Glass Marcano, una forza della natura

Un sorriso smagliante, un’energia contagiosa. Quando sale sul podio, bacchetta in mano, questa giovane direttore d’orchestra dimostra che vale la pena di non arrendersi mai
(da pagina Facebook Glass Marcano)

La storia di Diego Armando Maradona è stata un esempio, pur con le sue enormi contraddizioni, della realtà latinoamericana di dover fare i conti con circostanze avverse per poter far emergere la creatività e l’estro. Tornano alla memoria figure come quella dell’argentino René Favaloro, innovatore nel campo della cardiochirurgia, inventore del by pass coronarico utilizzando un tratto di vena safena. Fu generoso nel donare il suo sapere pur di migliorare le condizioni di salute della sua gente. Non fu sempre compreso, al punto da morire suicida, deluso dalla mancanza di appoggio alle sue iniziative mediche. E come non ricordare Violeta Parra, la poliedrica artista cilena, cantautrice, che per anni percorse impervie zone di montagna alla ricerca di canti popolari. Brillò nel silenzio al quale volle condannarla una mentalità ristretta, perché dava voce a chi non l’aveva. La sua celebre “Gracias a la vida”, cantata anche da Joan Baez, riunisce l’essenza e l’anima della cultura mapuche, popolo da sempre condannato all’invisibilità. Anche lei non seppe sopportare, come scriveva Pablo Neruda, il peso della sua umanità, e pose fine alla sua vita in una notte in cui il dolore ebbe il sopravvento sulla sua vitalità

Dal Brasile gli esempi abbondano, come quello di Marina Silva: ambientalista, senatrice, ministra, fondatrice del partito Rede. Proveniva da una famiglia di 11 figli, e da giovane per sbarcare il lunario raccoglieva il lattice dagli alberi della gomma, cacciava e pescava. Uscì dall’analfabetismo a 21 anni, per poi trasformarsi in pedagoga. Ha difeso la foresta brasiliana insieme a Chico Mendes, il sindacalista che fu assassinato senza pietà nel 1988.

(da pagina Facebook Glass Marcano)

Oggi possiamo dire lo stesso della venezuelana Glass Marcano, che forse non ha nemmeno sentito parlare di Favaloro o di Marina Silva, ma ha in comune con loro la voglia di cambiare. Ed un tenace amore per la sua professione: direttore d’orchestra.

Fino a settembre scorso, Glass vendeva frutta insieme alla sua mamma nello stato di Yaracui, in Venezuela. Stava studiando legge a Caracas e contemporaneamente frequentava lezioni di musica, quando la mamma le ha chiesto aiuto. Come tante famiglie, anche la sua fa fatica ad arrivare a fine mese, con la crisi economica venezuelana dalla quale il governo del presidente Maduro non riesce a venire fuori. L’inflazione supera il 3.000% annuale, e per procurarsi qualsiasi cosa occorre fare lunghe file, sempre. Una situazione che la pandemia ha aggravato pesantemente.

Glass ha 24 anni e si è formata grazie a El Sistema, il geniale programma di educazione musicale ideato da José Antonio Abreu, che le ha consentito prima di diventare violinista e poi direttore di orchestre giovanili.

Quando ha saputo del primo Concorso internazionale per Direttrici d’Orchestra “La Maestra”, indetto a Parigi, ha avvertito che era il suo momento. Ma c’era un primo grande ostacolo da superare: i 150 euro di iscrizione, che in Venezuela sono una grande somma. Pareva impossibile riunire una cifra simile. Invece, la sua determinazione l’ha spinta a chiedere aiuto ad amici che vivono all’estero, finché uno di loro non si è impegnato a prestarle il denaro per l’iscrizione.

Tutto fatto? Ma nemmeno per sogno. Ora c’era il piccolo dettaglio di come arrivare in Francia. Glass ha tempestato di richieste l’ambasciata spagnola che stava organizzando un volo umanitario per rimpatriare turisti bloccati in Venezuela. Nel frattempo, l’ambasciata francese e l’orchestra Paris Mozart l’hanno appoggiata per il visto d’ingresso in Francia, mentre nella sede diplomatica piovevano mail che chiedevano di aiutarla. «Chi sei, ragazza mia? Neppure se tu fossi il presidente avremmo ricevuto tante richieste per farti viaggiare!» ha commentato una funzionaria.

Alla fine ce l’ha fatta e Glass ha potuto mostrare la sua energia contagiosa, una vera forza della natura che una volta sul podio si scatena e dimostra una rara capacità di comunicare con l’orchestra, trasmettendo ciò che vuole da ciascuno, come mostrano i video.

Glass il concorso non l’ha vinto, ma promette bene, molto bene. Tanto che le hanno dato un premio speciale e una borsa di studio per consentirle di restare in Francia e continuare con la sua preparazione. Forse, tra non molto, vedremo il suo bellissimo sorriso sottolineare i passaggi di opere immortali della musica. E in molti penseremo da quaggiù, alla nostra latitudine, che vale sempre la pena di non darsi mai per vinti.

 

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