Il bambino che piantava alberi

Fotosintesi clorofilliana, uno dei pochi termini scientifici conosciuti anche dai bambini.

Fotosintesi clorofilliana, uno dei pochi termini scientifici conosciuti anche dai bambini. Fate pure l’esperimento con figli, nipoti e vicini di casa e anche i più piccoli vi sapranno raccontare con parole semplici l’alchimia che trasforma l’anidride carbonica in ossigeno, attraverso le foglie delle piante, sotto l’azione della clorofilla (il colore verde delle piante) e della luce del sole. Un perfetto gioco ecologico di reazione e di trasformazione che consente alle piante di regalare all’ambiente circostante l’ossigeno generato dalla fotosintesi e di utilizzare per il proprio sostentamento gli zuccheri prodotti. Un gioco controcorrente. Perché in natura solo le piante producono ossigeno anziché bruciarlo, rendendo così possibile la vita di tutte le altre specie.

 

Tutti i bambini conoscono la storia della fotosintesi ma uno solo di loro non si è accontentato di registrare il proprio stupore di fronte a una bella lezione di biologia. Felix Finkbeiner, ragazzino tedesco di nove anni, è stato così colpito dalla storia della fotosintesi clorofilliana che dopo la lezione si è rivolto ai compagni esclamando: «E  se piantassimo un milione di alberi in ogni Paese?».

 

Era il 2007. Nessuno avrebbe scommesso che Felix in soli quattro anni, dopo il primo albero piantato sul davanzale della finestra della sua scuola, sarebbe stato in grado di piantare un milione di alberi in tutta la Germania. Il milionesimo albero è stato piantato nel maggio scorso alla presenza di politici e ministri dell’Ambiente di quarantacinque nazioni (www.plant-for-the-planet.org).

 

La lezione di Felix va presa seriamente. Felix ha capito che dagli alberi dipende il futuro della vita. Un pensiero intuitivo come quello di tutti i bambini, che non conosce mediazioni, scorciatoie, compromessi. Non conosce i “se” e i “ma” degli adulti che si affannano a dimostrare che il sacrificio delle foreste è un male necessario, che investire nell’edilizia promuove sviluppo economico, che consumare il suolo è un diritto. Felix ha saputo andare all’essenziale e tradurre la propria idea in una prassi alla portata di tutti: se gli alberi generano vita bisogna riuscire a piantarne più possibile. Disarmante nella sua semplicità.

 

Gli osservatori dei fenomeni sociali da qualche tempo insistono nell’affermare che il mondo sarà salvato da un manipolo di teenager creativi e innovativi. Non so se colgono nel segno. Certamente credo che il futuro apparterrà a chi, come Felix, saprà gettare uno sguardo da bambino sulla realtà, avere il coraggio di dire che il re è nudo e indicare gesti concreti per cambiare direzione.

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