I promessi sposi alla prova

Con questo spettacolo, il regista toscano Federico Tiezzi affronta insieme Testori e Manzoni
Promessi sposi

Su un palcoscenico di fortuna, è da supporre in qualche quartiere non proprio "bene" di Milano, un Maestro, capocomico all’antica, si affanna a far interpretare a un gruppo di attori comicamente scalcagnati nientemeno che il capolavoro di Manzoni.

 

Così iniziano I promesi sposi alla prova, testo con cui nel 1984 Giovanni Testori, dopo le riscritture da Shakespeare e da Sofocle, approda a questo suo inevitabile traguardo. Interesse principale dell’autore è quello di fare del romanzo uno "specchio" in cui riflettere i suoi "anni tribolatissimi" che, a ben vedere, sono anche i nostri.

 

Le pesti che ci affliggono sono quella del degrado dell’ambiente, dell’indurimento dei cuori, dell’omologazione delle coscienze, dell’allontanamento graduale dalla realtà, dell’incapacità di vedere la trasformabilità della società. Soprattutto la peste della chiusura alla diversità, alla comunicazione, al mondo. Scriveva lo scrittore di Novate: “Vorrà il mondo che, ancora, seppur nelle temperie terribili dell’oggi, la sua terra si popoli di padri e maestri? Forse il vero senso, il vero nocciolo dell’operazione, anzi della ‘prova’ cui, con demente amore, insieme, autore, attori e regista abbiamo sottoposto il gran romanzo, abita qui; in questa domanda; e la catarsi sarebbe che l’uomo, l’uomo d’oggi, ascoltando il gemito della propria memoria, risponda di sì”.

 

Ed è al desiderio di aprire gli occhi sulla realtà (e con lo strumento dell’umorismo manzoniano) che gli interventi testoriani si appigliano per dissezionare i nuclei narrativi originari e ricomporli in parabole insieme sceniche e morali.

 

In una struttura pirandelliana simile a quella dei Sei personaggi in cerca d’autore, su di un palcoscenico nudo, si svolge la prova di una "commedia da fare" dove ai temi di riflessione sul teatro e sui suoi modi comunicativi, si mescolano i grandi motivi manzoniani della pietà, della grazia, del male e della morte, della Provvidenza e della salvezza. Don Abbondio, Renzo, Lucia, fra Cristoforo, l’Innominato, don Rodrigo tornano a noi attraverso il corpo e la voce dei protagonisti della “prova” in un mescolamento di azioni e di ruoli di grande vivacità teatrale.

 

Con questo spettacolo il regista toscano Federico Tiezzi affronta insieme Testori e Manzoni, al fine di dire anche una parola non retorica ma che parta dal basso, dagli umili, dai diseredati, da coloro che identificano la vita con il rispetto del prossimo, del mondo e della storia.

 

I PROMESSI SPOSI ALLA PROVA di Giovanni Testori, drammaturgia di Sandro Lombardi e Federico Tiezzi, regia di F. Tiezzi , con Sandro Lombardi, Francesco Coltella, Debora Zuin, Marion D’Amburgo, Caterina Simonelli, Alessandro Schiavo,Massimo Verdastro, Iaia Forte. Al teatro Grassi di Milano fino al 14 novembre. Poi in tournée fino a marzo 2011 in molte città italiane tra cui Prato, Trieste, Ancona, Roma, Torino, Napoli, Genova, Bologna.

 

(foto Marcello Norberth)

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