Giorgione dormiglione

Lo conoscevano tutti Giorgione. Era un bambino generoso, simpatico ed intelligente, ma così pigro, così pigro che non sapeva sfruttare i suoi talenti più di tanto. A scuola arrivava sempre per ultimo, a campanella suonata da un pezzo! Arrivava ultimo anche alla partita di pallone, ed ultimo arrivava a tavola, cosicché oltre ai quotidiani rimbrotti dei genitori, doveva mangiare tutto senza che nulla fosse più fragrante e buono come appena tolto dal forno. Il papa e la mamma, un po’ lo rimproveravano, ma non vedendo i risultati cominciarono a diventare seriamente preoccupati ed iniziarono a cercare in giro medici e medicine per risolvere il problema. Un grande professore dalla barba bianca, gli prescrisse cinquanta flessioni tre volte al giorno, per tonificare i muscoli ed imparare a mantenere via via un impegno. Giorgio ce la mise pure tutta, ma dopo una decina di volte si ritrovò a russare beato, sul pavimento della sua stanza. Portatelo al mare. Ma no in montagna!. Macché, meglio la campagna. Gocce agli occhi. Iniezioni suggeriva un dottore qua, un dottore là. Quanti consigli inadeguati! Giorgione dormiva sempre più, arrivava sempre più tardi a scuola, a prendere brutti voti, a non poter far più parte della squadra di pallone e neanche più i fratelli parlavano o giocavano con lui perché stava sempre più a dormire. Finché il giorno del suo compleanno trovò un pacco colorato. Gli tolse piano piano il fiocco rosso, lentamente lo scartò e non appena aprì la scatola fu affascinato da una bellissima sveglia con due occhini enormi, che non appena lo vide si presentò con un sorriso smagliante. Ciao, io sono CHIAMILLA ORDINILLA. Vorrei esserti amica, auguri! concluse facendogli l’occhiolino. La mattina successiva Chiamilla prese subito a fare quanto le spettava. Giorgione svegliati… drinnn driiin driin. Il ragazzo si stropicciò stanco gli occhi con i pugni ancora chiusi, si stava già raggomitolando nel torpore del lettuccio, ma il driiiin drrrinnn insistente di Chiamilla gli impediva di riprendere sonno. A fatica si alzò, si lavò ed andò in cucina. La sua tazza di latte fumante era là che lo aspettava. Mangiando ebbe modo, a tavola, di scherzare con i fratellini. Poi il papà disse Vi aspetto in macchina ragazzi, svelti e finalmente arrivò in classe prima del maestro e poté s c h e r z a re con i compagni che trovò molto simpatici. Al banco aveva la tentazione di ripiegare la testa sulle braccia e dormire, ma non ci riuscì. Sentiva che la sua sveglia, Chiamilla Ordinilla, lo sollecitava anche da lontano. Via via tutto tornò nella norma. Finalmente poteva mettere a frutto i suoi talenti e poteva godere di tante cose belle che non aveva mai notato. Era davvero stupendo avere finalmente una vita ordinata e piena di impegni. Una volta, mentre era da solo in macchina con la sua mamma, finirono col parlare del Giorgione dormiglione di una volta e del suo mondo grigio di allora. Il bimbo esclamò Per fortuna che qualcuno mi ha donato Chiamilla Ordinilla! Chissà chi sarà stato…. La mamma sorrise in silenzio e Giorgetto comprese. Solo chi ama come una mamma sa cosa è necessario donare

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