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Cultura > Arte e Spettacolo

Il gioco di Ripley

di Cristiano Casagni

- Fonte: Città Nuova

La Cavani si cimenta con l’inquietante personaggio creato da Patricia Highsmith riproponendo una storia già adattata da Wim Wenders negli anni Settanta (L’amico americano). L’ambientazione questa volta è il Veneto di Asolo e delle ville palladiane, dove il diabolico Ripley incastra quasi per divertimento un malcapitato vicino di casa in un tragico gioco di morte. Malcovich è un Ripley perfetto, vanitoso, freddo e crudele, ma rimane l’unico acuto di un film troppo convenzionale. Perché è pur vero che la Cavani sa stare dietro la macchina da presa (e si vede), ma belle inquadrature ed efficaci piani sequenza non bastano a infondere al film quella scintilla di vita necessaria ad animare storia e personaggi. Un film ben fatto, insomma, ma imperfetto, come il problema del potere del male ambiguamente lasciato irrisolto. Regia di Liliana Cavani; con John Malkovich, Dougray Scott, Chiara Caselli, Ray Winstone, Lena Headey.

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