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I barbari che presero Roma

di Mario Spinelli

- Fonte: Città Nuova

Ghilardi – Pilara – Acqua Pia Antica Marcia

Ghilardi – Pilara “I barbari che presero Roma”.

Gli autori ricostruiscono l’identità dei goti e la loro secolare “marcia di avvicinamento” verso l’Occidente, l’Italia e la capitale del mondo, sullo sfondo del declino romano e delle invasioni. Errori, chiusure, incomprensioni da parte dei dirigenti romani, scatenarono infine i visigoti guidati da Alarico contro Roma, che fu assediata, saccheggiata e incendiata nell’agosto del 410.

 

L’autore descrive lo smarrimento provocato dalla prima "violazione" di Roma, dando spazio alle testimonianze degli scrittori cristiani e dei padri della Chiesa, ma sottolineando anche il rispetto degli invasori, cristiani anche se eretici ariani, per le chiese e le basiliche dove trovò scampo molta parte della popolazione.

 

Gli spunti di attualità sono molteplici e impressionanti: «Il sacco di Roma – scrive Ghilardi – rappresentò l’11 settembre dell’antichità, e fu avvertito dal mondo intero come un attacco alla civiltà». Però allora i cristiani, accogliendo i nuovi popoli, seppero creare la civiltà “romano-barbarica” che sarebbe fiorita nel Medioevo. Un’ipotesi percorribile anche oggi?

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