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Global Sumud Flotilla in missione verso Gaza per “restare umani”

di Sara Fornaro

Sara Fornaro

Gli attivisti che andranno a Gaza per portare cibo e medicine partiranno il 7 settembre dalla Sicilia e si uniranno alle barche tunisine a metà mese. Di fronte alle minacce israeliane, la Global Sumud Flotilla, parlamentari e cittadini chiedono al governo di garantire la protezione ai cittadini italiani. Nel frattempo, Israele vuole annettere parte della Cisgiordania e ha lanciato delle granate nei pressi dei caschi blu dell’Onu: tra loro, ci sono anche militari italiani.

Palestinesi sfollati dalla Striscia di Gaza settentrionale fuggono con i loro beni in un campo profughi lungo Al-Rasheed Street, a ovest di Gaza City, 2 settembre 2025. Ansa, EPA/HAITHAM IMAD

I militari israeliani avevano già sparato sulla Mezzaluna rossa, l’equivalente musulmano della Croce rossa, e sui caschi blu dell’Onu e lo hanno rifatto. Quattro granate sono state sganciate il 2 settembre dai droni di Israele vicino ai militari delle Nazioni unite che si trovano in Libano come forza di pace nell’ambito della missione Unifil. In pratica, i caschi blu dell’Onu si posizionano tra l’esercito di Israele e la popolazione inerme libanese “sperando”, a questo punto, di non far colpire civili inermi e di non venire colpito loro stessi. Tra loro, ci sono anche un migliaio di soldati italiani ed è sempre un nostro compatriota a guidare la missione: il generale Diodato Abagnara è infatti da giugno il nuovo comandante Unifil.

Un veicolo della forza di pace delle Nazioni Unite (UNIFIL) si muove accanto al sito di un attacco aereo israeliano sulla città di Deir Siryan, nel distretto di Marjayoun, nel Libano meridionale. Agosto 2025. Ansa, EPA/STRINGER

Con un messaggio sul proprio sito, l’Unifil ha spiegato che “si tratta di uno degli attacchi più gravi” subiti “dall’accordo di cessazione delle ostilità dello scorso novembre”. Eppure, l’IDF, l’esercito israeliano, “era stato informato in anticipo dei lavori nell’area”. Per il ministro italiano della Difesa, Guido Crosetto, “non è un errore, ma – a quanto comunicato dall’Unifil, una scelta precisa. Tanto precisa da parte loro, quanto incomprensibile e inaccettabile da parte nostra” – ha dichiarato Crosetto a Il Foglio.

Conferenza stampa della Global Sumud Flotilla in Senato. Foto di Sara Fornaro

È comprensibile dunque la paura che accompagna la missione pacifista della Global Sumud Flotilla, che sta portando verso Gaza una cinquantina di navi con a bordo 500 persone tra politici, giornalisti, legali, attivisti, attori per rompere il blocco creato da Israele intorno alla Palestina. A loro si sono uniti anche Emergency e una nave di giuristi, che seguirà le operazioni. Inizialmente prevista per il 4 settembre, la partenza dalla Sicilia è stata spostata al 7, a causa del ritardo delle barche salpate da Barcellona, che erano state costrette a rientrare in porto a causa del forte maltempo.

Preoccupa inoltre il passaggio, nella base militare siciliana di Sigonella, di tre aerei israeliani. Il leader di Avs, Angelo Bonelli, ha chiesto chiarimenti al governo, ipotizzando o una missione di spionaggio ai danni della Flotilla o un carico di armi. Restano invece non ancora identificati i droni che hanno sorvolato alcune imbarcazioni della missione.

Nella combo, prima fila da sx, Marco Croatti e Benedetta Scuderi; seconda fila da sx, Arturo Scotto e Annalisa Corrado ANSA / FACEBOOK MARCO CROATTI

Sarà un’operazione perfettamente legale, che si svolgerà in acque internazionali e poi nel mare palestinese, ed è appoggiata da una gran parte della popolazione, che da mesi assiste devastata al massacro della popolazione palestinese. Si tratta di ebrei, cristiani e musulmani, di gruppi professionali (dai lavoratori portuali ai vigili del fuoco), sociali (dai medici ai giornalisti), politici: sono quattro, ad esempio, gli onorevoli che salperanno sulle navi della Globsal Sumud Flotilla: le europarlamentari Benedetta Scudei, Avs, e Annalisa Corrado, PD, il senatore del M5S Marco Croatti e il deputato del PD Arturo Scotto.

È stato annunciato nel corso della conferenza stampa che si è svolta oggi nella sala defunti di Nassiriya, in Senato a Roma, a cui sono intervenuti numerosi parlamentari, da Laura Boldrini ad Angelo Bonelli, da Dino Giarrusso a Giuseppe Conte, che ha annunciato che il M5S ha donato 1 milione di euro per la missione. Dalle offerte dei sostenitori, sono invece stati raccolti 400 mila euro.

Giuseppe Conte (M5S) alla conferenza stampa della Global Sumud Flotilla in Senato. Foto di Sara Fornaro

Ad accogliere giornalisti e partecipanti a Palazzo Madama un’inusuale e ampia rappresentanza delle forze dell’ordine: carabinieri, polizia municipale, personale in borghese, mentre su un palazzo di fronte sventolavano tre bandiere della Palestina.

Nel frattempo, in Cisgiordania, il governo israeliano dichiarava “terra statale” 45 ettari del territorio palestinese. L’annessione è stata minacciata da tempo e adesso Israele sta passando all’esproprio coatto. Del resto, da tempo ha ribattezzato la Cisgiordania “Giudea e Samaria”. La mossa non è però piaciuta agli Emirati Arabi Uniti. Lana Nusseibeh, viceministro per gli Affari Politici, ha infatti affermato che l’annessione anche di parte della Cisgiordania comprometterebbe lo spirito degli Accordi di Abramo. Questi sono trattati che hanno consentito, attraverso l’amministrazione Trump, di normalizzare i rapporti tra Israele e alcuni paesi arabi.

Il presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, e quello di Israele, Benjamin Netanyahu. Ansa, EPA/SHAWN THEW

Il Parlamento europeo sta finalmente per discutere della situazione a Gaza, la prossima settimana, mentre il presidente Usa Trump ha scritto un post sui social affermando: “dite ad Hamas di restituire immediatamente tutti i 20 ostaggi (non 2, 5 o 7!) e le cose cambieranno rapidamente. Finirà!”.

Nel frattempo, Cile e Colombia hanno interrotto i rapporti con Israele. Il Belgio, invece, ha annunciato che riconoscerà lo Stato della Palestina. Il commento del ministro israeliano per la Sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir, è stato durissimo: gli europei “si abbandonano all’ingenuità e si arrendono alle manipolazioni di Hamas. Finiranno per sperimentare il terrore in prima persona“.

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. EPA/JESSICA LEE

Parole che fanno venire i brividi, ha commentato la senatrice del M5S Alessandra Maiorino alla conferenza stampa per la Global Sumud Flotilla. “È un avvertimento o una minaccia?”. Maiorino chiede alla premier Giorgia Meloni di reagire e alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, di reagire a “una minaccia lanciata ai paesi membri dell’Unione Europea”. O, ha aggiunto, “dobbiamo davvero pensare che Netanyahu e Israele abbiano mano libera su qualunque cosa e possano dire e fare qualunque cosa? Ebbene, la società civile non ci sta e lo ha dimostrato con le tonnellate di aiuti che tutte e tutti si sono precipitati a raccogliere nei porti da cui le imbarcazioni della Global Sumud Flotilla stanno partendo”.

Un quantitativo di beni davvero considerevole, ha spiegato il presidente della ong Music for peace, Stefano Rebora, che si avvicina alle 400 tonnellate, raccolte in soli 5 giorni a Genova. Per capire cosa stanno vivendo i palestinesi, “immaginate l’inferno. Gaza – ha spiegato Rebora – è grande come Genova. Immaginate di essere bloccati” in un territorio simile, “senza rete fognaria, idrica, elettrica. I medicinali scarseggiano e i medici praticano spesso parti cesarei e amputazioni senza anestesia. Direte: ma è impossibile, si muore. Sì, muoiono”. Immaginate, ha proseguito Rebora, più di due milioni di persone che in queste condizioni devono espletare i propri bisogni. Le donne che hanno il ciclo.

Gaza vittime palestinesi bombardamenti israeliani EPA/MOHAMMED SABER —

Non possiamo accettare tutto questo“, ha dichiarato il presidente di Music for peace. Ognuno ha le sue credenze, “ma ricordate che prima di tutto siamo esseri umani e se non restiamo umani non ci sarà futuro né per noi né per nessun altro”.

In quell’occasione avevano fatto emozionare le parole di Riccardo Rudino, del Collettivo autonomo dei lavoratori portuali, che aveva affermato: “Se anche solo per 20 minuti perdiamo il contatto con le nostre barche, le nostre compagne e i nostri compagni, noi blocchiamo l’Europa. Da questa regione escono 13-14mila container all’anno per Israele. Non faremo uscire più nemmeno un chiodo. Lanceremo lo sciopero internazionale, bloccheremo le strade. Bloccheremo tutto. Devono tornare indietro le nostre ragazze e i nostri ragazzi senza un graffio, e tutta la nostra merce, che è del popolo, fino all’ultimo cartone, deve arrivare” a Gaza.

La sindaca di Genova Silvia Salis partecipa alla fiaccolata dalla sede di Music For Peace in via Balleydier verso il porto antico di Genova per la missione di pace della Global Sumud Flotilla. ANSA/LUCA ZENNARO

Significative erano state anche le parole della sindaca Silvia Salis. “A Genova in una città che è Medaglia d’oro per la Resistenza – aveva affermato – si aiutano gli altri a resistere. Chiedo al Governo di aiutarci, deve seguire questa spedizione, deve fare in modo che raggiunga l’obiettivo e che tornino qua sani e salvi, perché le persone che si imbarcano con la Global Sumud Flotilla sono i veri patrioti, quelli che si ricordano che questo Paese ha un’anima solidale, che questo Paese si rende orgoglioso andando a unire e non a dividere, perché non esistono dei figli che vengono prima dei nostri figli o dopo i nostri figli”.

Conferenza stampa della Global Sumud Flotilla a Roma, foto di Sara Fornaro

Alla conferenza stampa, moderata dal giornalista dell’Ansa Fabrizio Cassinelli, consigliere nazionale della FNSI, è intervenuta anche la rappresentante per l’Italia della Global Sumud Flotilla, Maria Elena Delia, che non ha nascosto la paura per ciò che potrebbe succedere. D’altra parte, il ministro israeliano Ben Gvir ha già annunciato che sequestreranno le barche e rinchiuderanno tutti gli attivisti in carcere, come terroristi. “Nessuno di noi – ha detto Delia – è privo del sentimento della paura. Ma c’è una frase nella nostra lingua: “farsi coraggio”. Noi cerchiamo di trovare il coraggio e il popolo palestinese ce lo insegna”.

Gli attivisti non reagiranno alle violenze che potranno eventualmente subire. “In questi giorni, in Sicilia – ha affermato Delia – centinaia di persone che poi si imbarcheranno stanno facendo un training obbligatorio di comportamento non violento”. Apprenderanno le “tecniche di resistenza non violenta di Gandhi per essere certi che su quelle barche, qualunque cosa ci potranno fare, noi non risponderemo. Resteremo fermi, immobili. Chiunque sarà su quelle barche non muoverà un dito, anche se sarà aggredito”.

Tony La Piccirella in collegamento con la conferenza stampa della Global Sumud Flotilla in Senato. Foto di Sara Fornaro

Non è mancato un collegamento con Tony La Piccirella, già arrestato da Israele qualche mese fa, e oggi imbarcato su una delle navi dirette a Gaza. I rischi si conoscono e potrebbero essere ancora più gravi per persone musulmane, come il presidente dell’Ucoii Yassine Lafram, per cui Delia e tutti i parlamentari e gli attivisti chiedono alla presidente Meloni di garantire agli italiani che andranno a Gaza le stesse protezioni diplomatiche già assicurate dal governo della Spagna agli attivisti ispanici.

Agenti di polizia israeliani di guardia vicino a un bulldozer (retro) a Khirbet Umm Al-Khair, governatorato di Hebron, Cisgiordania, 31 luglio 2025. EPA/ALAA BADARNEH

Una missione che ha il sostegno anche della Caritas, e molto significativo è stato anche l’intervento alla conferenza stampa dell’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice: “In nome del Vangelo sento e sentiamo il dovere di dire di no a tutto questo, e di porre segni alternativi di disperata speranza. Insieme a quanti prenderanno il largo, diciamo ‘no’ alla guerra e al genocidio, diciamo ‘sì’ alla vita e alla pace per tutti, e in primo luogo per il popolo di Palestina, assoggettato a una sofferenza atroce e totalmente ingiustificata”.

Cosa potrà fare chi, da casa, si sente impotente davanti alle violenze? L’onorevole Stefania Ascari (M5S) ha invitato a boicottare in ogni modo “ogni prodotto, ogni negozio che va a supportare il genocidio. È un’azione semplice, ma allo stesso tempo potentissima, che va a toccare direttamente il portafoglio” di quanti lucrano sulla pelle dei palestinesi. E se non si sa se un prodotto supporta le violenze, si possono usare app specifiche, come No Thanks. Preoccupa, tuttavia, il silenzio del governo davanti alla mobilitazione di una buona parte del popolo italiano.

La presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni.
ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI

Nel caso in cui le navi venissero sequestrate e gli attivisti rapiti, Delia si aspetta che gli italiani vengano “tutelati e protetti dallo Stato italiano”. Chiede poi a quanti sostengono la missione di mobilitarsi, scendere in piazza, fare presidi permanenti e scioperi generali.

Intanto, sono previste già domani numerose mobilitazioni a Bologna, Civitavecchia, Firenze, Latina, Lavis (Trento), Milano, Napoli, Monza, Palermo, Pisa, Reggio Emilia, Roma, Sassuolo, Torino, Varese, Venezia. Altre informazioni sui social della Global Sumud Flotilla. 

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