Germania, “siamo stati Papa”

Le reazioni e i commenti del mondo tedesco alla morte di Benedetto XVI. Importante dichiarazione del presidente federale Frank-Walter Steinmeier
Benedetto XVI in Germania 2006 (AP Photo/Wolfgang Radke, Pool, File)

Siamo stati Papa“: questo è stato il titolo di uno dei più importanti notiziari della televisione tedesca dopo la morte di Benedetto XVI su Internet. Perché “Siamo Papa” è stato scritto con orgoglio sulla prima pagina del più grande giornale scandalistico del Paese quando Joseph Ratzinger è stato eletto capo della Chiesa cattolica il 19 aprile 2005. I tedeschi lo chiamavano anche “Professor Papa”. Un’espressione del fatto che era un brillante teologo e un astuto pensatore, professore universitario che ha partecipato come consulente teologico al Concilio Vaticano II e ha formato generazioni di studenti di teologia. Il soprannome, tuttavia, era anche legato al fatto che molti lo consideravano al di fuori della realtà e non riuscivano a stare al passo con il suo linguaggio a volte intellettuale.

Ratzinger era appassionato di chi fosse Gesù di Nazareth, nel quale Dio si è fatto uomo. Un altro tema principale che lo animò per tutta la vita fu l’armonia tra fede e ragione.

I resoconti dei media sulla morte dell’ex papa e i necrologi di politici e rappresentanti religiosi mostrano soprattutto rispetto per la sua persona e il lavoro della sua vita, ma anche critiche. Il vescovo evangelico luterano della Baviera, Heinrich Bedford-Strohm, ha ricordato l’importante ruolo svolto da Ratzinger nella realizzazione della Dichiarazione congiunta con le Chiese luterane sulla dottrina della giustificazione nel 1999. L’ex prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede si è sempre preoccupato dell’ecumenismo. Tuttavia, la dichiarazione “Dominus Jesus”, in cui si negava alle Chiese protestanti di essere “chiese in senso proprio”, aveva lasciato grandi ferite.

Ripercorrendo la vita di Benedetto, Georg Bätzing, presidente della Conferenza episcopale tedesca, ha sottolineato, tra l’altro, che durante il suo pontificato ha chiarito, come nessuno prima di lui, che ogni abuso sessuale è un crimine. È stato il primo papa a invitare le persone colpite da abusi a parlare con lui durante molti dei suoi viaggi all’estero. D’altra parte, gli ultimi mesi della sua vita sono stati oscurati dal fatto che una perizia lo ha accusato di molteplici comportamenti scorretti nel trattare i casi di abuso durante il suo periodo come arcivescovo di Monaco e Frisinga.

Come prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, era considerato un cattolico conservatore: a ciò hanno contribuito il suo comportamento verso i teologi critici, il suo veto al fatto che istituzioni della Chiesa offrissero una consulenza alle donne rilasciando un documento che le avrebbe autorizzate ad abortire senza essere punite dallo Stato, e la sua disapprovazione della teologia della liberazione latinoamericana.

Alla Giornata Mondiale della Gioventù nel 2005 a Colonia, il papa, che altrimenti appariva piuttosto timido, arido e distante, sembrava sbocciare. Si mostrava avvicinabile, cordiale e felice, ed è stato applaudito da più di un milione di giovani provenienti da tutto il mondo.

All’inizio del 2009, Benedetto ha revocato la scomunica a tutti e quattro i vescovi della Società San Pio X, compreso il negazionista dell’Olocausto Richard Williamson. Per questo ha raccolto un’ondata di critiche, è stato rimproverato dalla parte ebraica e dall’allora cancelliere Angela Merkel.

In una lettera di condoglianze a papa Francesco, il presidente federale Frank-Walter Steinmeier ricorda il discorso di papa Benedetto al Bundestag tedesco nel settembre 2011: «Le sue parole sui fondamenti dello Stato costituzionale liberale e della democrazia, sulla dignità umana e sull’ecologia hanno suscitato dibattiti impegnati non solo in Germania e hanno promosso la ricerca della verità da parte dei singoli e della comunità». Steinmeier, membro della Chiesa Evangelica Luterana, è rimasto colpito dalla fede, dall’intelletto, dalla saggezza e dalla modestia umana di Ratzinger e dal fatto che avesse dato orientamento a molte persone, non solo ai cattolici.

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