Globalizzare la fraternità

40 vescovi di diverse Chiese cristiane, amici del Movimento dei Focolari, sono stati ricevuti in udienza dal papa a conclusione del 33° convegno ecumenico. È comune il loro impegno e la gioia di dare testimonianza di unità
I vescovi dal papa

«Non si sa nulla di nuovo dei vescovi rapiti». Parole del vescovo Jean Kawak della Chiesa siro ortodossa di Antiochia. «Non c’è stata nessuna richiesta di riscatto anche se ormai sono passati 18 mesi da quando sono stati prelevati ad Aleppo. Del gesuita italiano Paolo Dall’Oglio non si ha nessuna conferma, ma nostre fonti non ci danno molte speranze che sia ancora in vita». La situazione è mutevole e ogni giorno non si sa cosa possa accadere anche se il campo di battaglia è spostato nella parte orientale del Paese e ad Aleppo. «Damasco, la mia città, è ancora colpita da colpi di mortai che raggiungono persino le scuole. Vedo un futuro oscuro per il mio Paese». Uno dei vescovi siro ortodossi rapiti, Mor Gregorius Yohanna Ibrahim, era un partecipante dei convegni ecumenici dei vescovi amici dei Focolari che si è concluso il 7 novembre. «Lo conosco bene – aggiunge  il metropolita di Kerala, in India, Theophilose Kuriakose, della Chiesa siro ortodossa di Antiochia  –, è sempre stato molto attivo nel dialogo ecumenico».

Papa Francesco ha ricevuto in udienza 40 vescovi amici dei Focolari di diverse Chiese provenienti da 24 Paesi nella Sala del Concistoro in Vaticano e proprio il metropolita Theophilose Kuriakose gli ha rivolto un appello: «Le sue parole pubbliche ci danno forza e coraggio. Chissà se nel suo imminente viaggio in Turchia non avrà l’occasione di intervenire presso il governo per la liberazione di questi nostri fratelli vescovi sequestrati».  A conclusione dei saluti il papa gli ha promesso che «pregherà per i due vescovi rapiti e cercherà di fare del suo meglio per il loro rilascio anche nel suo prossimo viaggio in Turchia di fine novembre. Si vedeva che condivideva il nostro dolore».

Nel suo indirizzo di saluto, l’arcivescovo cattolico di Bangkok, Francis Xavier Kriengsak Kovithavanij, ha spiegato al papa che il 33° convegno ecumenico dei vescovi amici dei Focolari, svoltosi dal 3 al 7 novembre, ha approfondito il tema dell’Eucaristia come mistero di comunione. «Sperimentando la realtà della non piena unità tra le nostre Chiese – ha aggiunto – che ci impedisce di essere veramente insieme alla mensa domini , avvertivamo tutti un dolore che ci ferisce il cuore e ci rende sensibili all’incessante grido di unità che sale da gran parte del popolo cristiano». Una mancanza di unità tra i cristiani che indebolisce la forza e l’incisività della testimonianza anche se «questa croce – ha concluso l’arcivescovo di Bangkok – ha accresciuto tra noi la ferma volontà di vivere un ecumenismo spirituale e sincero, sempre in attesa che Dio ci conduca alla piena unità visibile».

Il vescovo Christian Krause, presidente emerito della Federazione mondiale luterana, ha invitato il papa per celebrare i 500 anni, nel 1917, della Riforma. «Vorremmo celebrarlo insieme a lei – ha concluso – nel segno dell’amore di Dio come una testimonianza rivolta a tutta la cristianità della terra».

I luterani, infatti, vedono questa celebrazione, come un’occasione di un cammino di unità tra le Chiese. «Dopo 500 anni – commenta il vescovo luterano di Ausburg Michael Grabow – si può dare uno sguardo d’insieme alla storia passata, confessare ognuno le proprie colpe, valutare ciò che abbiamo fatto di male all’altro, per poter guardare al futuro per una testimonianza unitaria di Cristo che è l’unico indiviso».

Nel suo discorso il papa ha colto in tutti gli interventi l’acuta consapevolezza del valore «di una chiara testimonianza di unità tra i cristiani e di una esplicita attestazione di stima, di rispetto e, più precisamente, di fraternità tra di noi. Questa fraternità è un segno luminoso e attraente della nostra fede in Cristo risorto». Il vivere come fratelli anche se appartenenti a diverse Chiese «è un modo – forse per noi il primo – di rispondere alla globalizzazione dell’indifferenza con una globalizzazione della solidarietà e della fraternità». Il fenomeno del terrorismo, la mancanza della libertà religiosa, le persecuzioni dei cristiani, il dramma dei profughi, le sfide del fondamentalismo e del secolarismo «sono un appello a cercare con impegno rinnovato, con costanza e pazienza le vie che conducono verso l’unità, “perché il mondo creda” e perché noi per primi possiamo essere ricolmi di fiducia e di coraggio».

L’Eucaristia, il tema del convegno è indicata dal papa «come una strada maestra», un «momento centrale della vita di comunità» dove «noi sentiamo chiaramente che l’unità è dono, e che al tempo stesso è responsabilità, responsabilità grave».

Al termine il papa dopo aver recitato con tutti i presenti il Padre nostro, ognuno nella sua lingua, è andato a salutare personalmente tutti i presenti raggiungendoli dove erano seduti. Si è intrattenuto con ognuno, con semplicità, cordialità, facendo sentire ognuno a proprio agio, in un clima di famiglia.

«Siamo fratelli in Cristo – commenta il vescovo luterano Christian Krause – e l’ho detto al papa perché è quello che abbiamo vissuto in questi giorni».

«Tutti vogliamo l’unità tra le Chiese – dice Gottfried Locher, presidente del consiglio delle Chiese riformate della Svizzera –: non conoscevo gli altri ma c’è stato un clima di grande amicizia». Per il vescovo anglicano John Holland il messaggio del papa «è stato di grande incoraggiamento per tutti noi».

«Questo convegno – aggiunge il vescovo siro ortodosso Jean Kawak – è stato il più personale e profondo a cui ho partecipato. Abbiamo potuto scoprire la bellezza dell’Eucaristia nelle diverse tradizioni cristiane». «Incontri come questo – conclude il metropolita, Theophilose Kuriakose della Chiesa siro ortodossa di Antiochia  – ci danno speranza che l’unità non è impossibile. E il papa rappresenta il volto perduto della vera cristianità».

I più letti della settimana

Tonino Bello, la guerra e noi

Il voto cattolico interessa

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons