad essere «testimoni e costruttori della pace».

Papa Francesco in udienza con i Membri del Movimento dei Focolari, giovedì 7 dicembre 2023. Foto: Vatican Media/LaPresse

Di seguito riportiamo il discorso completo di papa Francesco alla presidente del Movimento dei Focolari Margaret Karram, al copresidente Jesús Morán, ai membri del Consiglio Generale e ai delegati delle diverse aree geografiche, pubblicato su vatican.va:

Cari fratelli e sorelle, benvenuti!

Saluto il Cardinale Farrel, la vostra Presidente, Dottoressa Margaret Karram, il Co-presidente, don Jesús Morán, i membri del Consiglio Generale, i delegati delle aree geografiche e tutti voi. Vi sono grato di essere venuti mentre celebrate l’ottantesimo anniversario di fondazione del Movimento dei Focolari, detto anche Opera di Maria. Grazie!

Essa coincide col giorno in cui la Serva di Dio Chiara Lubich decise di consacrarsi totalmente al Signore. Da un’ispirazione ricevuta in un contesto di vita assolutamente ordinario – mentre andava a fare la spesa per la sua famiglia – scaturì un atto radicale di donazione a Dio, come risposta alla sua chiamata che aveva sentito dolce e forte nel cuore. Era il 7 dicembre 1943, a Trento, in piena guerra; proprio alla vigilia della Solennità dell’Immacolata, il “sì” di Maria divenne il “sì” di Chiara, generando un’onda di spiritualità che si è propagata in tutto il mondo, per dire a tutti che è bello vivere il Vangelo con una sola semplice parola: unità. Ma unità dice anche armonia: unità armonica.

In questi ottant’anni, avete fatto risuonare questo messaggio in mezzo ai giovani, alle comunità, alle famiglie, alle persone di vita consacrata, ai sacerdoti e ai vescovi; e anche in diversi ambienti sociali: dal mondo della scuola a quello dell’economia, da quello dell’arte e della cultura a quello dell’informazione e dei media; e in particolare negli ambiti dell’ecumenismo e del dialogo interreligioso. Siete stati così strumento attivo di una grande fioritura di opere, di iniziative, di progetti e soprattutto di “rinascite”, di conversioni, di vocazioni, di vite donate a Cristo e ai fratelli. Di tutto questo oggi vogliamo rendere grazie a Dio.

Nel febbraio 2021, parlando alla vostra Assemblea Generale, sottolineavo tre atteggiamenti importanti per il vostro cammino: vivere con fedeltà dinamica il vostro carisma, accogliere i momenti di crisi come opportunità per maturare, incarnare con coerenza e realismo la spiritualità (Discorso, 6 febbraio 2021). Vivere la spiritualità. Voglio ricordarli oggi per incoraggiarvi a viverli e promuoverli secondo tre linee: la maturità ecclesiale, la fedeltà al carisma e l’impegno per la pace.

La maturità ecclesiale. Vi invito a lavorare perché sempre più si realizzi il sogno di una Chiesa pienamente sinodale e missionaria. Cominciate dalle vostre comunità, favorendo in esse uno stile di partecipazione e corresponsabilità, anche a livello di governo. I “focolari” accrescano al loro interno e diffondano attorno a sé un clima di ascolto reciproco e di calore familiare, in cui ci si rispetta e ci si prende cura gli uni degli altri, con particolare attenzione a chi è più debole, a chi è più bisognoso di sostegno. Vi sarà utile, a tal fine, percorrere vie di partecipazione e consultazione vicendevole a tutti i livelli, curando in modo speciale la comunicazione e il dialogo sincero.

In merito alla seconda linea, la fedeltà al carisma, vi ricordo alcune parole della vostra Fondatrice: «Lascia a chi ti segue solo il Vangelo. Se così farai l’ideale dell’unità rimarrà […]. Ciò che resta e resterà sempre è il Vangelo, che non subisce l’usura del tempo» (C. Lubich, in La Parola di Dio, Roma 2011, 112-113). Seminate, per favore, unità portando il Vangelo, senza mai perdere di vista l’opera di incarnazione che Dio continua a voler realizzare in noi e attorno a noi per mezzo del suo Spirito, perché Gesù sia buona notizia per tutti, nessuno escluso, e «perché tutti siano una sola cosa» (Gv 17,21).

Papa Francesco in udienza con Margaret Karram e Jesús Morán, insieme ad altri membr del Movimento dei Focolari. Giovedì 7 dicembre 2023, in Vaticano. Foto: Vatican Media/LaPresse

E veniamo così alla terza linea: l’impegno per la pace, oggi tanto importante. Dopo due millenni di cristianesimo, infatti, l’anelito all’unità continua ad assumere, in tante parti del mondo, la forma di un grido straziante che chiede risposta. Chiara l’ha sentito durante la tragedia della Seconda Guerra Mondiale, e ha deciso di dare tutta la sua vita perché quel “testamento di Gesù” potesse realizzarsi. Oggi, purtroppo, il mondo è ancora dilaniato da molti conflitti e continua ad aver bisogno di artigiani di fraternità e di pace tra gli uomini e tra le nazioni. Chiara diceva: «Essere amore e diffonderlo è lo scopo generale dell’Opera di Maria» (Veglia di Pentecoste, Piazza San Pietro, 30 maggio 1998). Essere amore e diffonderlo: questo è lo scopo principale. E sappiamo che solo dall’amore nasce il frutto della pace. Per questo vi chiedo di essere testimoni e costruttori della pace che Cristo ha realizzato con la sua croce, sconfiggendo l’inimicizia. Pensate che, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale fino ad adesso, non sono finite le guerre. E noi non siamo consapevoli del dramma della guerra. Vi faccio una confidenza. Quando sono andato nel 2014 a Redipuglia per il centenario della Prima Guerra, e ho visto quel cimitero, ho pianto, ho pianto. Quanta distruzione! E tutti i 2 novembre vado a celebrare in qualche cimitero, anche l’ultima volta nel Cimitero del Commonwealth, e vedo l’età dei soldati: 22, 24, 18, 30… Tutte vite spezzate. Per la guerra. E la guerra non finisce. E nella guerra tutti perdono, tutti. Soltanto guadagnano i fabbricanti di armi. E se per un anno non si facessero armi, potrebbe finire la fame nel mondo. È terribile questo. Dobbiamo pensare a questo dramma.

Prima di concludere, vorrei farvi un ultimo invito, appropriato in questo tempo di Avvento: quello alla vigilanza. L’insidia della mondanità spirituale rimane sempre in agguato. Occorre, perciò, che anche voi sappiate reagire con decisione, coerenza e realismo. Ricordiamoci che l’incoerenza tra ciò che diciamo di essere e ciò che siamo realmente è la peggiore anti-testimonianza. L’incoerenza. Per favore, state attenti. E il rimedio è sempre tornare al Vangelo, radice della nostra fede e della vostra storia: al Vangelo dell’umiltà, del servizio disinteressato, della semplicità. E a me piace ricordare sempre che voi siete molto vicini al segreto di Dio, ai quattro segreti di Dio. Dio quattro cose non riesce a capire: non sa quante congregazioni di suore ci sono; cosa pensano i gesuiti; quanti soldi hanno i salesiani; e di che ridono i focolarini!

Cari fratelli e sorelle, come già abbiamo ricordato, voi siete l’Opera di Maria: è Lei che vi ha accompagnato in questi ottant’anni e sapete bene che non smetterà mai di farlo. Sia dunque la Vergine di Nazaret la fonte della vostra consolazione e della vostra forza, perché possiate essere apostoli di unità a servizio della Chiesa e dell’umanità. Grazie per quello che siete e che fate! Continuate con fiducia il vostro cammino. Vi benedico di cuore. E vi raccomando: non dimenticatevi di pregare per me. Grazie.

__

Sostieni l’informazione libera di Città Nuova! Come? Scopri le nostre rivistei corsi di formazione agile e i nostri progetti. Insieme possiamo fare la differenza! Per informazioni: rete@cittanuova.it
_

I più letti della settimana

Mediterraneo di fraternità

La forte fede degli atei

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons