Gambia. Jammeh fa la storia riconoscendo la sua sconfitta

I gambiani festeggiano la saggia decisione del loro ex-presidente , che solitamente in Africa non riconoscono di essere stati sconfitti da un avversario politico

Solitamente in Africa i presidenti eletti o in carica per un colpo di Stato non riconoscono di essere stati sconfitti da un avversario politico. Per questo fa notizia il risultato elettorale del Gambia che ha visto vincitore il leader dell’opposizione, Adama Barrow, e sconfitto l’attuale presidente Yahya Jammeh, il quale ha accettato l’esito delle urne e davanti alle televisioni ha dichiarato: «Voi gambiani avete deciso che mi ritirassi e avete votato perché qualcun altro governasse il Paese, il nostro Paese. Vi auguro il meglio».

E telefonando al nuovo eletto per congratularsi ha ripetuto: «Tu sei il nuovo presidente del Gambia».

Salito al potere con un colpo di Stato nel 1994, Yahya Jammeh, è stato eletto per la prima volta nel 1996 e ha governato per 22 anni assicurandosi 4 mandati. Accusato di violazione dei diritti umani da alcune Ong e da parecchie cancellerie occidentali, Jammeh ha sempre rigettato le accuse, anche se di fatto ha ritirato il suo Paese dalla Corte penale internazionale dell’Aja seguendo l’esempio di Sud Africa, Burundi e Zimbawe.

I gambiani festeggiano la saggia decisione del loro ex-presidente soprattutto perché questa fase di transizione democratica fa presagire un passo deciso verso la stabilità politica e verso nuovi investimenti soprattutto nell’istruzione e nella sanità, visto che in termini di sviluppo umano la nazione si colloca al 172° posto in una classifica che conta 184 Paesi.

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