Già attivo l’ospedale della Cavour

Portaerei di pace non per ferire ma per soccorrere.
Portaerei

La portaerei Cavour, nuovissima unità maggiore della Marina italiana, completato lo sbarco a Puerto Caucedo (Santo Domingo) degli automezzi, delle derrate alimentari e dei militari di varie armi destinati ai soccorsi alle zone maggiormente colpite di Haiti, ha gettato l’ancora nelle acque antistanti la città di Port-au-Prince, dove le capacità sanitarie offerte dalla zona ospedaliera di bordo sono più richieste. Si tratta di due ambulatori, due sale operatorie, otto posti letto per terapia intensiva, sala radiologica, sala trattamento ustionati, laboratorio di analisi e camera iperbarica per il trattamento delle sindromi da schiacciamento, frequenti fra quanti sono stati estratti da sotto le macerie. I collegamenti a terra sono assicurati da otto elicotteri pesanti.

Fino a ieri molti si domandavano quando e come sarebbe stata impiegata una portaerei da trenta mila tonnellate come questa, destinata a una Marina militare vocata alla pace, quale è quella italiana. Pochi forse avevano riflettuto sulla versatilità della Cavour che, trasformata a tempo di record in nave-ospedale, il giorno stesso della sua inaugurazione è partita per questa importante missione di soccorso.

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