Francesco vince la partita per la pace

Alla gara voluta dal papa per promuovere il dialogo interreligioso, che si è svolta il primo settembre allo stadio Olimpico di Roma, hanno partecipato Diego Armando Maradona, Roberto Baggio, Gigi Buffon e altre leggende del calcio. L'incasso sarà devoluto interamente in beneficenza
Partita per la pace con Maradona e Baggio

“Assist di Maradona… e gol di Baggio!" No, non era solo nostalgia. Allo Stadio Olimpico di Roma, la partita interreligiosa per la pace voluta da Papa Francesco che si è svolta lunedì sera ha regalato non solo sprazzi di magia del calcio, ma un’occasione senza precedenti per veicolare un messaggio capace di intercettare decine di paesi collegati.

«La gente, specialmente i giovani, vi guarda con ammirazione per le vostre capacità atletiche – ha dichiarato Francesco ricevendo in udienza gli atleti prima dell’evento. – Anche con i vostri atteggiamenti quotidiani, carichi di fede e di spiritualità, di umanità e di altruismo, potete rendere una testimonianza in favore degli ideali di pacifica convivenza civile e sociale, per l’edificazione di una civiltà fondata sull’amore, sulla solidarietà e sulla pace. E questa è la cultura dell’incontro: lavorare così. Ma, voi – ha aggiunto – sapete che discriminare può essere sinonimo di ‘disprezzare’. La discriminazione è un disprezzo, e voi con questa partita di oggi, direte no a ogni discriminazione. Le religioni, in particolare, sono chiamate a farsi veicolo di pace e mai di odio, perché in nome di Dio bisogna portare sempre e solo l’amore. Religione e sport, intesi in questo modo autentico, possono collaborare e offrire a tutta la società dei segni eloquenti di quella nuova era in cui i popoli ‘non alzeranno più la spada l’uno contro l’altro’ (cfr Is 2,4)».

Un messaggio di stringente attualità, in un momento di gravissime tensioni in molteplici aree del mondo, tradotto in evento sportivo da due soggetti impegnati quotidianamente nel supporto diretto alle fasce più deboli della società, in Europa, in Sudamerica e nel resto del mondo, che hanno dato i nomi alle squadre contendenti e beneficiato degli incassi, che saranno utilizzati tutti per fare beneficenza. Da una parte Scholas Occurrentes, entità educativa promossa dallo stesso Francesco, con sede presso la Pontificia Accademia delle Scienze in Vaticano, dall’altra la Fondazione P.U.P.I. Onlus, creata da Paula e Javier Zanetti, ex leggendario capitano dell’Inter campione d’Europa nel 2010 e della Nazionale argentina, che da oltre dieci anni promuove e sostiene programmi di adozione a distanza e assistenza per alleviare le diverse condizioni di disagio attraverso il progetto “Un’Alternativa di Vita”, rivolto ai bambini dai 3 ai 13 anni che vivono in contesti socioeconomici svantaggiati.

Dopo un momento musicale condotto dall'attrice e cantante argentina Martina Stoessel, popolare per il suo ruolo di Violetta (che era stata preceduta dal collega italiano Nek), la gara ha preso il via contando su 52 atleti, alcuni dei quali veri e propri totem da brivido per gli amanti del pallone. Volenteroso il mitico Diego Armando Maradona, visibilmente appesantito, ma capace di restare in campo 90 minuti a 53 anni e intatto quanto a sensibilità del leggendario mancino, con il quale ha sfornato assist degni dei tempi d’oro; sempre emozionante il tocco di Roby Baggio, che non calcava il terreno di gioco dal ritiro del maggio 2004, ma ha accettato per l’occasione di tornare a indossare gli scarpini; in campo Shevchenko, Trezeguet e Del Piero, indimenticati campionissimi di Milan, il primo, e Juventus, oltre a tanti altri giocatori attualmente in attività, provenienti da ogni angolo del globo.

Assenti dell’ultimo minuto Zinedine Zidane e Leo Messi, mentre in panchina hanno accettato di condurre le squadre i tecnici di caratura internazionale Arsene Wenger e “Tata” Martino. Per la cronaca, la gara si è conclusa con il risultato di 6-3 per la squadra di PUPI: nell’occasione però, il risultato ricercato dalla gara era decisamente altro e, per partecipazione del pubblico, copertura mediatica e televisiva (12 le televisioni estere presenti, oltre alla Rai), possiamo parlare di una prima, seppur piccola, vittoria collettiva.

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