Il Gen Verde dà voce al Mistero

Esce in questi giorni il nuovo doppio cd del gruppo internazionale femminile dei Focolari, Il Mistero pasquale
gen verde

È dal Natale del 1966 che le ragazze e le donne del gruppo internazionale Gen Verde calcano le scene del mondo. A volte con musical e recital dal profumo pop, altre volte con workshop intensivi aperti ai giovani artisti, altre ancora con produzioni non meno impegnative dedicate al canto liturgico.

 

La loro ultima impresa Il Mistero pasquale è già la loro quarta opera in quest’ambito ed è stata realizzata ancora una volta in collaborazione e con la consulenza di Pierangelo Sequeri, teologo e musicista, uno dei massimi esperti italiani della musica liturgica.

           

L’album è stato concepito e suddiviso in tre parti, ciascuna dedicata ad un momento specifico del cosiddetto triduo pasquale: la cena del giovedì santo, la passione del venerdì, e la veglia pasquale della notte santa. In tutto 22 brani nei quali questo blasonato ensemble fa risplendere lo specifico del proprio stile. Melodie e parole sempre sorrette da una duplice valenza: da un lato sfondo e accompagnamento delle meditazioni dell’intimo e, dall’altra, occasione di condivisione del singolo con gli altri membri della propria comunità ecclesiale.

 

La sobria eleganza degli arrangiamenti, a mezza via tra echi classici e folk-pop orchestrale, fa da sostegno a linee melodiche di squisita semplicità che talvolta cedono spazio ad ardite polifonie vocali: illuminando ancora una volta talenti ed ispirazioni che hanno ben pochi “rivali” in questo campo. Dolcezza e intensità, passione e struggimento, mistero e speranza: per l’appunto i sentimenti fondanti dei giorni e delle ore più significative della cristianità. Quasi un viaggio emotivo – prima ancora che sonoro – tra le tenebre e la luce del più grande mistero dell’umanità.

 

Ovviamente tutta l’opera, così come tutta la carriera pluridecennale del gruppo, risulta ispirata ed intrisa dei fondamenti del carisma di Chiara Lubich, la fondatrice del Movimento dei focolari, che a suo tempo volle anche attraverso la loro musica dare forma d’arte ai valori e ai messaggi del Vangelo e allo specifico del proprio carisma. Non a caso il Gen Verde (al pari del corrispettivo maschile Gen Rosso) è nato e continua a far base fra le dolci colline di Loppiano, la cittadella internazionale del Movimento, a due passi da Incisa Valdarno.

 

Con questo non vorrei si pensasse che queste nuove composizioni “servano” soltanto come corredo alle celebrazioni liturgiche di questi giorni: la loro gradevolezza e la varietà dei registri le rendono anche prescindibili dal contesto sacro, fino a costituire un plausibilissimo sottofondo a un momento di relax, sia pure lontano dai cliché convenzionali della “musica d’evasione”; o come strumento di meditazione – d’immersione, verrebbe da dire – sulle ancora attualissime implicazioni di questo eterno, immane buco nero, piantato da duemila anni nel cuore della storia degli uomini. Come lo stesso Sequeri scrive sul retro della copertina, sono «musica e parole di un’esperienza felicemente condivisa della fede: che desidera restituire affetti alla liturgia della Chiesa, dalla quale originariamente è stata nutrita». 

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