Genitori incapaci

«Sono un papà e mi sento incapace di educare i miei figli nonostante i numerosi corsi di formazione cui ho partecipato. Cosa mi consiglia?». Leonardo - Como
Famiglie

Sentirsi inadeguati di fronte alle sfide educative che i figli ci pongono in una società pluralista e complessa come quella contemporanea è comune a molti genitori. Nel rapporto con i figli spesso si sbaglia, reagendo in modo aggressivo con conseguenti sensi di colpa e vissuti pieni di tristezza e di inadeguatezza che ci portano a mettere in discussione il nostro ruolo di padri e madri, con momenti di solitudine particolari.

 

La società attorno poi non ci aiuta, perché cavalca spesso questi sentimenti di inadeguatezza portando sullo schermo televisivo casi di fallimento del ruolo educativo, additando i genitori come persone crudeli e insensibili. Invece c’è bisogno di una sterzata, di uno sguardo diverso. I fallimenti e gli sbagli educativi fanno parte della fatica dell’educare e vanno inseriti in un contesto più grande che ritiene l’educazione come frutto di un continuo ricominciare e prevede che i genitori e i figli si sintonizzino poco per volta, con coraggio e pazienza.

L’importante è mettercela tutta, sapere che quello che conta è comunicare ai figli le realtà per cui val la pena vivere: l’amore, il coraggio, la lealtà, la sincerità. L’educare non sta nel fare le cose giuste ma nell’esserci.

 

Cosa e come fare? Comunichiamo noi stessi le cose in cui crediamo e testimoniamole. Ho in mente le parole di un grande educatore, don Giussani: «Il problema dell’educazione non è quello dei ragazzi – sono come sono –, ma è una questione degli adulti. Solo se noi adulti ci impegniamo col reale nella sua totalità, possiamo avere la chance per comunicare un significato». E il reale per i nostri figli è rappresentato dalle loro cose, dalla loro vita. Facciamoci uno con le loro fatiche e comunichiamo il nostro pensiero, la nostra esperienza e soprattutto il nostro rapporto con la Verità. Sarà questa Verità che entrerà in loro, accompagnandoli per sempre, anche quando noi non ci saremo più.

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