Fotoreporter in prima linea

Mille sguardi disincantati sul mondo di oggi. Una mostra itinerante. World Press Photo 2010.
terrorismo

Un appuntamento da non mancare quello con gli scatti selezionati dalla giuria di World Press Photo, chiamata ormai da 53 anni a esprimersi su migliaia di soggetti proposti da fotogiornalisti, agenzie, quotidiani e riviste di tutto il mondo.

Le immagini, tutte di grande effetto, sono divise per categorie. Il primo premio assoluto è andato all’italiano Pietro Masturzo, che documenta la protesta delle donne di Teheran dai tetti delle case durante la notte immediatamente successiva alle contestate elezioni presidenziali in Iran. Ma ognuna delle dieci categorie rappresentate ha avuto un vincitore. Immagini spesso raccapriccianti, come quella di una lapidazione o quella di una tribù africana affamata che abbatte, spolpa e divora sul posto in poche ore un intero elefante.

La foto qui riprodotta è di Adam Ferguson, fotoreporter australiano per il New York Times. Essa coglie due militari che portano in salvo una donna scampata all’esplosione di un’autobomba suicida, il 15 dicembre scorso, a Kabul. Ci sembra emblematica per documentare la guerra infinita che lacera il pianeta ormai da troppi anni, fino a rischiare l’assuefazione: un torpore dal quale proprio l’eccezionale forza di questi scatti riesce a scuoterci e farci riflettere.

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