Il governo e i soldi via telefono

Secondo l'ultimo rapporto della Comissione comunicazioni del Kenya, l’alta autorità per le telecomunicazioni, le transazioni con i servizi di pagamento mobile come “M-Pesa”, “Airtel” o “Orange” in tutto il Kenya hanno raggiunto i 10,5 miliardi di dollari tra giugno e settembre 2016.

Da circa 10 anni in Kenya e in molti altri Paesi africani i pagamenti sono possibili tutti i giorni attraverso i telefoni. Idem per le varie operazioni bancarie. Il Kenya giovedi 23 marzo 2017 è diventato il primo Paese a vendere anche obbligazioni per i cittadini attraverso i telefoni cellulari. Chiamato “M-Akiba”, il prestito sarà offerto agli investitori attraverso il sistema dei trasferimenti di denaro e di pagamento mobile “M-Pesa” dell’operatore di telecomunicazioni Safaricom e attraverso servizi simili lanciati negli ultimi anni dalle banche e dagli operatori delle telecomunicazioni. Gli investitori saranno in grado di comprare i titoli attraverso i loro telefoni cellulari, in cui sarà memorizzata una registrazione del loro patrimonio. I pagamenti delle cedole saranno poi effettuati con gli stessi cellulari. Ciò sarà possibile per tutti gli utenti di telefonia mobile, compresi quelli che non hanno un conto in banca. Secondo la Banca centrale, i keniani possono ora acquistare un bond da 3000 scellini (poco meno di 30 dollari) a un tasso di interesse stimato al 10% ogni sei mesi e senza spese. L’obiettivo è quello di portare milioni di persone a raccogliere interessi sul denaro che di solito tengono nei loro conti grazie ai loro computer portatili. “M-Akiba” mette in luce lo spirito di inclusione finanziaria che anima gli operatori: vogliono convincere il maggior numero di keniani ad investire nel settore finanziario utilizzando il cellulare. Siccome ben 23 milioni di keniani possiedono un telefono mobile, il mercato è particolarmente favorevole. «Così possono avere un più facile accesso al prodotto e possono partecipare a pieno titolo al sistema finanziario», ha spiegato da parte sua Henry Rotich, ministro delle Finanze del Kenya. Secondo il ministro con questa prima esperienza il governo prevede di raccogliere 150 milioni di scellini. Nel frattempo gli istituti bancari stanno aumentando i loro investimenti nelle tecnologie mobili e online per soddisfare la crescente domanda di “portafoglio virtuale”: la maggior parte dei clienti vorrebbe cioè avere accesso alle transazioni senza dover utilizzare le carte di credito o senza doversi recare in banca. Ricordiamo che il Kenya è un pioniere della finanza via cellulare nel mondo. Oggi, il sistema è diventato il principale mezzo di pagamento tra utenti del Paese.

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