Francesco, non ci dimentichiamo di pregare per te

Il Santo Padre si ricovera in ospedale per un’infezione respiratoria. I medici rivelano che al momento la situazione non è grave e che il papa potrebbe tornare a Santa Marta per la Domenica delle Palme
Papa Francesco aiutato a salire sulla sua auto al termine dell'udienza generale settimanale in Piazza San Pietro, in Vaticano, mercoledì 29 marzo 2023. Foto AP/Alessandra Tarantino

Notte tranquilla per papa Francesco all’ospedale Policlinico Gemelli di Roma, dove è arrivato mercoledì pomeriggio con difficoltà respiratorie.

Scartati problemi gravi dopo una tac toracica e un test Covid-19 risultati negativi. Secondo quanto annunciato dalla Santa Sede, il pontefice stava affrontando problemi respiratori già da alcuni giorni, per cui aveva delle visite programmate, ma la situazione è precipitata ieri per un’infezione alle vie respiratorie.

Il personale sanitario che lo accompagna si mostra ottimista e non scarta la possibilità che Francesco possa partecipare ai riti pasquali che avranno inizio già durante questa settimana, in particolare il 2 aprile con la celebrazione della Domenica delle Palme. Per adesso, il vescovo di Roma rimarrà al Policlinico per proseguire l’opportuna terapia medica ed ulteriori accertamenti, che verranno comunicati lungo la giornata. A suo fianco c’è l’infermiere Massimiliano Strappetti, molto vicino e ascoltato da Francesco, che gli avrebbe consigliato di recarsi in ospedale per prudenza.

Vista dell’ingresso dell’ospedale Gemelli di Roma, mercoledì 29 marzo 2023. AP Photo/Andrew Medichini

Il papa, che si trova al 10° piano della struttura ospedaliera, presso l’appartamento papale, ha ringraziato i messaggi di vicinanza e le preghiere arrivate da tutto il mondo, come ha fatto sapere il direttore della Sala stampa vaticana, Matteo Bruni.

Infatti, i social si sono riempiti di parole di affetto per papa Francesco e di catene di preghiera che sembrano di aver vegliato su di lui durante tutta la notte, già che oggi si è svegliato stanco ma sereno. Anche la Conferenza episcopale italiana (Cei) ha assicurato attraverso un comunicato «la preghiera corale delle Chiese in Italia» e ha affidato a Dio «i medici e il personale sanitario che, con professionalità e dedizione, si prendono cura di lui e di tutti i pazienti».

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