Forbidden Colors

Carmelo Bongiorno: visioni e frammenti di quotidianità vissuti attraverso un colore forte e destabilizzante. La prima grande antologica dell'autore siciliano.
Bongiorno

Sessanta opere fotografiche, tra vintage e lavori di grande formato. Dagli scatti giovanili in bianco e nero degli anni ’80 sino alle foto più recenti. Tra queste gli inediti della sua ultima ricerca artistica legata al colore e alla naturale evoluzione dei suoi linguaggi contemporanei, dal titolo “Forbidden Colors”.

 

È la prima grande antologica dell’autore siciliano, apprezzato in Italia e all’estero, la cui carriera è costellata di mostre, pubblicazioni e riconoscimenti internazionali: dal premio European Kodak Award vinto ad Arles nel 1989, alla collettiva del 2005 al Peggy Guggenheim Museum di Venezia dedicata ai “Maestri della Fotografia”.

 

La mostra attuale è presentata nell’ambito della Biennale Internazionale di Fotografia di Brescia giunta alla sua quarta edizione. Tra i lavori più significativi spicca la “trilogia” composta dai volumi: L’isola intima (1997), Bagliori (2001) e Voci (2010). I tre libri racchiudono 25 anni di scatti, realizzati dal 1985 al 2010, in cui emerge il fulcro della produzione più poetica, il cuore di questa antologica.

 

Di Carmelo Bongiorno ricordiamo varie collaborazioni artistiche. In particolare quella con Franco Battiato, suo amico ed estimatore da oltre 15 anni, che l’ha scelto come autore delle copertine dei suoi CD e collaboratore artistico per i suoi video, condividendo artisticamente con lui un modo di sentire ed interpretare la realtà, anche se attraverso mezzi diversi.  “Più volte ho avuto occasione di riflettere sul lavoro di Carmelo – osserva Battiato nell’introduzione del catalogo della mostra – […] il suo mirare verso una profondità piuttosto che il voler rappresentare una superficie. […] E’ uno dei pochi artisti che hanno la capacità o meglio la facoltà, di cogliere l’essenza misteriosa delle cose, di trasformare ricordi privati in immagini fuori dal tempo e, a volte, persino al di là dello spazio.”

 

I soggetti delle sue immagini sono sfocati, evanescenti, come se l’osservatore sperimentasse un momentaneo stato onirico. Particolare è l’uso della luce, attraverso il quale la Sicilia, sua terra di origine, rimane la costante  protagonista dei suoi lavori, anche se non necessariamente il soggetto. Indipendentemente dalla messa a fuoco dell’immagine, anche il colore usato è luminoso ed intenso: “Inatteso quasi come una sfida – continua ancora Battiato– […] visioni e frammenti di quotidianità vissuti attraverso un colore forte e destabilizzante tanto quanto il suo ben noto bianco e nero.” E conclude nella prefazione: “Un tentativo ambizioso, ma riuscito, di superare ciò che appare, alla costante ricerca di un centro nascosto, una luce nel buio, un nuovo stupore. L’arte dona speranza.”

 

Carmelo Bongiorno 1985/2010 Galleria Agnellini Arte Moderna, Brescia, fino al 25 settembre

(catalogo edito da Agnellini Arte Moderna)

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