Guarda l’insieme

Sulla scogliera del piccolo golfo, viveva Semmy, un granchietto che, come tutti i granchi, non poteva nuotare come un pesce ma questo a lui non stava bene!

Spesso ci vorremmo diversi da ciò che siamo e Semmy non faceva eccezione: lui voleva saper N-U-O-T-A-R-E! Non gli bastava poter camminare sul fondo del mare o arrampicarsi sulle rocce, lui voleva scivolare veloce nell’acqua, fare piroette e guizzi in quantità. 

 

Semmy giorno dopo giorno diventava sempre più triste…

I suoi genitori, accorgendosi del suo cambiamento d’umore, cominciarono a preoccuparsi e così Semmy decise di rivelare il suo problemino.

«Che problema è mai questo?», pensò la mamma. «Cosa ti salta in mente?».

«Un granchio si fa aiutare dalle correnti, non ha bisogno di saper nuotare!», intervenne papà. 

 

Così Semmy, che si sentì non capito, decise di fare una camminatina per addolcire la sua tristezza. Perso nei suoi pensieri, non si accorse di essersi allontanato dal suo solito “quartiere”.

«Che acqua gelida! Dove sono finito? Dov’è la strada di casa?», pensò il granchietto e un brivido lo fece tremare tutto: dalla testa alle chele!

Intanto cominciava a scendere la notte: cercando di calmarsi, decise di fare un pisolino. Il mattino seguente sarebbe ripartito per la sua casetta: gli mancavano i suoi genitori e sapeva che gli volevano un mare di bene… anche se a volte non ci si capisce!

Passavano i minuti e Semmy non riusciva proprio a dormire ma girava e rigirava nella sabbia con gli occhioni spalancati.

«Non riesco proprio a prendere sonno!», disse Semmy.

«Perché no?», rispose una voce.

«Chi ha parlato?», chiese Semmy.

«Io ho parlato!», rispose nuovamente la voce.

«E tu chi sei?», domandò il granchietto.

«Sono qui… intorno a te e sono il Buio. Perché non riesci a dormire?».

«Ho paura perché non riesco a vedere niente e se chiudo gli occhi comincio a sentire rumori strani che mi spaventano!».

«Ah sì! È la Fantasia! Spesso si diverte a far passare i normali rumori come cose strane», spiegò il Buio.

«Non sono sempre così!», intervenne la Fantasia! «Non faccio solo dispetti».

«Non era mia intenzione, ti chiedo scusa. So benissimo che sei molto importante!», rispose dispiaciuto il Buio. «Anche io non vorrei far paura e non capisco perché mi si teme: me ne sto qui tranquillo senza fare nulla».

 

In quel momento passò di lì una polipetta tutta rosa con un fiocchetto d’alga in testa canticchiando una canzoncina: «Guarda l’insieme/ più bello sarà/ vivere allegri/ in fondo al mar…».

Semmy imparò subito quella canzoncina contagiosa e cominciò a chiacchierare con la nuova amica. Quella chiacchierona gli raccontò che la sua mamma le cantava spesso quel buffo motivetto quando litigava con qualche suo amico. Mamma polipa era convinta che si dovesse sempre guardare l’insieme di un amico, non solo le sue cose brutte e spiacevoli, ma anche quelle belle e buone che tutti abbiamo!

Semmy in quel momento si illuminò: forse non era più così importante saper nuotare come un pesciolino: era carino anche lui con quel simpatico modo di camminare lento lento sulla sabbia e poi aveva le chele che poteva usare come posate per mangiare tante cose buone!

Si sentì allora uno strano rumorino, come una risatina: pareva incredibile agli occhi della polipetta e di Semmy, ma era il Buio che rideva con la Fantasia!

«Perché ridete?», chiesero i due nuovi amici.

«Abbiamo fatto una scoperta! Vi abbiamo ascoltato e abbiamo capito che tutti sono utili e importanti: io, Fantasia, aiuto i grandi a rimanere piccoli e aiuto i piccoli a inventare tanti giochi belli».

«E invece io, che sono scuro, aiuto a prendere sonno e a riposare», disse il Buio.

Ora l’insieme era bellissimo: tutti e quattro erano allegri!

In quel momento magico il piccolo Semmy, alzando lo sguardo e ammirando l’insieme del mare davanti a lui, vide il Grande Sasso dove andava a caccia di molluschi con il suo papà e disse: «Grazie amici! Ora mi incammino verso il Sasso, sicuramente come ogni giorno arriverà papà e insieme andremo a casa».

«Ciao Semmy, sei proprio un granchietto buffo… Buffo ma unico». Lo salutò così la polipetta rosa, che non avrebbe certo resistito alla tentazione di scoprire dove abitava il suo nuovo amico!

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