Frecciarossa o Titanic? Questione di classe

Polemiche sulle nuove scelte di Trenitalia:abolizioni dei percorsi a media e lunga frequenza, notturni, possibili licenziamenti. E intanto i nuovi modi di viaggiare rasentano un “gap antropologico”
Treni
Mentre divampa la polemica sul recente spot di Trenitalia siamo ospiti della stessa azienda, di ritorno da Salerno a Roma, in prima classe, in un comodo posto in piedi di fronte alla porta d’uscita, in buona compagnia, per almeno tre ore di altri eroici compagni,  armati di videogioco portatile e di grande pazienza. La linea ferroviaria “borbonica” è notoriamente super affollata, perché nonostante gli appena trascorsi festeggiamenti del 150° anniversario, la Storia dei luoghi comuni, non è mai cambiata! Non conoscevo i dettagli dell’onda di indignazione, circa la vecchia e gloriosa Compagnia Ferroviaria che avrà cambiato pure nome, ma non ha cambiato la pelle polemica che l’ha quasi sempre contraddistinta.

 

A leggere solo il titolo, ho avuto un sussulto di compassione per i soliti polemisti finiti fuori dai binari: Addio alla distinzione tra prima e seconda classe, ora gli italiani potranno viaggiare con quattro nuovi tipi di fruizioni con tariffe diversificate: Executive, Business, Premium e Standard. Ma suvvia, bando alle ciance e festeggiamo questo moderno e rinnovato modo di muoversi sulle rotaie!

 

L’entrata in vigore del nuovo orario che ha portato alla scomparsa di numerosi convogli a media e lunga percorrenza e soprattutto dei gloriosi collegamenti notturni tra il Sud e il Nord del Paese, a un nutrito sfoltimento d’organico, a dipendenti che trascorrono le festività natalizie su una torre della stazione di Milano fanno sì che la compagnia ferroviaria sia investita da una polemica che si incentra non tanto su queste scelte quanto sul gioiellino aziendale: la Frecciarossa.

 

Chissà se l’ideatore della campagna pubblicitaria immaginava di alimentare una scia di polemiche da top ten sia sui giornali che soprattutto in Rete. Ovviamente il dito indice è puntato sulla “gaffe razzista” della foto di una famiglia di immigrati, vagamente “abbronzata”, passeggeri della classe Standard. Ma al di là della pur nobile difesa dalle discriminazioni, che trova in me sempre una confortante sponda, quello che colpisce è – come in troppe e diffuse situazioni che stiamo vivendo in questo tempo a livello politico, sociale, economico e perfino spirituale – è la questione antropologica, cioè il tipo di uomo e di persona che viene fuori dal nuovo modello di vita e di sviluppo che si propone. Per rimanere in tema, ognuno può pagare e quindi viaggiare nei modi che ritiene più opportuni e secondo le sue possibilità. La suddivisione presentata da Trenitalia, pur nelle sue più commerciali e nobili intenzioni, rispolvera il concetto di classe come non succedeva, forse, dai tempi del Titanic. Non conosco ancora “il nuovo modo di viaggiare” di Trenitalia, per ora conosco, nei treni regionali da pendolare incallito, il “solito modo di viaggiare”.

 

Ma solo la descrizione delle nuove modalità lascia la pelle increspata da brividi. Intanto il solito specchietto per le allodole, l’uso dello slang anglofono. Infatti a sentirle così denotano un certo trend: Standard, per persone “ordinarie”, Premium, per “persone ordinarie in via di mutamento economico”; Business, per chi non resiste a farsi fotografare dallo smartphone con bibita e giornali serviti sul carrello; ed Executive, per coloro a cui non gli basta fare le riunioni in ufficio, in parrocchia o nelle proprie associazioni, ma ha necessità impellente di una propria sala conferenze e bar anche in Frecciarossa.

 

Piccolo particolare: se lo standard volesse andare al bar? Vietato. Perché il bar è abolito per le persone ordinarie, rimane riservato per le altre. E se uno vuole fare, come spesso succedeva a me, una passeggiata per il lungo treno, ricordando il lungo mare? Vietatissimo e oltremodo impossibile: tra le classi pare che le porte siano bloccate, ma con educazione, perché all’inizio del viaggio i viaggiatori, specie “ordinari” sono avvisati per tempo. Quello che fa impazzire, in più, è che solo otto persone possono avere, insistendo sull’anglofono dei typical misurati al millimetro: infatti la carrozza Executive ha poltrone in pelle con reclinabilità fino a 138° (attenzione forse a 140° si viaggia male) e poggia gambe regolabile, pasti e bevande a tutte le ore, giornali riviste e un monitor HD a 32 pollici. Ma anche le persone ordinarie in via di evoluzione non potranno lamentarsi perché scegliendo di viaggiare in Premium hanno poltrone in pelle e pareti divisorie in cristallo, ma attenzione ai colpi di testa! Ma il top dei top è rappresentato da un’area “monastica”, sempre nella Business, l’apposita "Area del silenzio". Ogni tanto, sulla nuova antropologia di classe, meditare fa bene e soprattutto su binari paralleli.

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