Guerra e crisi, Draghi richiama i partiti all’unità

In questo momento di crisi economica, per il presidente del Consiglio Mario Draghi la gente ha bisogno di fiducia, che può essere trasmessa solo se le forze politiche sono unite, com'è avvenuto durante la pandemia.

La guerra sta mostrando aspetti sempre più terribili, con massacri e distruzioni sempre più gravi. “Ci chiediamo – ha affermato Draghi – se il prezzo del gas possa essere scambiato con la pace. Preferiamo la pace o star tranquilli col termosifone acceso o con l’aria condizionata accesa tutta l’estate? Questa è la domanda che ci dobbiamo porre”. L’embargo del gas non è ancora sul tavolo europeo e non si sa se vi sarà mai, ma se dovessero cessare oggi le forniture fino al tardo ottobre le esigenze italiane saranno coperti dalle nostre scorte.Qualunque decisione verrà presa in tal senso dall’Unione europea, comunque, l’Italia l’adotterà.

Le buone prospettive di crescita che avevano accompagnato l’inizio dell’anno sono ormai archiviate. Dopo un 2021 di sviluppo, con la guerra e la crisi energetica il 2022 si annuncia sempre più difficile. Lo ha spiegato il presidente del Consiglio Mario Draghi, nel corso della conferenza stampa sul Documento economico e finanziario con il ministro dell’Economia Franco.

In questo momento, le materie prime mancano a tutti, in Europa. I prezzi del cemento e dell’acciaio sono aumentati per tutti e le previsioni tendono al negativo quasi dappertutto. In questa situazione, non bisogna drammatizzare, ma il quadro complessivo sta peggiorando e davanti a noi, ha affermato il premier, abbiamo due sfide: continuare con la normalità e affrontare l’emergenza. Ma per dare fiducia, tutti insieme – governo e forze politiche – ai cittadini, ci vuole unità.

“La guerra in Ucraina – ha spiegato Draghi – ha causato un peggioramento delle prospettive di crescita. In particolare su questo pesano l’aumento dei prezzi dell’energia, delle materie prime, dei beni alimentari. Ma pesa anche la fiducia dei consumatori, la fiducia degli investitori che è diminuita e che invece era molto positiva, molto viva all’inizio dell’anno. Da allora è diminuita molto, non solo per l’inflazione, per i rincari dell’energia e dei prezzi delle materie prime, ma anche proprio per la situazione generale bellica. È una guerra vicina a noi e quindi i consumatori – e in una certa misura le imprese – vedono oggi un futuro meno positivo”.

La crisi, naturalmente, riguarda tutta l’Europa e non solo, ma il governo – ha assicurato Draghi – tenendo presente l’equilibrio dei conti e le indicazioni dell’Unione europea, farà quanto necessario per aiutare le famiglie e le imprese e per preservare il potere d’acquisto dei salari e delle pensioni.

In questo contesto, diventa fondamentale la fiducia che le istituzioni riusciranno a trasmettere ai cittadini. “Questa – ha sottolineato Draghi – è una strada che ci deve portare ad affermare una governabilità che si esprime con decisione, ma soprattutto con unità. L’unità di intenti è ciò che vogliono vedere oggi cittadini. Se devono scegliere tra la riaffermazione delle identità dei vari partiti o una unità di intenti nell’esecuzione del governo sono certo che scelgono la seconda piuttosto che la prima”.

Al forte disagio sociale che, anche in Italia, continua a crescere per la crisi economica, il governo ha risposto con un stanziamento di quasi 16 miliardi di euro fuori dalla legge di bilancio. “Nelle prossime settimane – ha continuato Draghi – comprenderemo meglio le dimensioni dell’intervento necessario e come finanziarlo. È importante coordinare i nostri interventi anche in una cornice Europea. Siamo tutti al lavoro per costruire una risposta comune a uno shock che è comune“. “Bisogna ripetere quella esperienza di straordinaria unità nazionale che ha ispirato la nostra azione di governo durante il periodo della pandemia”.


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