Fumate nere al Parlamento

Si moltiplicano i veti incrociati tra i partiti incuranti della difficilissima situazione del Paese. Le Camere non hanno ancora un presidente mentre il debito italiano supera i duemila miliardi e la povertà attanaglia 8 milioni di persone. Serve responsabilità
Seduta inaugurale della Camera dei deputati

Primo giorno della XVII legislatura Insediamento e primo giorno di votazioni per l'elezione dei presidenti delle assemblee parlamentari. Tre scrutini alla Camera, due al Senato: solo fumate nere, come previsto.

A Montecitorio, la grande maggioranza dei deputati ha votato scheda bianca e solo il M5S per il suo candidato Roberto Fico. Nessun candidato, ovviamente, ha raggiunto la maggioranza dei due terzi dell’assemblea di Montecitorio (occorrevano 420 preferenze). A partire dalla quarta votazione basterà la maggioranza assoluta dei voti.

Stesso copione a Palazzo Madama: nelle due votazioni il M5S ha votato per il proprio candidato Luis Alberto Orellana, quasi tutti gli altri scheda bianca. Nessuno ha raggiunto i 160 voti previstiper essere eletto presidente. Nella terza votazione basterà la maggioranza assoluta dei presenti, computando tra i voti anche le schede bianche. Nell’eventuale quarto scrutinio ci sarà un ballottaggio fra i due candidati che hanno ottenuto più voti nel terzo scrutinio. I senatori grillini hanno fatto sapere che se in Senato si andrà al ballottaggio voteranno scheda bianca nel caso in cui Orellana non sia in gioco.

Cosa accadrà oggi? Neanche la sibilla cumana sarebbe in grado di prevederlo. E solo dopo aver appreso i nomi (e le formazioni di appartenenza) dei due presidenti eletti (che comunque oggi ci saranno), si potrà intuire che percorso avrà questa legislatura: se brevissimo, breve, di medio termine. Stiamo a vedere.

Altro è accaduto oggi Al Consiglio europeo in corso a Bruxelles, il presidente del Parlamento Schulz, nel suo intervento iniziale al vertice dei capi di stato e di governo, avverte i leader Ue di “non sottovalutare le implicazioni” del risultato delle elezioni italiane. Intanto Bankitalia rende noto il nuovo record del debito pubblico: toccata la quota di 2.023 miliardi.

Dal canto suo, l’Agenzia americana Fitch taglia le stime di crescita del Pil nel 2013 sia per l’Eurozona che per gli Usa.E la Confesercenti, rendendo pubblici i suoi dati, preconizza: il 2013 sarà un anno “orribile”, più del 2012. Ancora, è stata stimata la quantificazione dei debiti della Pubblica Amministrazione nei confronti delle imprese, che ammontano almeno a 70 miliardi: e per questo, a soffrire di più, sono soprattutto le microimprese. E notevoli risorse sono bloccate presso gli enti locali per il Patto di stabilità.

Governare il Paese è una necessità. La crisi morde il Paese, senza pietà, lasciando per istrada lutti e sofferenze. Con 8,2 milioni di individui (il 13,6% della popolazione residente) in condizioni di povertà, un tasso di inattività della popolazione tra i 15 e i 64 anni pari al 37,8%, appare incomprensibile come i ripetuti appelli all’assunzione di corresponsabilità cadano nel vuoto, e i veti incrociati tra i partiti si moltiplichino.

Papa Francesco, incontrando i cardinali nella Sala Clementina, ha invitato tutti a “non cedere al pessimismo e alle amarezze che ogni giorno ci riserva”. Vogliamo dargli credito.

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