Genitori di adolescenti: una lettera personale

Continua la Formazione agile a cura di Mariano Iavarone, che a questo punto del percorso scrive una lettera direttamente ai genitori. Il terzo appuntamento del corso è previsto per giovedì 24 marzo sempre su Zoom. Per chi volesse abbonarsi "in corsa", ricordiamo che è sempre possibile rivedere le lezioni perse.

Al via il terzo appuntamento della Formazione agile P.A.S.S. Percorso di crescita per genitori di adolescenti dal titolo La mente è relazionale: che bella opportunità! L’appuntamento è, come sempre, su Zoom, giovedì 24 marzo. Per chi si fosse perso le prime due lezioni e volesse partecipare “in corsa”, nessun problema. È infatti possibile sottoscrivere l’abbonamento e recuperare le lezioni perse guardando le registrazioni e partecipando live ai prossimi appuntamenti, potendo così interagire con il docente. Il corso è curato da Mariano Iavarone, dottore in psicologia specializzato in counselling analitico-transazionale, consulente familiare e mediatore familiare sistemico relazionale.

Questo percorso è dedicato in particolar modo ai genitori di ragazzi in età adolescenziale. Ma per le sue caratteristiche è adatto anche a nonni e familiari, catechisti e animatori, pediatri, associazioni di famiglie e naturalmente a insegnanti. Insomma, a tutti coloro che lavorano a stretto contatto con gli adolescenti. Il corso è svolto in un clima dinamico partecipato e non-formale, con un’impostazione di tipo laboratoriale che prevede esercitazioni e schede di lavoro da svolgere a casa. Tutto il materiale del corso è reperibile nella cartella riservata agli abbonati, comprese le registrazioni delle lezioni passate, per chi non avesse potuto partecipare o volesse riascoltare i webinar.

A questo punto del percorso, Mariano Iavarone ha scritto una lettera ai genitori:

Carissimi genitori, ieri sera ho visto un film. Era la storia di Beatrice, una sedicenne alla ricerca della propria identità, che comincia un viaggio di iniziazione verso la vita adulta, sfidando sé stessa e le regole precostituite. Un viaggio avvincente e carico di adrenalina, in cui Beatrice deve affrontare le sue paure e le sue perdite, per fare nuove conquiste, vivendo la lotta interiore tra appartenenza alla sua famiglia e attrazione verso nuovi clan. Il film è Divergent, una pellicola del 2014 basata sull’omonimo romanzo di Veronica Roth.

Ieri sera vi ho pensato molto, e vi confesso che lo faccio spesso da quando ho progettato il corso PA.S.S. La storia della divergenza appartiene a ciascuno di noi, in quanto esseri umani. Ho pensato a quanto il nostro percorso, appena iniziato e che tra poco ci porterà al terzo incontro, è un cammino divergente. Tutti noi, prima o poi, siamo stati divergenti per qualcuno, ci siamo scostati da qualche aspettativa, magari giusta e lodevole ma di «altri», per affermare anche la nostra identità. Ciascuno di noi è alla ricerca di qualcosa per sé e per i suoi figli, nell’inesorabile evoluzione della vita.

Di fronte alle sfide dell’evoluzione, che i figli che crescono impongono inesorabilmente, ci sono essenzialmente due opzioni: quella di appiattirsi su schemi già noti, rassicuranti e prevedibili, reprimendo le divergenze e le autenticità, oppure quella di darsi il permesso di esplorare nuove piste, accogliendo il nuovo. Personalmente non vedo altra possibilità sana se non la seconda opzione, ed è quello che vi sto invitando a guardare con il corso PA.S.S.: ci stiamo inoltrando, con atteggiamento curioso e divergente, in un nuovo modo di vedere i nostri figli, per coglierne la loro unicità e poter essere, quindi, tutori della loro crescita resiliente in un mondo complesso, malsicuro e in continua mutazione.

L’allenamento che vi sto proponendo è quello di aumentare la vostra consapevolezza, e di acquisire un atteggiamento riflessivo e responsivo, il che significa imparare a chiedersi: che cosa provoca in me mio figlio coi suoi comportamenti? Come sto io quando fa qualcosa che mi turba? Come posso rispondergli al meglio, rispettandola sua divergenza e senza appesantirlo con i miei bisogni e con le mie proiezioni? Wow! Un’impresa ammirevole la divergenza! Sarebbe stato molto più facile confezionare un elenco di buoni consigli da darvi e da appiccicare sui figli, e via! Ma PA.S.S. non è nato per questo; PA.S.S. parte dall’assunto che la genitorialità sana è soprattutto un modo di essere e non solo qualcosa da fare o non fare. 

Il mese scorso vi ho accompagnato nell’esplorazione dei vostri vissuti verso il figlio adolescente: rappresentazioni, stereotipi, pensieri, emozioni; poi abbiamo riflettuto su alcuni presupposti della genitorialità responsabile. Sono emerse le contraddizioni dell’adolescenza, che fanno da specchio alle nostre di adulti; abbiamo anche discusso di come le nostre risposte genitoriali siano spesso stimolate dalla paura, dalla rabbia, dalla delusione. Vi ho invitato, dall’inizio, ad utilizzare un diario di bordo che vi aiutasse a focalizzare lo sguardo sul figlio e sulle vostre reazioni. Qualcuno ha condiviso con me questo esercizio, e lo ringrazio.

E il prossimo incontro? Ci confronteremo su un altro argomento che ho intitolato «La mente è relazionale: che bella opportunità!». Parleremo di come una buona relazione consapevole stimola lo sviluppo e l’assunzione di responsabilità nei figli; anche stavolta faremo qualche esercizio per crescere in competenza.

Vi aspetto tutti per proseguire il nostro coraggioso cammino di genitori divergenti, cui potremmo dare questo slogan: «ciò che accade nella relazione col figlio ha decisamente molto a che fare con ciò che accade dentro di me e con le risposte che riesco a dare a me stesso, prima ancora che a mio figlio». Ecco la divergenza: un cammino dal «me» (con i suoi schemi già rodati) al «te» (con i suoi codici da trovare) verso un nuovo «noi» (che fa crescere entrambi).

A giovedì, non vedo l’ora.

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