Friuli Venezia Giulia al voto

Il 2 e 3 aprile si tengono le consultazioni regionali e alcune comunali, tra cui Udine. Favorito per Piazza Unità è il presidente uscente Massimiliano Fedriga
Il presidente regionale appena rieletto, Massimiliano Fedriga. ANSA / ANDREA LASORTE

Si tengono domenica e lunedì prossimi, 2 e 3 aprile, le elezioni regionali in Friuli Venezia Giulia; insieme alle comunali in diverse città, tra cui Udine. Grande favorito per la permanenza alla triestina Piazza Unità è il presidente regionale uscente, il leghista Massimiliano Fedriga (nella foto): nome noto della politica anche nazionale in virtù del fatto di essere stato indicato da molti come possibile alternativa a Salvini per il nuovo corso del partito, nonché per la sua elezione all’unanimità alla presidenza della Conferenza Stato-Regioni – in successione al dem Bonaccini, con il quale aveva peraltro sempre dimostrato fattiva collaborazione, accreditandosi come personalità capace di cooperazione con parti politiche diverse. Fedriga, nonostante le difficoltà e finanche alcuni scandali in ambito sanitario (da ultimo un controverso accordo con Novartis, in cui sarebbero stati ceduti all’azienda farmaceutica i dati sanitari dei cittadini in forma aggregata a scopi di studio), viaggia col vento in poppa: i vari sondaggi negli ultimi anni gli hanno sempre accreditato percentuali molto elevate di approvazione, superiori al 70 % – e tenendo conto che il Carroccio alle ultime politiche in Regione si è attestato al 10,9 % di preferenze, si capisce come buona parte della partita si giochi su quanti voti di lista prenderanno la Lega e FdI (al 31 % alle politiche) e quanti invece la civica Lista Fedriga, nata appunto per concretizzare nella cabina elettorale il consenso di cui l’attuale presidente gode. Se il 42enne di origini veronesi e cresciuto a Trieste confermasse il secondo mandato, sarebbe il primo a riuscirci dai tempi dell’elezione diretta dei presidenti di Regione.

Sfidante principale è Massimo Moretuzzo, che ha a suo sostegno 6 liste, essendo riuscito a sancire l’alleanza tra centrosinistra (eccetto +Europa) e M5S. Il 47enne udinese proviene in realtà non dal maggiore partito del centrosinistra, il Pd, ma dal Patto per l’Autonomia: si è posto quindi come figura civica, che punta ad aggregare attorno a sé consensi di matrice diversa – anche in virtù del suo impegno passato su diversi fronti, tra cui il referendum sull’acqua pubblica di cui era stato promotore. Non gli è riuscita invece l’alleanza con il Terzo Polo – che del resto era sfumata anche a livello nazionale – e con +Europa, che sostengono il 62enne gradese Alessandro Maran: una vecchia conoscenza della politica, in quanto ha già espletato diversi mandati sia come deputato che come senatore, con i Ds, il Pd e Scelta Civica. A completare il quadro è la quarantenne Alessandra Tripoli che guida la lista denominata “Insieme Liberi”: una compagine che unisce una serie di movimenti che potremmo definire “di protesta”, da Italexit, ai NoVax, ai Gilet Arancioni; ma anche il Popolo della Famiglia e alcune liste civiche. Se, stando ai sondaggi, ci sono pochi dubbi sulla vittoria di Fedriga, si sa che i conti si fanno sempre a scrutinio concluso – in particolare per un eventuale cambiamento dei rapporti di forza all’interno del centrodestra; mentre incombe anche qui il fantasma dell’astensione, essendo l’affluenza alle ultime politiche scesa da 75 al 66 %.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella viene accolto al suo arrivo all’istituto salesiano Bearzi di Udine dal presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, e dal Sindaco Pietro Fontanini. Foto di Paolo Giandotti – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica, 29 aprile 2022

Il maggiore Comune che va al voto, come si diceva, è Udine. Anche qui il sindaco uscente, Pietro Fontanini, è in quota Lega – il primo di centrodestra dopo decenni; e anche qui sembra essere il favorito – questa volta però di pochi punti percentuali, per cui si tratta di un pronostico più facilmente suscettibile di smentite rispetto a quello della Regione. In forte rimonta sembra infatti essere lo sfidante di centrosinistra, Alberto Felice De Toni: da notare il fatto che è l’ex rettore dell’ateneo cittadino, così come ex rettore era Furio Honsell, sindaco per due mandati prima di Fontanini. Una storia che, in questo senso, sembra ripetersi; con un candidato che mette al centro del proprio programma tutti i temi cari al mondo universitario – dall’innovazione nel terziario avanzato, alla ricerca, all’internazionalizzazione, alla cultura. Per quanto la fida sembri essere tra Fontanini e De Toni, con un eventuale ballottaggio, gli addetti ai lavori guardano con interesse anche agli altri due candidati, che potrebbero catalizzare fette significative del consenso. Nuova figura che ha suscitato parecchia attenzione è quella di Ivano Marchiol, che ha portato quello che è nato come movimento di cittadini – Spazio Udine – alla corsa per Palazzo d’Aronco; insieme a Udine Città Futura e al Movimento Cinque Stelle. A colpire è stata anche la sua storia: laureato in scienze internazionali diplomatiche, durante un tirocinio all’ambasciata italiana in Tanzania è rimasto coinvolto in un incidente stradale, perdendo l’uso delle gambe; e da allora si impegna sul fronte della mobilità sostenibile e delle città accessibili. È invece una seconda corsa quella di un altro civico, Stefano Salmè, con due liste civiche posizionate a destra – Liberi Elettori e Io amo Udine.

Martedì, a scrutini conclusi, sapremo dunque i responsi delle urne.

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