Il lago della felicità

C’era una volta, in un paese lontano, un magnifico laghetto chiamato Lago della felicità. Nessuno sapeva della sua esistenza, anche perché, si trovava in una vallata circondata da montagne impervie e inesplorate. La valle era stupenda: vi crescevano fiori bellissimi e coloratissime farfalle si aggiravano tranquille in cerca di nettare. Gli uccelli si rincorrevano festosi nel cielo limpido e simpaticissimi animaletti facevano capolino, di tanto in tanto, tra i cespugli del boschetto. C’era anche una piccola cascata che festosamente scendeva nel laghetto. Sembrava di essere in paradiso. Un giorno, sulle cime che si affacciavano alla valle, apparvero alcuni esploratori. Che valle stupenda! Come si chiamerà? Non lo so, non è segnata sulle nostre mappe. Scendiamo a vedere. Dopo tanto cammino e fatica arrivarono al lago. Che acqua limpida! Vieni, ci dissetiamo. E come per incanto la stanchezza abbandonò le loro gambe e una gioia immensa inondò i cuori. Avevano bevuto l’acqua del lago della felicità. Al ritorno da questa esplorazione, raccontarono a tutti di quella meravigliosa vallata e della gioia che avevano provato nel bere l’acqua del lago. Presi tutti da un grande entusiasmo, organizzarono delle spedizioni per raggiungere, al più presto, quel luogo straordinario. Il guaio è che non erano partiti con l’intenzione di trovare la felicità, ma solamente una possibilità di guadagno. Questo posto è mio! No, è mio, sono arrivato prima! Via di qua, non vedete che sto imbottigliando l’acqua? Ci ricaveremo una fortuna se non ci fate perdere tempo con i vostri litigi! Ma chi siete voi? Come potete dire di aver più diritto di noi?. E tutto finiva in una grande zuffa, con urli, calci e pugni. Gesù, vedendo dall’alto, quelle zuffe, chiese all’angelo addetto alla sorveglianza, per quale motivo stavano litigando così aspramente e l’angelo rispose: Hanno scoperto il laghetto della felicità, ora lo stanno trasformando nel laghetto dell’egoismo. Allora Gesù, vedendo la loro cupidigia, ordinò ai suoi angeli pompieri di andare di notte a prendere tutta l’acqua del laghetto, comprese quelle delle bottiglie, e di portarla in cielo. Al mattino, vedendo che nel laghetto non c’era più acqua e la vallata iniziava a seccarsi, spaventati dall’evento, fuggirono rimproverandosi di essere stati così egoisti. Qualcuno si chiederà che cosa ne avrà fatto Gesù di tutta quell’acqua? Se vi interessa saperlo ora ve lo spiego. Avete mai notato che dopo che abbiamo compiuto una bella azione, ci sentiamo più felici? Da dove pensate che arrivi questa felicità? È una goccia del lago della felicità che Gesù ha ordinato di mettere, tramite gli angeli postini, nel cuore d’ogni uomo di buona volontà. Avete capito ora com’è usata quell’acqua? Qualche angioletto, però, tornando da Gesù disse: Sulla Terra ci sono degli uomini cattivi che non vorranno ricevere mai la nostra acqua. È un vero peccato che non possano mai provare la vera gioia. Gesù allora replicò: È vero. Allora faremo così. Nel giorno del mio compleanno, cioè per Natale, distribuiremo a tutti di quest’acqua. Ecco perché nel giorno di Natale ci sentiamo tutti più buoni.

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