Fidati, è primavera!

L'inverno era stato buio e freddo e ora qualche sprazzo di luce e qualche raggio di sole avevano scaldato la tana di Fulva...
Illustrazione di Eleonora Moretti

L'inverno era stato buio e freddo e ora qualche sprazzo di luce e qualche raggio di sole avevano scaldato la tana di Fulva. La volpe non era molto convinta di quel cambiamento climatico ma decise e si avviò verso l'esterno, con cautela.
«Eccoti qui finalmente!», gli urlò nelle orecchie lupo Giuliano.
«Ehi, abbassa il tono, lupo! Non mi convinco tanto facilmente che i tempi siano cambiati, io non sono facilona come te», sussurrò Fulva, la volpe.
«Beh, dipende», aggiunse lupo Giuliano «tu non sei superficiale, ma io ho deciso che mi devo fidare degli altri e anche del tempo. Credo che ora la primavera sia alle porte per tutti noi!».
«Abbiamo avuto un inverno così difficile, lupo Giuliano!».
«Già, ma nel momento più drammatico, sai cosa è accaduto!».
«L'uomo ti ha aiutato, lo so! Stavi morendo».
«Già, anche tu sei stata una buona amica».
«Dovere, dovere… ci si aiuta fra animali! E chissà perché l'uomo ti ha soccorso…».
Lupo Giuliano era già saltato al di là delle felci del bosco.
Fulva, agile e guardinga, si era buttata all'inseguimento dell'amico.
Quando furono nell'ampio prato che delimita il bosco, lupo Giuliano si fermò, fiutando l'aria.
Poco discosto c'era lui… l'uomo, in compagnia di altri uomini. Sistemavano tronchi e rami.
«È lui, vero?», chiese Fulva.
«È lui, ma non mi vedrà, non si accorgerà di me. Io solo posso sentire l'odore dell'uomo che mi ha salvato la vita», sospirò lupo Giuliano.
«Non capisco», sogghignò Fulva.
«Sappi che io ho il compito di vegliare su di lui, ora che sto bene».
«Ah, la nostra legge del bosco, vero?», chiese Fulva dubbiosa.
«Sì, amica volpe… e anche qualcosa di più. Fidati Fulva!».
«Lupo, hai ragione, è primavera».

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