Giochi olimpici a Rio nel 2016

Per la prima volta una città sudamericana ospiterà le gare a cinque cerchi. Fervono i preparativi, ma non mancano le preoccupazioni. Uno sguardo alle ambizioni azzurre
rio

Era il 2 ottobre del 2009 quando a Copenaghen, durante la 121ma sessione del Comitato Olimpico Internazionale, Jacques Rogge, l’allora Presidente del CIO, annunciò al mondo che le Olimpiadi del 2016 si sarebbero svolte in Brasile, in una suggestiva città situata in una delle baie più belle del mondo tra il mare e la montagna. Parliamo, ovviamente, di Rio de Janeiro.

 

Oggi, quando manca esattamente un anno alla cerimonia di apertura che inaugurerà la trentunesima edizione dei Giochi Olimpici estivi dell’era moderna (in programma per venerdì 5 agosto al “Jornalista Mario Filho”, stadio più conosciuto come “Maracanã”),questa incantevole metropoli si prepara ad accogliere circa 10.500 atleti in rappresentanza di 206 nazioni tra le quali, per la prima volta alle Olimpiadi, anche il Sud Sudan, che a luglio ha celebrato il quarto anno d’indipendenza dal Sudan, e il Kosovo, repubblica indipendente dalla Serbia dal 2008 ma Stato ancora non riconosciuto da molti Paesi dell’Onu.

 

Il via ufficioso avverrà però due giorni prima, con la disputa di alcuni incontri dei tornei di calcio maschile e femminile. Da quel momento, sarà festa grande, con diciannove giorni di gara e ben 306 eventi che assegneranno la medaglia d’oro fino a domenica 21 agosto. In tutto, 41 discipline appartenenti a 28 diversi sport, tra i quali, ultimi arrivati, anche il golf, che torna a disputarsi a livello olimpico dopo esservi stato escluso per lungo tempo, e il rugby, anch’esso presente in alcune delle prime edizioni dei Giochi ma che a Rio si giocherà nella sua forma a 7.Poi, dal 7 al 18 settembre, Rio diventerà anche capitale mondiale dello sport paralimpico (in questo caso si attendono circa 4.500 atleti di 175 diverse nazioni).

 

I Giochi del prossimo anno saranno disputati in una serie di strutture concentrate in quattro diverse zone: Barra da Tijuca, che ospiterà anche il villaggio olimpico, Copacabana, Maracanã e Deodoro (gli unici eventi a svolgersi fuori Rio saranno alcune partite di calcio). In città fervono i preparativi, e cominciano a moltiplicarsi i punti in cui appaiono le immagini di Vinicius e Tom, le mascotte ufficiali delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi del 2016. Si tratta di personaggi ispirati alla flora e alla fauna del Brasile, i cuinomi sono un omaggio a Vinicius de Moraes e Tom Jobim, geni della musica di questo Paese. Nel frattempo, gli organizzatori sono impegnati a tempo pieno nella risoluzione di alcuni problemi che, a 365 giorni dal via, destano particolare preoccupazione.

 

La realizzazione di alcuni dei nuovi impianti in cui si terranno le gare, ad esempio, è in forte ritardo, e probabilmente, come già accaduto in altre occasioni del genere, occorrerà uno sforzo in più (soprattutto dal punto di vista economico) perché tutto sia completato in tempo. Il maggiore allarme però è dato dal forte inquinamento delle acque del lago “Rodrigo de Freitas” (sede designata delle prove di canoa sprint e canottaggio), e specialmente della “Baia di Guanabara” (dove si terranno alcune discipline come vela, nuoto di fondo e triathlon). “Ammetto che l’inquinamento delle acque è qualcosa che mi preoccupa: non c’è tempo da perdere”, ha affermato solo pochi giorni fa il presidente del Comitato Olimpico Internazionale, il tedesco Thomas Bach.

 

Nonostante un trattamento costante di bonifica, infatti, in alcuni giorni (molto dipende dalle correnti) la situazione della Baia di Guanabara è davvero impressionante, con rifiuti galleggianti di ogni genere e un odore nauseabondo. Particolarmente preoccupanti, a questo proposito, sono i risultati di una recente indagine svolta dall’Associated Press, nota agenzia di stampa americana, secondo la quale le acque sono talmente contaminate da feci umane che gli atleti possono seriamente rischiare di contrarre malattie. “Basta che uno sportivo ingerisca sedici millilitri d’acqua, equivalenti a tre cucchiaini, e questi avrà ha il 99% di probabilità di contrarre un virus”, ha affermato l’epidemiologa statunitense Kristina Mena sulla base delle analisi effettuate sui campioni prelevati nelle due citate zone di gara.

 

Per quanto riguarda invece l’aspetto più puramente sportivo, anche questa volta c’è da attendersi un netto dominio nel medagliere da parte di Stati Uniti, Cina e Russia. A seguire, un gruppo formato da nazioni come Germania, Francia, Australia, Giappone e Gran Bretagna, senza dimenticare il Brasile, che giocando in casa è deciso a ben figurare. E l’Italia? Secondo le stime del nostro Comitato Olimpico, che tengono conto dei risultati ottenuti nell’ultimo anno nelle varie discipline che saranno presenti ai Giochi, emerge un quadro non proprio roseo.

 

Il nostro Paese, infatti, rischia seriamente di uscire per la prima volta dall’edizione di Barcellona del 1992 dalle prime dieci posizioni del medagliere dei Giochi estivi. Un risultato del genere, inutile nasconderlo, sarebbe davvero deludente. In realtà, in un anno molte cose possono cambiare, e dopo le 32 medaglie di Atene 2004, le 27 di Pechino 2008 e le 28 di Londra 2012, la nostra rappresentativa punta a conquistare almeno 25 medaglie (per partecipanti e ambizioni cfr. “il borsino azzurro”), grazie soprattutto al contributo che arriverà da scherma, tiro a volo e tiro a segno, sport nei quali i nostri ragazzi possono fare davvero bene.

I più letti della settimana

Mediterraneo di fraternità

La forte fede degli atei

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons