Germania devastata da alluvioni e maltempo, il dolore dei tedeschi

Piove ancora in Germania, dopo le alluvioni che hanno distrutto interi paesini, provocando oltre cento vittime. Danni e morti anche in Olanda, Belgio e Lussemburgo. Dal nostro corrispondente.

Nella parte Ovest della Germania da giovedì scorso delle piogge fortissime hanno inondato intere regioni del Paese. Fiumi straripati e piccoli ruscelli diventati torrenti impetuosi hanno travolto macchine, ponti e case, distruggendo interi paesini e sventrando molte abitazioni dalle fondamenta. Ormai più di cento persone hanno perso la loro vita, inclusi due pompieri, mentre diverse dozzine di abitanti risultano dispersi. Non si conosce ancora il numero delle persone che hanno perso tutti i loro averi, ritrovandosi all’improvviso privi della base economica della loro esistenza. Nel Paese si parla di quanto sta accadendo come di una delle catastofi più grandi nella Germania del dopoguerra.

A causare quest’anomala ondata di maltempo in Germania è stata un’area di bassa pressione, che aveva già provocato severi danni in Svizzera. Le alluvioni hanno colpito parte dei Länder Renania-Palatinato e Renania settentrionale-Vestfalia. Nel villaggio di Schuld, di 700 abitanti, il 40% delle case è stato distrutto. Altri villaggi sono stati completamente inondati. Molte persone si sono rifugiate su tetti e alberi aspettando di essere salvate dai pompieri e dai militari accorsi su elicotteri o imbarcazioni di soccorso.

Altri villaggi sono stati evacuati, come anche case di riposo per anziani e ospedali. 200 mila persone sono rimaste senza elettricità. Per motivi di sicurezza, infatti, gli impianti si erano spenti automaticamente. Le dighe di sbarramento non sono bastate a bloccare le acque dei fiumi, che hanno rischiato di distruggerle – questo pericolo, tuttavia, per adesso sembra essere stato evitato. Parte del traffico ferroviario è paralizzato a causa dei binari rimasti sott’acqua, molte tubature degli acquedotti sono state danneggiate, con problemi per l’erogazione dell’acqua potabile. In qualche Regione è crollata la rete di telefonia mobile, con il conseguente blocco delle connessioni telefoniche, che ha impedito anche le chiamate d’emergenza. Sono state inondate anche parti di grandi città come Aquisgrana, Colonia e Düsseldorf. Situazioni simili sono state vissute nei Paesi limitrofi: Belgio, Lussemburgo e nei Paesi Bassi. Più di venti, finora, i morti nel Belgio. Evacuato il centro della città di Liegi.

I governatori dei due Länder colpiti dalla catastrofe naturale hanno visitato i luoghi più danneggiati dei propri territori. Malu Dreyer (Spd) della Renania-Palatinato e Armin Laschet della Renania settentrionale-Vestfalia (Cdu), candidato alla carica di cancelliere per il suo partito, hanno espresso il proprio dolore per le vittime, ringraziando le tante persone che stanno prestando soccorso – operatori e volontari – fino all’esaurimento. Entrambi, come anche la cancelliera tedesca Angela Merkel, hanno promesso aiuti finanziari per le ricostruzioni.

Si è presto scatenato un dibattito sulle cause di tali condizioni meteorologiche estreme. Gli istituti di ricerca climatici e meteorologici di Karlsruhe e Berna già dieci anni fa avevano previsto un loro aumento. I meteorologi ribadiscono che è il cambiamento climatico a provocare problemi: perciò si alterneranno più fasi di siccità e più alluvioni nei nostri Paesi. Un secondo motivo che aumenta gli effetti degli eventi meteorologici estremi è l’estesa urbanizzazione. Una parte troppo ampia della superficie è coperta di edifici, strade, piazze: rivestimenti e costruzioni di calcestruzzo che impediscono al terreno di accogliere le acque piovane, che quindi cercano altre vie per defluire.

Nei lavori di sgombero e nelle operazioni di recupero sono state coinvolte anche le forze armate. Nelle regioni colpite le persone sono traumatizzate. Non potranno tornare presto alla vita normale di prima.

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