I sassolini nelle scarpe

Il segreto sta nella fonte energetica, un po' come quella che cerchiamo di trovare ogni mattina.
Un paio di scarpe

La calidris pusilla è un uccello migratore, un piccolo beccaccino trampoliere che ha il suo habitat nella tundra, prossima alla costa, del Canada e dell'Alaska. Di questi tempi, in stormi di centinaia di migliaia di esemplari, lascia le terre divenute piovose e gelide del Nord America per migrare al Sud, verso le più confortevoli e assolate baie del Brasile e dell'Argentina. La curiosità degli ornitologi si è rivolta a questo uccello non soltanto per la sua sorprendente capacità di compiere, senza scalo, oltre 4.500 chilometri in tre giorni, ma perché nel viaggio di ritorno, in primavera, procede invece per brevi tappe successive. Il segreto, hanno scoperto, sta nella fonte energetica: la calidris pusilla si alimenta, in Nord America, di un crostaceo, che non esiste al Sud, la cui carne è ricchissima di grassi, il miglior carburante per il lungo viaggio, non disponibile per il ritorno. Tutta questione dunque di fonte energetica.

Un po' come quella che cerchiamo di trovare ogni mattina. Molti affidano il destino della loro giornata ad una tazza di caffè. Alcuni al primo bacio della moglie o del marito. Alcuni all'ascolto del giornale radio, altri ad una canzone sotto la doccia, altri ancora all'oroscopo. Alcuni a qualche ispirata meditazione capace di attivare lo spirito. Alcuni non hanno nemmeno il tempo di trovarla l'ispirazione che già sono a scuola o al lavoro. Un po' come è capitato a me una mattina di qualche tempo fa. Dopo aver litigato con la sveglia, ero uscito di fretta, senza riuscire ad attingere a nessuna apprezzabile fonte energetica. Non solo, ma nella fretta di infilare i mocassini mentre già salivo in macchina, un piccolo sassolino mi entrò nella scarpa. In auto non ci feci caso, ma arrivato al lavoro lo percepii distintamente. Fu lì che mi venne un'idea: perché non tenermi il sassolino nella scarpa come… fonte di ispirazione? Ogni volta che l'avrei calpestato, lo stimolo avrebbe potuto risvegliare in me l'attenzione ad essere più disponibile verso le persone che avrei incontrato.

A fine giornata, dovetti riconoscere che l'esperimento, a parte il buco nel calzino, era da considerarsi positivo. Non riuscii a resistere alla tentazione di sfruttare l'episodio in prospettiva educativa raccontando ai figli, con malcelato orgoglio, di come il loro padre si impegnasse ad amare gli altri. Non ricordo se il racconto avesse prodotto in loro particolari effetti positivi. In ogni caso io stesso mi dimenticai in fretta della originale fonte di ispirazione. Se non che, alcuni giorni dopo, una mattina, indossando i mocassini, scoprii che qualcuno vi aveva messo un sassolino, neanche troppo piccolo. Incassata la lezione da parte dei figli, il dubbio che un piccolo gioco valesse più di mille prediche in famiglia si è fatto certezza. In tempi in cui tanti dalle scarpe si tolgono i sassolini appena possono, devo ringraziare colui o colei che me l'ha messo.

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