Giuseppe Lazzati un rettore beato

Docente e poi capo dell'università cattolica Sacro Cuore di Milano, visse l'internamento in un campo di concentramento nazista e insieme a Dossetti e La Pira entrò nella direzione nazionale della Dc e in seguito nell'Assemblea costituente. Ora un decreto annuncia l'avvio della beatificazione
Giuseppe Lazzati

Nella Basilica di sant'Ambrogio a Milano, durante l’inaugurazione dell’Anno accademico dell'università Cattolica del Sacro Cuore, l’arcivescovo Scola ha dato la notizia della promulgazione del decreto di eroicità delle virtù del docente e rettore Giuseppe Lazzati: «Un altro tassello del mosaico di santità che l’università va componendo».

Il decreto – emesso al termine dell’esame della causa presso la Congregazione delle cause dei santi – definisce Lazzati “venerabile”, titolo attribuito a quei servi di Dio di cui è stata riconosciuta l’eroicità delle virtù. Tale titolo non comporta l’attribuzione di alcuna forma di culto, ma segnala che, in base a un giudizio fondato sui mezzi umani dell’indagine storico-critica, quel determinato fedele ha vissuto in modo esemplare la sua vocazione cristiana. Col decreto viene riconosciuta la prima condizione richiesta dalla disciplina attuale per la beatificazione; la seconda condizione, per chi non è martire, è la constatazione – ancora da ottenere per Lazzati – di almeno un miracolo ottenuto per l’intercessione del Venerabile.

Giuseppe Lazzati è nato a Milano nel 1909, a soli 22 anni si laureò con lode in Lettere. Nello stesso anno maturò la decisione di rimanere celibe e chiese la “consacrazione secolare”. Dal 1934 al 1945 fu presidente diocesano della Gioventù italiana di Azione cattolica (Giac) e cominciò la carriera universitaria. Dal 1939 fu docente incaricato di Letteratura cristiana antica alla Cattolica e in quello stesso anno fondò l’organizzazione di laici consacrati Milites Christi. Partecipò alla Seconda guerra mondiale come tenente del 5° Reggimento alpini, divisione “Tridentina”, e dopo l’8 settembre 1943, avendo rifiutato il giuramento alla Repubblica sociale italiana, venne arrestato a Merano e internato nei campi di concentramento nazisti, dando prova di esemplarità cristiana e coerenza civile, prodigandosi per l’animazione culturale e il sostegno morale tra i deportati.

Rientrò in Italia nell’agosto del 1945 e fu subito coinvolto, con Giuseppe Dossetti e Giorgio La Pira, nell’opera di ricostruzione della vita civile del Paese. Nel 1946 entrò nella direzione nazionale della Democrazia Cristiana e fu eletto all’Assemblea costituente (1946-1948) e poi alla Camera dei deputati nella I legislatura (1948-1953). Rientrato a Milano si dedicò in particolare alla formazione del laicato.

L’arcivescovo Giovanni Battista Montini lo chiamò alla direzione del quotidiano cattolico L’Italia (1961-1964). Dal 1964 al 1967 fu presidente diocesano dell’Azione cattolica ambrosiana. Tornato all’insegnamento, nel periodo delle contestazioni che agitavano il mondo universitario, nel 1968 Lazzati fu chiamato a sostituire Ezio Franceschini come rettore dell’università Cattolica del Sacro Cuore, carica che mantenne per cinque mandati triennali, fino al 1983. Sotto la sua guida l’università Cattolica conobbe una crescente fase espansiva. Nel 1976 fu vicepresidente del comitato promotore del primo Convegno ecclesiale della Chiesa italiana “Evangelizzazione e promozione umana”.

Dedicò gli ultimi anni della sua vita al rilancio di un’idea alta della politica, con la fondazione dell’associazione “Città dell’uomo” (1984). Morì a Milano il 18 maggio 1986, festa di Pentecoste, a quasi 77 anni. Nel settembre 1988 la salma venne traslata presso l’Eremo di San Salvatore sopra Erba, dove dai primi anni Settanta il “professore” incontrava i giovani per momenti regolari di formazione e preghiera. Nel 1991 l’Istituto secolare Cristo Re si fece promotore della causa di canonizzazione: l’inchiesta diocesana si concluse nel 1996, grazie al sostegno e all’incoraggiamento del cardinale Carlo Maria Martini, allora arcivescovo di Milano. Il 5 luglio 2013 papa Francesco ha autorizzato la Congregazione per le Cause dei Santi a promulgare il decreto che riconosce le virtù eroiche del servo di Dio Giuseppe Lazzati.

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