Germoglia un nuovo umanesimo

Insieme per raccontare, attraverso la loro personale testimonianza, le forze spirituali che hanno attraversato e irrorato gli angoli più bui della storia recente, dando a tanti uomini e donne del nostro tempo la forza di credere, di riprendere a vivere e a sperare contro ogni speranza. Segretari degli ultimi papi, fondatori di opere, di movimenti e comunità, scienziati, artisti, uomini di cultura. Dal 30 settembre al 2 ottobre scorsi, un convegno internazionale ha visto la partecipazione e il coinvolgimento di un gran numero di persone, ben più numerose delle sette- ottocento previste. Attorno alla iniziativa del Rinnovamento nello Spirito e del suo coordinatore nazionale Salvatore Martinez si è immediatamente stabilita, come lui stesso ci ha detto (vedi box), una rete di immediata disponibilità al progetto. Ed è così che un argomento riservato in genere agli specialisti di questioni storiche è uscito dalle austere aule accademiche per misurarsi ed incontrarsi con la gente comune, desiderosa anch’essa di guardare la storia del Novecento – la sua storia – in un’ottica diversa. È una storia difficile, quella del XX secolo, a cavallo tra due millenni, di non facile interpretazione. Di volta in volta considerato punto di non ritorno, groviglio di contraddizioni per le tragedie inenarrabili che porta con sé, madre di tutte le guerre e di tutti gli orrori che ne derivano… Ma, anche, secolo dei martiri, dei due milioni di martiri cristiani che hanno dato la vita per la loro fede. Se molte letture erano state date, mancava una visione d’insieme. Una lacuna alla cui soluzione il convegno ha voluto offrire il suo contributo, ricco di spunti e di suggestioni, anche se certamente non esaustivo. Un debito d’amore Oggi veniamo a sciogliere un debito d’amore – aveva detto Salvatore Martinez nell’introdurre i lavori -. Più che mai abbiamo bisogno di affermare che il nostro futuro germoglia nel saper ben riconoscere il nostro passato, riconoscenti per il bene ricevuto. Non possiamo salutare l’avvenire del nuovo secolo senza trovare nel ricordo del nostro passato ispirazione, esempi, opere suscitate dallo Spirito santo, proprio perché è lui il fondatore di un nuovo umanesimo. Più che mai calzante risultava in proposito un pensiero di Giovanni Paolo II, tratto dalla sua ultima opera autobiografica Memoria e identità, una sua sintesi del secolo che il papa ha attraversato quasi per intero: Il XX secolo è stato, per così dire, il teatro in cui sono entrati in scena determinati processi storici e ideologici, che si sono mossi nella direzione della grande eruzione del male, ma è anche lo scenario del grande superamento. Sulla stessa lunghezza d’onda del grande papa polacco, il presidente del Pontificio consiglio per i laici, mons. Rylko, sottolineava l’importanza e la necessità di mettersi in ascolto del nuovo che germoglia anche ai nostri giorni, anche accanto a noi, in persone e luoghi che non avremmo mai immaginato. Un’indiretta risposta alla visione proposta dal presidente del Senato Marcello Pera, di una crisi dei valori che si protrae nel tempo, ben oltre i limiti del secolo che pure è stato definito breve? Oggi, per fortuna, tanti muri sono caduti, almeno fuori di noi, per attingere anche a quel grande e ricco patrimonio spirituale dell’Europa orientale che dà risalto alla dimensione contemplativa dell’uomo, come fonte di conoscenza e di vita. Ne ha parlato un grande esperto, il cardinal Spidlík. La verità è vivente. Noi conosciamo ciò che viviamo . Argomento di grande suggestione ed attualità. Il prof. Andrea Riccardi ha poi ripreso a grandi linee la trama dell’azione dello Spirito nel Novecento, il secolo più drammatico e secolarizzato della storia, cercando di cogliere le correnti profonde che lo hanno percorso. Ha così delineato nuove direttrici di ricerca: perché è proprio dal dramma della guerra che lo Spirito suscita una nuova coscienza di pace, dà impulso all’unità dei cristiani, fa scoprire l’anelito della libertà: le grandi conquiste della civiltà, che pure sono vanto del XX secolo, sono tutte passate per il crogiolo della prova. Testimoni Un contributo importante è venuto dalla viva voce di molti testimoni. È questo Novecento che si caratterizza per la fioritura dei carismi più vari, veri doni dello Spirito, che hanno dato vita a forme nuove di vita e spiritualità cristiana. Si è sviluppato l’associazionismo cattolico – fenomeno nuovo, tutto moderno – rendendo possibile, condivisibile, l’esperienza di Dio tra gli uomini, come ha evidenziato Piero Coda, presidente dell’Associazione teologica italiana. Sono nati i movi- menti ecclesiali – anche questi fenomeno tipico del Novecento. Dalla testimonianza dei fondatori è emersa limpida l’azione dello Spirito che agisce proprio nelle ore più buie. Perché proprio sotto le bombe della Seconda guerra mondiale, con la riscoperta del vangelo e l’esperienza di Dio amore, è scaturita la scintilla ispiratrice del Movimento dei focolari, come ha testimoniato Valeria Ronchetti, una delle prime compagne di Chiara Lubich. Come, d’altro canto, sono state le ferite della guerra a suscitare in Roger Schutz – secondo la testimonianza di frère John, suo compagno degli inizi – la sete di riconciliazione tra cristiani, trasmessa poi a centinaia di migliaia di giovani. Quegli stessi giovani che nel ’68 sono entrati di prepotenza nella ribalta della storia, e che con Giovanni Paolo II hanno trovato a pieno titolo il loro posto nella chiesa. E proprio nel periodo della violenta persecuzione dei cristiani in Messico è nata l’opera di diffusione del regno di Dio dei Legionari di Cristo. Negli Usa, dalla insistente preghiera di un gruppo di giovani studenti, ha preso il via il grande movimento carismatico cattolico. Porta la sua testimonianza Patti Gallagher Mansfield, una delle protagoniste. E la straordinaria esperienza di suor M. Gertrude, prima compagna di Madre Teresa, fa rivivere i primi passi nella sterminata Calcutta tra i più poveri dei poveri. Commovente il racconto di chi, sopravvissuto ai Gulag, ai campi di sterminio nazisti, all’esplosione nucleare di Hiroshima, ha tuttavia sperimentato il sostegno divino nel momento della prova. E sono infine toccanti i racconti dei segretari degli ultimi papi, che hanno narrato episodi inediti della loro vita. Verso Pentecoste 2006 Papa Benedetto XVI ha voluto esprimere il suo sostegno all’iniziativa rivolgendo un saluto agli organizzatori del convegno presenti all’udienza generale di mercoledì 28 settembre: Il Santo padre desidera unire la sua voce per esaltare le grandi opere compiute dallo Spirito di Dio nel secolo da poco terminato, costellato di tristi pagine di storia, ma permeato pure di meravigliose testimonianze di risveglio spirituale e carismatico in ogni ambito dello scibile e dell’agire umano. Tra i tanti frutti spirituali, le giornate di Lucca hanno consolidato la coscienza che lo Spirito di Dio è presente nella storia dei nostri giorni ed apre orizzonti sempre nuovi, come ha detto Salvatore Martinez nella relazione conclusiva. Ora l’impegno è portare questa cultura della Pentecoste nei propri ambienti di vita. L’incontro è stato anche un’espressione di comunione ecclesiale nata dall’incontro di Pentecoste ’98 di Giovanni Paolo II con i movimenti, ed ora protesa verso l’appuntamento con Benedetto XVI di Pentecoste 2006. UNA CULTURA DI PENTECOSTE Non a caso il convegno si è svolto a Lucca. Cittadina lucchese è infatti Elena Guerra, proclamata beata nel 1959 da Giovanni XXIII, sostenitrice presso papa Leone XIII della consacrazione del XX secolo allo Spirito Santo. Il primo gennaio 1901 – spiega Salvatore Martinez – di fatto il papa introduceva il secolo con una solenne invocazione allo Spirito Santo. Riprendendo l’enciclica Divinum illud munus, da lui pubblicata nel 1897, sempre per la dolce pressione della beata, che gli indirizzò parecchie lettere in proposito, il papa pregava che la chiesa divenisse una proiezione del Cenacolo, un cenacolo permanente. Possiamo ben dire, dunque, rileggendo la storia ecclesiale del XX secolo – pensiamo al Concilio – che lo Spirito ha mirabilmente agito, sostenuto, illuminato. L’iniziativa ha avuto un laborioso iter di preparazione. Esso risale al 2002 – riprende Martinez – . In occasione del 30° anniversario del Rinnovamento in Italia, siamo stati ricevuti in udienza particolare da Giovanni Paolo II. Le accresciute difficoltà di salute del papa tanto amato hanno reso l’incontro particolarmente solenne e commovente. Per non stancarlo, mi è stato consegnato il messaggio autografo: Nel nostro tempo avido di speranza, fate conoscere e amare lo Spirito santo. Aiuterete allora a far sì che prenda forma quella cultura della Pentecoste che sola può fecondare la civiltà dell’amore e della convivenza tra i popoli. Per rispondere a questa richiesta del papa nel Rinnovamento si è posto mano al progetto del convegno: La nostra prima decisione è stata di incontrare la madre generale delle oblate dello Spirito santo, Gemma Girolami, succeduta alla beata Elena Guerra. La sua adesione è stata immediata, gioiosa, colma di speranza. Ha aderito pure con convinzione il sindaco della città Pietro Fazzi, impegnandosi a sostenere l’onere dell’iniziativa. Prestissimo, a conferma di uno splendido cammino di amicizia spirituale già in corso, si è aggiunta l’adesione di Chiara Lubich e di Andrea Riccardi. E perché il mosaico fosse completo, ecco il patrocinio del Pontificio consiglio per i laici e della Cei, attraverso il progetto culturale

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