Il cuore altrove

Il cuore altrove è l’ennesimo viaggio di Pupi Avati alla riscoperta di un’Italia che non c’è più, di cui il regista bolognese sembra rimpiangere soprattutto il tumultuoso affiorare di sentimenti ed emozioni negli ambienti compassati e perbenisti come quelli borghesi della prima metà del secolo scorso. Siamo a Bologna negli anni Venti, quando Nello arriva da Roma per insegnare latino e greco in un liceo. È stato mandato dal padre nella speranza che, lontano da casa, il timido e impacciato figlio riesca a trovare una moglie che garantisca la di- scendenza e, di conseguenza, la sopravvivenza della ditta di famiglia, una sartoria ecclesiastica molto importante. Nello incontra Angela, una donna affascinante e spregiudicata, non vedente a seguito di un incidente, che lo coinvolge in un rapporto tormentato gettando nel più totale scompiglio la tranquilla e riservata esistenza del giovane professore. Quando poi Angela sembra recuperare la vista, la loro relazione subisce uno scossone risolutivo che riporterà a Roma un Nello diverso, con una sensibilità più consapevole e dolorosa delle cose della vita. Pupi Avati affonda a piene mani nel suo repertorio visivo e narrativo per raccontarci, ancora una volta, una storia lieve e malinconica dai toni soffusi e ovattati. E ancora una volta lo sguardo è nostalgico, appena venato di un rimpianto rivolto allo stesso tempo alla giovinezza che non c’è più e a un’epoca in cui la naturalezza dei sentimenti ancora non era stata inquinata dall’ansia affettiva odierna. Nello, in questo, è un personaggio paradigmatico dell’immaginario del regista bolognese: fedele ai propri sentimenti, sincero prima di tutto con sé stesso, intransigente nella sua ingenuità. L’incontro con Angela, che per il regista rappresenta in qualche modo la donna moderna, è anche lo scontro tra due mondi diversi, in cui l’unico punto di contatto sono le rispettive menomazioni: quella fisica di lei e quella psicologica-affettiva di Nello. Quando questo legame viene a mancare, sarà naturale per entrambi riprendere la propria strada (un matrimonio importante per Angela e il lavoro in sartoria per Nello) e l’ultimo casuale incontro tra due sancirà definitivamente questa separazione. Il cuore altrove è un film piacevole con qualche incertezza nella messa in scena e la coppia di protagonisti non sempre all’altezza della situazione. La sceneggiatura, invece, rivela un’insolita esuberanza, soprattutto nel tratteggiare una varietà di personaggi secondari veramente efficaci, interpretati da un cast eterogeneo ma in gran forma, nel quale spiccano l’intramontabile Giancarlo Giannini e un sorprendente Nino D’Angelo. Regia di Pupi Avati; con Neri Marcorè, Vanessa Incontrada, Giancarlo Giannini, Anna Longhi, Giulio Bosetti, Sandra Milo, Chiara Sani, Francesco Crivellini, Nino D’Angelo.

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