Genova, altre grandi opere oltre il ponte

Il sindaco Bucci annuncia un piano straordinario di investimenti su tutto il territorio. Il vero bilancio “costi benefici” si fa in 30 – 40 anni, dice.  Intanto sono arrivati 40 progetti per la ricostruzione del ponte Morandi, a breve l’inizio lavori
ANSA/ FRANCO BOLZONI

Tra una settimana sapremo quale progetto sarà stato scelto per realizzare il nuovo ponte sul Polcevera dopo il crollo del Morandi.

La consegna delle manifestazioni di interesse e dei relativi progetti delle aziende intenzionate a partecipare alla demolizione e ricostruzione del ponte Morandi si è chiusa il 26 novembre alle ore 12, nella sede della struttura commissariale. Sono giunti una quarantina di plichi e qualche plastico. Tra questi anche quelli del gruppo Cimolai e della cordata Salini-Impregilo con Fincantieri.

Fincantieri, ha presentato un modellino che si ispira all’idea di ponte elaborata da Renzo Piano. «Abbiamo presentato un progetto per la costruzione del ponte di Genova. Siamo in due, Fincantieri e Salini Impregilo insieme con le migliori competenze italiane che collaboreranno con noi», ha detto l’ad di Fincantieri, Giuseppe Bono, «abbiamo fatto il massimo, nello spirito di servizio per il Paese. Lo facciamo con orgoglio e se saremo scelti ce la metteremo tutta. Siamo radicati anche in Liguria – ha aggiunto – facciamo gli scongiuri, ma se qualcosa accade nei territori in cui siamo presenti ci sentiamo in dovere di dare una mano».

Da quanto si è riusciti a sapere Salini Impregilo e Fincantieri vorrebbero ricostruire il ponte in 12 mesi dalla consegna delle aree, lavorando 7 giorni su 7 e 24 ore su 24, e si basa sull’idea dell’architetto Renzo Piano. Il progetto prevede un costo di poco superiore ai 200 milioni. Verranno occupate circa mille persone  tra operai e ingegneri.

Il commissario per la ricostruzione, e sindaco di Genova, Bucci sogna in grande e prevede che ora si possa pensare alla ripresa di Genova, al futuro della “Superba” e rilancia i suoi progetti: di investimenti in infrastrutture.

«Ci sono 14 miliardi di investimenti che sono sulla carta oggi, alcuni li abbiamo già spesi, e sono il futuro della nostra città», ha detto parlando al forum di Pietrarsa.

«Io ho fatto questo conto: mettiamo insieme Terzo valico, Gronda, piano urbano di mobilità sostenibile, la grande diga, mettiamo anche assieme lo sviluppo del collegamento veloce tra l’aeroporto la Stazione Erzelli e la collina degli Erzelli, e anche la cabinovia che vogliamo fare tra la Stazione Marittima e il forte Begato. Abbiamo dei vantaggi enormi qui a Genova, non possiamo perderli per mancanza di visione strategica».

Bucci guarda lontano con l’occhio di chi vuole rilanciare la città anche come ponte tra il Nord dell’Europa. «Il discorso non è solo per la nostra città, è per tutto il Nord Italia, per la Svizzera, per l’Europa, per far sì che l’Europa diventi più competitiva. La valutazione costi benefici è una cosa importante che si fa sempre prima di prendere qualunque decisione, però bisogna farla bene. Una visione costi benefici di un’opera pubblica presuppone una visione di 30-40 anni, non si può fare nei prossimo 3 o 4 altrimenti non si hanno risultati. È una cosa intelligente ma va fatta in maniera appropriata».

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