Giro d’Italia: al via l’edizione 108

Si dà ufficialmente il via all’edizione numero 108 del Giro d’Italia che, scattata in terra albanese, prenderà fine al Vaticano, in un sentito omaggio a papa Francesco
EPA/GEORGI LICOVSKI

Edizione numero 108 in 21 tappe, 3.413,3 chilometri, 52.500 metri di dislivello, 184 ciclisti: questi i numeri del Giro d’Italia 2025 che, partito da Durazzo, in Albania, il 9 maggio scorso, chiuderà le tre settimane di polmoni, gambe d’acciaio, salite, fughe solitarie e scatti dell’ultimo millesimo, il 1° giugno prossimo.

Le tappe e le novità

Per la prima volta nella storia, il via ‒ venerdì scorso ‒ a Durazzo, in Albania, per la quindicesima partenza in terra straniera. Poi, da lì, ecco toccare anche la capitale, Tirana, e Valona, per ben tre tappe di marca albanese. Una tre giorni albanese che ha riempito di orgoglio questa terra con il primo ministro, Edi Rama, che ha affermato: «Siamo un territorio beato, dove in uno spazio piccolo c’è tutto. Saranno tappe spettacolari, che metteranno in mostra una parte bellissima del nostro Paese, come in un film».

In tre settimane il Giro attraverserà 15 regioni italiane e tre Stati (oltre all’Albania, la Slovenia e Città del Vaticano). Due le crono, 6 le tappe per velocisti, 8 di media montagna e 5 di alta. Saranno circa 38 i km di sterrato, 30 sulle strade bianche nel finale della tappa di Siena e 8 sul Colle delle Finestre che per la terza volta sarà la Cima Coppi. La Montagna Pantani sarà il Passo del Mortirolo, mentre la Tappa Bartali sarà la Gubbio-Siena con arrivo in piazza del Campo. In terra albanese, si parte subito in montagna, con una crono. Dopo il trasferimento in Italia, in Puglia, segue una tripletta di tappe potenzialmente da velocisti. Darà sicuramente spettacolo, poi, la tappa 9 di domenica 18 maggio: le strade bianche della Gubbio-Siena, molto insidiosa con i suoi lunghi tratti di sterrato e con cadute e forature dietro l’angolo. La tappa successiva, la 10 sarà, invece, una cronometro totalmente pianeggiante, perfetta per i velocisti. Nell’ ultima settimana ecco, poi, le tappe più impegnative e decisive per la classifica finale con la scalata delle Alpi.

L’arrivo, infine, sarà a Roma così come capitato negli ultimi due anni e non, come da tradizione, a Milano. Quest’anno, poi, il Giro d’Italia 2025 si concluderà con una tappa storica e davvero simbolica: il Grande arrivo a Roma, in programma per domenica primo giugno, sarà infatti un sentito omaggio all’amato Papa Francesco, a pochi giorni dalla scomparsa, nell’anno del Giubileo.

I favoriti e le prime tappe

Quest’anno, tra i 184 ciclisti presenti al via, si fa sentire l’assenza del vincitore in carica, lo sloveno Tadej Pogačar che ha deciso di concentrarsi sul Tour de France, altro titolo da difendere. Assenti anche il belga Remco Evenepoel, doppia medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi, e il danese Jonas Vingegaard, che punta a vincere il terzo Tour de France. Questi quelli che, se presenti, sarebbero stati i favoriti. Ma, nonostante le grandi assenze, non mancano di certo nomi importanti che puntano ad indossare la maglia rosa. Fuori uno sloveno, eccone dentro un altro che diventa subito il favorito numero uno: Primož Roglič, alfiere del team Red Bull-Bora-Hansgrohe che, a 35 anni, cerca di aggiungere al suo palmarès la seconda vittoria del Giro (dopo quella del 2023) e il primo trionfo al Tour de France.

E le previsioni della vigilia, infatti, non erano per niente sbagliate visto che lo sloveno ha mosso i suoi primi passi già in Albania e, soprattutto, a Tirana quando ha indossato la maglia rosa. E non ha deluso, poi, neanche nelle altre tappe dato il distacco di appena 9 secondi dall’attuale detentore della maglia, il danese Mads Pedersen della Lidl-Treck che ha concluso il primo fine settimana con ben due vittorie su tre. Da tenere sotto controllo, poi, il talento spagnolo Juan Ayuso dell’UAE Team Emirates-XRG che al momento, a causa di una caduta nella prima tappa e di qualche secondo di troppo perso nella crono, non ha ancora convinto ma che ha comunque ancora tutte le carte in mano per puntare alla vetta. Tra i debuttanti, poi, è atteso – nonostante alcuni problemi fisici ‒ anche il belga Wout Van Aert, molto amato dal pubblico italiano, e in passato vincitore di una Strade Bianche e di una Milano-Sanremo.

Per quanto riguarda i ciclisti di casa, tra i 48 azzurri in gara, l’Italia punta su Antonio Tiberi della Bahrain Victorius, già vincitore della maglia bianca come miglior giovane nella passata stagione. Occhi puntati, poi, anche su Giulio Ciccone, lo scalatore della Lidl-Trek e anche su Davide Piganzoli del team Polti VisitMalta 13° lo scorso anno e Filippo Zana.

Al momento, al via della prima tappa nel Bel Paese, la classifica generale vede, come già anticipato, Mads Pederson in testa con il tempo di 07:42:10 seguito a ruota dallo sloveno Roglič a 9 secondi e poi Vacek, McNulty e Juan Ayiso che chiude la top 5 a 25 secondi di distacco e poi il nostro Tiberi ottavo con altri 9 secondi di ritardo. Ma, nonostante, alcuni distacchi che si fanno già pesanti e i favoriti che si fanno già vedere, i chilometri da percorrere sono appena iniziati per questi campioni che, siamo certi, a prescindere da come andrà a finire, ci regaleranno un altro Giro d’Italia spettacolare.

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