Gomito a gomito

Nasce nel 2010 un laboratorio sartoriale all’interno della Casa Circondariale Dozza di Bologna. Qui le detenute cuciono e realizzano abiti e accessori con materiali di scarto non più commerciabili donati da mercerie, aziende, associazioni o singoli cittadini

 

Lavorare l’una accanto all’altra per ricostruirsi una vita e un futuro una volta tornate in liberta, è questo l’obiettivo del laboratorio sartoriale nato nel 2010 all’interno della Casa Circondariale Dozza di Bologna, dove le detenute tessono e cuciono abiti e accessori.

Il progetto: “Gomito a gomito”, il cui nome si riferisce all’affollamento che caratterizza le strutture detentive, prende vita nel 2010 per volere della Cooperativa sociale Siamo Qua che ha coinvolto l’Amministrazione penitenziaria e l’ufficio del Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, con lo scopo di creare uno spazio di rieducazione e libertà creativa che coinvolga la sezione femminile del carcere.

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Dopo aver seguito un corso di formazione organizzato all’interno del carcere, le detenute più preparate sono state assunte dalla Cooperativa che si occupa della gestione quotidiana della sartoria e che garantisce alle lavoratrici anche uno stipendio che permette loro di mantenersi.

Tutti i materiali utilizzati sono donati da aziende, negozi, associazioni e privati, la particolarità è che si tratta di materiali di scarto, non più commerciabili, che in questo modo vengono recuperati e riutilizzati per realizzare ogni volta qualcosa di nuovo. La seconda vita donata ai materiali è la stessa proposta alle detenute, che in questo modo hanno la possibilità di impegnare il proprio tempo ma anche imparare un mestiere da riutilizzare una volta tornate in libertà.

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C’è poi l’aspetto umano: per raggiungere gli obiettivi prefissati c’è infatti bisogno di un lavoro di squadra, ogni sarta mette in gioco la propria creatività e la condivide con il resto del gruppo, solo così è possibile ritrovare la speranza e la fiducia in se stesse e nel prossimo. Un lavoro che regala alle detenute anche molte soddisfazioni, le creazioni sono infatti richieste e vengono vendute nei mercatini di tendenza.

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