Il Festival delle Valli Occitane

Alla ricerca di ciò che unisce popoli ed etnie, per costruire un mondo più vivibile per tutti
ALpi Marittime

Borgo San Dalmazzo è una simpatica cittadina della cintura cuneese, porta delle Alpi Marittime, cresciuta sulla statale del Colle di Tenda che a poco più di venti chilometri porta nella francese Valle Roja. Qui, nel fine settimana scorso, si è svolto il Festival delle Valli Occitane, con un’interessante Mostra mercato di liuteria, con artigianato e una serie di incontri culturali. In pratica si è celebrato un fine settimana tutto incentrato su una delle più importanti manifestazioni dedicate alla musica e alla cultura delle montagne occitane.

La città di Borgo San Dalmazzo è stata invasa da migliaia di persone provenienti da tante parti dell’Italia e da tutta l’area occitano-catalana. Una festa colorata dagli abiti tradizionali della gente d’alpe. Con bandiere e musica. L’occasione è stata la XXII Festa dell’Associazione culturale Lou Dalfin che da quest’anno diventa Uvernada, forte del gemellaggio con il più importante festival occitano d’oltralpe, l’Estivada di Rodez. Da molti mesi i contatti tra l’Associazione culturale Lou Dalfin e lo staff dell’Estivada si sono infittiti e il lavoro ha portato all’idea di organizzare un’edizione invernale del festival di Rodez andando a creare un trait d’union tra la parte più occidentale e quella più orientale dell’area occitana.

Così è nata questa prima edizione dell’Uvernada, con la volontà di continuare a collaborare sempre più assiduamente in ottica transfrontaliera con uno sguardo rivolto anche alla Catalogna. Intenso il programma dove la musica, come sempre, è stata la grande protagonista dell’evento. Ma curioso è stato passeggiare tra le bancarelle del Mercato di liuteria e artigianato dei migliori liutai di Italia e Francia. Momenti poi di notevole ricchezza culturale si sono vissuti al Caffé Occitano dove in una serie di incontri è stata presentata una scuola di cinema di Ostana e l’esperienza di famiglie che sono tornate e ritornano nelle valli a svolgere attività di agricoltori, artigiani e ristoratori. O il curioso e intelligente libro di Marco Stolfo “Occitania, Friuli, Europa. la mia lingua suona il rock”. Che dire dello stage di corentas e balet e dello spettacolo dedicato alle resistenze, del dvd "Dançum", opera – prima nel suo genere – dedicata alla danza occitana. Poi la gastronomia con la "poulento e bagna enfernal" (polenta con sugo infernale), i "crouzet" (gnocchi di patate), "mnestro de castanhes e ris" (minestra di castagne e riso), "fritaa d'erbetes" (frittata di erbette) e due signori formaggi DOC, Lou chastelmanh (il Castelmagno) e Lou toumin dal Mel, ovvero il tomino di Melle. Festa cultura, tradizioni. Ovvero alla ricerca di ciò che unisce popoli ed etnie, per costruire un mondo più vivibile per tutti.

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