Giornata Mondiale dei Poveri, la sfida della condivisione

Il 14 di novembre si celebra la Giornata Mondiale dei Poveri. Due momenti di incontro con papa Francesco: uno ad Assisi il 12 novembre, dove persone provenienti da tutta Europa condivideranno la loro testimonianza, e un altro l’Eucaristia insieme ai poveri nella Basilica di San Pietro
Papa Francesco durante la Udienza Giubilare - Pellegrinaggio di Poveri dalle Diocesi francesi della Provincia di Lyon in Aula Paolo VI, Città del Vaticano. Foto di archivio, 06/07/2016 , LaPresse - Stefano Costantino

Raggiungere le persone povere lì dove sono, «nelle loro case, negli ospedali e nelle residenze di assistenza, per le strade», per capire «come si sentono, cosa provano e quali desideri hanno nel cuore». È l’auspicio di papa Francesco nel suo Messaggio per la Giornata Mondiale dei Poveri che sarà celebrata quest’anno il 14 novembre e sarà preceduta da una giornata di incontro ad Assisi. Un’occasione che ormai da cinque anni ricorda l’importanza di mettere al centro la persona, la sua dignità, il suo valore intrinseco. Uno sprone per i Governi e le Istituzioni di tutto il mondo a mettere in atto una progettualità creativa, a «trovare le forme più adeguate per risollevare e promuovere questa parte di umanità troppe volte anonima e afona», si legge nel Messaggio per la Giornata.

Si inizia, dunque, da Assisi dove papa Francesco si recherà il 12 novembre, in visita privata, nella Basilica di Santa Maria degli Angeli. Poi incontrerà 500 persone povere provenienti da diverse parti dell’Europa e trascorrerà con loro un momento di ascolto di alcune testimonianze e di preghiera. Sulle orme del Poverello, il Papa si fermerà a pregare presso la Porziuncola, luogo in cui Francesco accoglieva i suoi frati, i numerosi poveri e dove Santa Chiara decise di consacrarsi al Signore. Al termine della celebrazione, poi, benedirà una pietra precedentemente prelevata dalla Porziuncola e la donerà ad alcuni rappresentanti del rifugio per i senzatetto “Rose di San Francesco” di Tersatto, fondato nel 2007 dalla fraternità locale dell’Ordine Francescano Secolare di Tersatto, nella città di Rijeka – Fiume, in Croazia. Al termine della mattinata, i poveri convenuti per l’occasione pranzeranno insieme al Vescovo di Assisi, Mons. Sorrentino.

«I poveri si abbracciano, non si contano», diceva Don Primo Mazzolari. Con questo desiderio domenica 14 novembre papa Francesco celebrerà insieme a loro l’Eucaristia nella Basilica di San Pietro. L’abbraccio del Papa si tradurrà, poi, in gesti concreti di aiuto e vicinanza. Una particolare attenzione è stata rivolta quest’anno alle Case-famiglia presenti sul territorio della diocesi di Roma che accolgono soprattutto adolescenti o bambini insieme alle mamme, bisognosi di un luogo protetto dove crescere, avere un’educazione e avere la possibilità di ricominciare una nuova vita.

Saranno anche distribuiti 5 mila “kit” di ausili sanitari di prima necessità per la salute e la cura della persona a circa 60 parrocchie di Roma, che li doneranno alle famiglie più bisognose.

In Piazza San Pietro, inoltre, sarà realizzata l’iniziativa “Alla ricerca del Virus”: sarà presente un camper attrezzato per effettuare dei test in grado di valutare la presenza del virus HCV (epatite C) e del virus HIV, un segno di vicinanza alle persone che hanno bisogno di una assistenza medica.

Papa Francesco nel Messaggio per la Giornata ricorda anche quelle persone che si sono trovate in difficoltà economiche a causa della pandemia: «è urgente dare risposte concrete a quanti patiscono la disoccupazione, che colpisce in maniera drammatica tanti padri di famiglia, donne e giovani. La solidarietà sociale e la generosità di cui molti, grazie a Dio, sono capaci, unite a progetti lungimiranti di promozione umana, stanno dando e daranno un contributo molto importante in questo frangente». Per cercare di rispondere anche a questa emergenza, saranno pagate le bollette delle utenze di luce e gas a 500 famiglie in difficoltà.

In tutto il mondo saranno organizzate tante iniziative e momenti di preghiera, per ricordare, in questa giornata e poi per tutto l’anno, che la presenza delle persone povere «non deve indurre a un’abitudine che diventa indifferenza, bensì coinvolgere in una condivisione di vita che non ammette deleghe. I poveri non sono persone “esterne” alla comunità, ma fratelli e sorelle con cui condividere la sofferenza, per alleviare il loro disagio e l’emarginazione, perché venga loro restituita la dignità perduta e assicurata l’inclusione sociale necessaria».

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