In Italia godere del mare senza pagare sta diventando sempre più difficile. Secondo l’ultimo report di Legambiente (2024), su oltre 3.300 km di coste sabbiose, quasi la metà è occupata da stabilimenti balneari. Il report non fornisce variazioni percentuali anno per anno, ma sottolinea che l’espansione delle concessioni e il numero crescente di stabilimenti indicano una progressiva riduzione degli spazi liberi.
La situazione più critica, secondo il report, si registra in Liguria, dove circa il 70% della costa è concessa ai privati e, in alcune zone come La Spezia, lo spazio libero scende al 6%. Seguono, poco meno che a pari merito con la capofila, Emilia-Romagna e Campania. Al contrario, regioni come Sardegna, Molise e Friuli-Venezia Giulia mantengono una quota di arenili pubblici intorno al 40%.
A questa carenza si aggiunge il caro-prezzi. Secondo un’indagine del Centro Studi I.R.C.A.F., nel 2025 il costo medio nazionale per un ombrellone e due lettini in giornata festiva è di 25,80 euro, con punte di 33 euro in Campania e 31 euro in Liguria. Prezzi leggermente più bassi si registrano in Calabria e Basilicata, dove si spende intorno ai 20 euro. L’indagine evidenzia un aumento medio del 4,47% rispetto al 2024 per il servizio giornaliero e del 6,41% per i pacchetti settimanali, segnalando un incremento generalizzato in quasi tutte le località monitorate.
Le differenze tra località sono notevoli. In Abruzzo, in alcune zone di Chieti, bastano 7 euro al giorno, mentre in Puglia, a Margherita di Savoia, si trovano lettini a 5 euro. Ma nei luoghi più esclusivi i prezzi volano: nel Salento si sfiorano i 3.300 euro per un abbonamento stagionale, mentre in Costiera Amalfitana un solo lettino può costare 24,50 euro.
Il tema si intreccia anche con il settore turistico. L’Italia resta tra le mete più amate dai viaggiatori stranieri, ma la progressiva privatizzazione del litorale rischia di scoraggiare una parte del turismo indipendente, quello fatto di camper, zaino in spalla e budget contenuto.
In Liguria, regione già segnata da spazi ridotti e grandi pressioni immobiliari, molti visitatori lamentano la difficoltà di trovare tratti di spiaggia accessibili senza dover pagare tariffe elevate. Un segnale positivo arriva però da Sestri Levante, dove il Comune ha attivato il progetto “Spiagge libere accessibili”, che mette a disposizione sei tratti di litorale attrezzati per persone con disabilità motorie. Qui, grazie alla collaborazione con l’associazione NoiHandiamo, sono stati installati percorsi, piazzole rialzate, sedie anfibie e lettini accessibili. Le informazioni aggiornate sulle spiagge e i servizi si possono consultare sul sito del Comune di Sestri Levante.
Dai piccoli comuni a quelli più grandi, questa situazione solleva un tema di giustizia sociale. Legambiente denuncia da anni l’eccessiva concessione privata della costa e chiede una legge quadro che garantisca almeno il 50% di spiagge libere, con regole chiare sulle concessioni, molte delle quali sono scadute ma continuano a essere prorogate.
Va ricordato che la legge 217/2011 garantisce il diritto di accesso al mare, anche nel caso di spiagge a pagamento; non essendo tuttavia consentito occupare la battigia, che è sempre spazio di libero passaggio, con oggetti che potrebbero ostacolare altri – e quindi anche ombrelloni, lettini, asciugamani e affini – questo diventa un ostacolo di fatto al passare una giornata al mare senza pagare.
L’estate 2025 conferma due tendenze preoccupanti: da un lato la progressiva riduzione degli arenili pubblici, dall’altro un aumento dei prezzi che rende la vacanza al mare sempre più costosa. Chi cerca uno spazio libero, soprattutto nei mesi di luglio e agosto, si trova a dover affrontare una vera sfida, dovendo muoversi in anticipo e accontentarsi dei pochi tratti di spiaggia gratuita rimasti, spesso accompagnati da offerte o convenzioni per cercare di risparmiare.
Da Liguria a Salento, il sole d’Italia sta diventando un lusso a pagamento. La sfida più grande dei prossimi anni sarà restituire a tutti la possibilità di godere del mare, un bene comune senza barriere né esclusioni.