Fiducia del Senato al Governo Conte

Superato con un margine rassicurante lo scoglio di Palazzo Madama, rimane da affrontare l’ultimo passaggio formale della fiducia a Montecitorio (che è scontata). Poi il governo sarà nella pienezza dei suoi poteri
ANSA/GIUSEPPE LAMI

el programma del cambiamento presentato dal premier Giuseppe Conte nel suo discorso di un’ora e dieci al Senato, c’è tanta carne al fuoco. Sono i temi del contratto di governo.

Dalla Giustizia (che dovrà diventare «rapida ed efficiente e dalla parte dei cittadini, con nuovi strumenti come la class action, l’equo indennizzo per le vittime di reati violenti, il potenziamento della legittima difesa»), al Lavoro («i lavoratori hanno diritto a un salario minimo orario, affinché nessuno venga più sfruttato; i disoccupati hanno diritto a un reddito di cittadinanza e a un reinserimento al lavoro»).

Dal Fisco («i cittadini hanno diritto a pagare in maniera semplice tasse eque: ci ripromettiamo di introdurre misure rivoluzionarie che conducano a una integrale revisione del sistema impositivo dei redditi delle persone fisiche e delle imprese»), all’Evasione fiscale («occorre inasprire l’esistente quadro sanzionatorio amministrativo e penale, al fine di assicurare il carcere vero per i grandi evasori»).

Dalla Corruzione («Combatteremo la corruzione con metodi innovativi come il “daspo” ai corrotti e con l’introduzione dell’agente sotto copertura»), alla Mafia(«lotta alla mafia e aggressione alla sua economia»), al Conflitto d’interessi («il conflitto di interessi è un tarlo che mina il nostro sistema economico-sociale. Rafforzeremo la normativa attuale in modo da estendere le ipotesi di conflitto fino a ricomprendervi qualsiasi utilità, anche indiretta che l’agente possa ricavare dalla propria posizione o dalla propria iniziativa»).

Dal Debito pubblico («lo vogliamo ridurre, ma vogliamo farlo con la crescita della nostra ricchezza, non con le misure di austerità che, negli ultimi anni, hanno contribuito a farlo lievitare»), alle Pensioni(«tutti hanno diritto ad una pensione dignitosa. Ma le cosiddette pensioni d’oro sono un esempio di ingiustificato privilegio che va contrastato. Interverremo sugli assegni superiori ai 5.000 euro netti mensili nella parte non coperta dai contributi versati»).

Dal Sociale (Un vero e proprio patto sociale, fondato sull’equità e la solidarietà. «L’obiettivo del governo è assicurare un sostegno al reddito a favore delle famiglie più colpite dal disagio socio-economico, commisurato alla composizione del nucleo famigliare, e condizionato alla formazione professionale e al reinserimento lavorativo»), alla Sanità («ll documento di economia e finanza già deliberato prevede una contrazione della spesa sanitaria. Sarà compito di questo governo invertire questa tendenza per garantire la necessaria equità nell’accesso alle cure»).

Dalla Politica Internazionale («Intendiamo ribadire la convinta appartenenza del nostro Paese all’Alleanza atlantica, con gli Stati Uniti d’America quale alleato privilegiato. Saremo fautori di una apertura alla Russia, che ha consolidato negli ultimi anni il suo ruolo internazionale in varie crisi geopolitiche, facendoci promotori di una revisione del sistema delle sanzioni»), alla Politica Europea («l’eliminazione del divario di crescita tra l’Italia e l’Unione Europea è un nostro obiettivo, che dovrà essere perseguito in un quadro di stabilità finanziaria e di fiducia dei mercati. L’Europa è la nostra casa, ma quale Paese fondatore abbiamo il pieno titolo di rivendicare un’Europa più forte e anche più equa, nella quale l’Unione economica e monetaria sia orientata a tutelare i bisogni dei cittadini, per bilanciare più efficacemente i principi di responsabilità e di solidarietà»), al tema dell’Immigrazione («La gestione dei flussi finora è stata un fallimento. L’Europa ha consentito chiusure egoistiche di molti Stati che hanno scaricato, in primo luogo sul nostro Paesi, oneri e difficoltà. Per questo chiederemo con forza il superamento del Regolamento di Dublino per ottenere l’effettivo rispetto dell’equa ripartizione delle responsabilità e realizzare sistemi automatici di ricollocamento obbligatorio dei richiedenti asilo»).

 

Il compito di Giuseppe Conte è delicato e complesso: una mission che, per il nuovo esecutivo, passerà necessariamente dal mantra della coesione. Il premierdeve riuscire a fare sintesi tra forze politiche che su molti temi hanno idee diverse,

Ciò, inevitabilmente, richiede la cessazione delle ostilità politiche che hanno trascinato il Paese per tanto tempo in un vortice di incertezza e di stabilità.

Adesso è il tempo in cui la violenza verbale e i toni esacerbati degli ultimi mesi di campagna elettorale lascinospazio ad un senso di responsabilità tanto invocato quanto disatteso.

La corresponsabilità di ognuno per la ricerca del bene comune  ha come passaggio preliminare la capacità di abbassare i toni della pericolosa contrapposizione, nonché la necessità di scegliere un linguaggio adeguato e appropriato ai difficili compiti che l’esecutivo ha davanti.

Degne di considerazione, in quest’ottica, le parole diSalvini nel suo primo viaggio da Ministro dell’Interno in Sicilia,  quando ha affermato che non porterà avanti una linea dura ma “di buonsenso”, riconoscendo che il suo predecessore Marco Minniti  «ha fatto un discreto lavoro: non smonteremo nulla di ciò che di positivo è stato realizzato; lavorerò per rendere ancora più efficaci le politiche di controllo, di allontanamento, di espulsione. Sarebbe sciocco non riconoscere che è stato fatto qualcosa di utile e intelligente anche se indossava una diversa maglietta».

Ugualmente da registrare positivamente le parole delpremier Conte al Senato allorché ha ricordato l’assassinio del sindacalista Sacko Soumayla : «Non siamo affatto insensibili. Era uno tra i mille braccianti, con regolare permesso di soggiorno, che tutti i giorni in questo Paese si recano al lavoro in condizioni che si collocano al di sotto della soglia della dignità. A lui e ai suoi familiari va il nostro commosso pensiero. La politica deve farsi carico del dramma di queste persone e garantire percorsi di legalità, che costituiscono la stella polare di questo programma di governo».

Apprezzabili pure le parole di Matteo Renzi, che nel dibattito al Senato ha affermato: « il Pd sarà all’opposizione e non farà sconti al nuovo governo, il presidente del Consiglio dei ministri non avrà la nostra fiducia, ma avrà sempre il nostro rispetto, dentro e fuori dall’aula».

 

 

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