Francesco e il matrimonio tra uomo e donna

Una reazione “a caldo” al discorso del papa sulla sfida dell’amore nella vita di coppia, pronunciato durante l'incontro con la delegazione del Forum delle associazioni familiari, sabato 16 giugno

Papa Francesco e Gigi De Palo, presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari, sono due persone così appassionate e calde, che vederle insieme mi ha evocato subito un senso di familiarità e autenticità. Cerco di entrare in questo spirito, reagendo a caldo, senza nessuna pretesa di essere esaustiva.

La complessità della famiglia, anzi “delle famiglie”, grande novità dell’Amoris Letitia (n. 1) che la riconosce fin dall’inizio, è da capogiro, e non è un modo di dire. Nella coppia ci si mette insieme e da quel momento non funziona più la semplice somma di due unità: si intrecciano in modi imprevedibili le storie personali, le vicende passate all’interno delle rispettive famiglie, le motivazioni più diverse che hanno portato i due a legarsi per tutta la vita, anche quando il rapporto non era ancora “perfetto”. E poi subentrano i cambiamenti imprevedibili dell’esistenza umana, per cui a distanza di pochi anni, sembra che quella coppia sia un’altra rispetto a quella iniziale, l’uno scopre del marito o della moglie aspetti che non immaginava o non era stato in grado di cogliere prima, o più semplicemente la vita evolve.

Mi sembra che Francesco abbia allargato le braccia ad ogni possibile situazione che entri nel cammino dei due sposi, perché tutto può accadere. Rompe l’idea astratta della coppia e parla di cose semplici in modo semplice: avere pazienza, sopportare, chiedere scusa…

Chi fa più fatica? Gli uomini come le donne, perché tutti abbiamo un gran bisogno di affinare il modo di voler bene, di ingentilire i sentimenti che spesso sono grossolani, narcisistici, e superficiali. E questa è roba per maschi e per femmine. Faticoso ormai per entrambi. Possibile per entrambi!

Certo bisogna crederci, che vuol dire star dentro le nostre confusioni, le altalenanze degli umori, senza aver paura di quello che si vive, anzi, anche quando si ha paura, piuttosto che mollare, provare e provarci ancora, chiedendo il sostegno di quelli che hanno più esperienza o che in quel momento sono in grado di dare una mano alla coppia.

Qualcuno ha già obiettato: e le coppie che vivono altre forme di amore? Dove le ha messe? Credo che Francesco sia un positivo e inclusivo, non è un uomo che se parla di una realtà vuol dire che giudica le altre. Sarebbe capzioso impantanarsi qui. Altrimenti facciamo come il fratello maggiore che recrimina pure quando c’è un momento di festa.

La famiglia, intesa come matrimonio tra un uomo e una donna, comunione sacramentale, ha bisogno di un grande incoraggiamento in questo momento storico ed antropologico, e Gigi, uomo semplice e convinto, con la sua vita, tutt’altro che leggera, racconta una delle bellezze da salvare in questo confuso millennio: l’amore sponsale di una coppia speciale, perché “normale”.

 

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