I giovani incontrano i giovani

La giornata del 23 ottobre si è conclusa con una festa, preparata dai giovani dei movimenti ecclesiali e delle famiglie religiose. I momenti forti del programma sono stati: l’incontro con la beata Chiara Luce Badano, il musical di Carlo Tedeschi “Carismi… in musica!” e varie testimonianze. Ne riportiamo due: la prima, di Paolo Zampollini, ofm, e la seconda, dello stesso autore e regista

Paolo Zampollini, ofm –Innanzitutto è veramente bello parlare dopo questo momento su Chiara Luce, perché anch’io sono una di quelle persone che, in un periodo molto buio della loro vita, sono state toccate dalla sua luce che non mi ha più abbandonato. Nei momenti in cui è difficile lavorare per la comunione, realizzare nel quotidiano ciò che stiamo vivendo qui, so che quando mi rivolgo a lei c’è sempre una mano per ricominciare.

 

La prima cosa che mi viene in mente è che dieci anni fa, quando avvenne l’incontro tra Chiara Lubich e la Famiglia francescana, io ero un giovane frate e da quel momento ho continuato ad incontrarmi regolarmente con altri frati, religiosi e consacrati di diverse famiglie religiose. A volte ci ritroviamo anche per una settimana da diverse parti d’Italia o del mondo, ma soprattutto cerchiamo di vivere la comunione tra noi nel quotidiano.

Qualche giorno fa con un cappuccino accompagnavamo dei giovani ed è stato bellissimo sperimentare la bellezza della comunione concreta, occupandoci uno dei problemi dell’altro, uno della famiglia dell’altro, e lavorando insieme per i giovani con tanto frutto.

 

In tasca ho un pacchetto di fazzoletti che mi ha regalato un altro frate, con il quale ci siamo conosciuti in uno di questi incontri. Quando sento le cose di Chiara Luce sistematicamente piango e lui, che lo sa, oggi mi ha fatto lo scherzo di regalarmi i fazzoletti. È una persona che vedo ogni tanto, ma in Gesù abbiamo costruito una comunione così profonda che so di poter consegnare a lui la mia anima.

In questo momento mi trovo a Perugia dove lavoro nella pastorale universitaria. Non sapevamo come fare per andare a incontrare altri giovani e portare loro l’amore di Gesù. Allora ho telefonato ai vari movimenti e ho chiesto: “Avete qualcuno da mandarmi?”. Tutti hanno risposto di sì e così ho scoperto che a Perugia c’è una bella realtà di comunione concreta tra i movimenti .

 

Ora con i giovani dei diversi movimenti, di varie parrocchie e di altre realtà ecclesiali, andiamo a portare qualche volantino, a ricordare qualche evento, cercando semplicemente di essere presenti. E così, grazie anche a questa vita di comunione, altri giovani hanno potuto incontrare Gesù, far crescere la loro vita intellettuale e culturale. Certo, non è facile, anzi a volte è faticoso mettere insieme delle persone con abitudini diverse. Però, grazie alla volontà del Signore che ci spinge, andiamo avanti.

 

Carlo Tedeschi – Sapevo che sarebbe arrivato questo momento. Già da stamattina non sapevo cosa avrei voluto o potuto dire, perché ho ascoltato e tutti abbiamo ascoltato le parole che sono state dette oggi. Sono state parole dietro alle quali c’erano fatti, esperienza, studio, sacrificio, sostanza. E dunque parole vere che mi hanno toccato, mi hanno avvolto e che ora mi devono e ci devono far pensare, ci devono far riflettere nella nostra intimità con il Signore.

Tra poco alcuni giovani vi presenteranno dei brani e delle canzoni che raccontano ciò che ci siamo detti oggi: l’unione dei carismi. Sono allievi che hanno iniziato da pochi mesi un percorso artistico e tra di loro qualcuno ha iniziato anche un percorso di fede! Solo una è professionista, colei che interpreterà il carisma delle clarisse di santa Chiara e che mi ha aiutato a comporre questo piccolo musical.

 

Hanno aderito con entusiasmo a questo spettacolo, capendo forse per la prima volta che cos’è un carisma. Altri giovani, più avanti nel loro percorso di fede e artistico, ormai professionisti, sono in questo momento al teatro Metastasio con il musical Chiara di Dio; un’altra compagnia teatrale si trova in Sicilia a rappresentare Un fremito d’ali, la vita di Padre Pio vista dagli angeli; una terza è a Rimini, sul Lago di Monte Colombo, “un piccolo paese fuori dal mondo”, con uno spettacolo che parla dei diritti umani, Patto di luce, che tanto oggi ho ricordato quando abbiamo sottoscritto il Patto di Comunione.

Poiché queste compagnie teatrali erano occupate al Metastasio, a Rimini e in Sicilia, non c’erano più giovani disponibili, però io mi ero impegnato per lo spettacolo di questa sera. E questo è un altro miracolo. È nata un’altra compagnia teatrale, si è formato un altro gruppo di giovani che si sono uniti, si sono fatti coraggio e vorranno, ne sono certo, parlare di Gesù con tutto il loro impegno, perché nel cuore dei giovani non solo c’è Gesù, ma c’è soprattutto la bellezza di Gesù. È necessario che ai giovani facciamo conoscere questa bellezza, perché i giovani se ne innamorino e spontaneamente seguano Gesù.

 

Grazie per questa giornata, grazie a tutti voi, grazie al Signore che c’è stato accanto.

Vi auguro di poter ascoltare bene le parole che ho scelto per definire l’unione dei carismi.

Rinnovo il mio impegno per realizzare questa unione e per comunicare a tutti i giovani che conosco in Italia quello che ho vissuto oggi, perché anche loro possano viverlo.

 

I più letti della settimana

Mediterraneo di fraternità

La forte fede degli atei

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons