Fiction Rai, Vincenzo Malinconico – avvocato d’insuccesso

Massimiliano Gallo interpreta il ruolo di Vincenzo Malinconico, un avvocato, nella fiction Rai che parte stasera alle 21.25. Tratta dai romanzi di Diego De Silva, la serie è una piacevole commedia drammatica ambientata a Salerno
Foto Stefano Colarieti / LaPresse Spettacolo Roma, 19.12.2016, Photocall dela fiction rai , 'I Bastardi Di Pizzofalcone' nella foto: Massimiliano Gallo Foto Stefano Colarieti / LaPresse Entertainment Rome, 19.12.2016 Photocall for the Rai fiction. 'I Bastardi Di Pizzofalcone' in the picture: Massimiliano Gallo
Lo dicono il cognome, Malinconico, e il sottotitolo dell’opera, Avvocato d’insuccesso: il personaggio al centro della nuova fiction di Rai1 – in partenza stasera in prima serata – possiede la normalità dimessa dell’antieroe mista a sensibilità (e confusione) esistenziale. Unite a una sottile, simpatica goffagine, a una manciata di paure e a una capacità di osservazione più precisa e profonda di quanto si possa pensare a un primo impatto.
Malinconico, che di nome fa Vincenzo, nasce dalla penna di Diego De Silva e a differenza di Mina settembre e del Commissario Ricciardi – di origine degiovannesca entrambi – non si muove per i vicoli di Napoli, ma per le strade di Salerno, con puntate continue al tribunale della città, dove fa diritto civile e non penale, fino a che gli capita, in apertura di serie, di dover difendere un tizio in odore di camorra: un tale Gaetano Fantasia. Malinconico accetta, controvoglia, per empatico, paterno istinto protettivo verso la giovane figlia dell’uomo, una ragazzina dallo sguardo indifeso e dai polsi segnati da misteriosi lividi. Che di nome fa Brooke ed è impossibile, su questo punto, non commentare e non riflettere da parte del protagonista, separato dalla moglie psicologa e un tantino radical chic (una brava Teresa Saponangelo) eppure paradossalmente amante della stessa, per volere soprattutto di lei.
È pure un tantino visionario, Vincenzo Malinconico, visto che vede Carlo Massarini – il conduttore tv anni ’90 – in giro per casa, ed è padre di due figli che ama: un maschio, biologicamente suo, documentarista in erba e dall’identità sessuale forse liquida, e una femmina nata dal precedente matrimonio della moglie. Con lei, che di nome fa Alagia (ed è per questo forse, che la figlia di Domenico Fantasia gliela ricorda tanto), Vincenzo ha un rapporto splendido, di scambio alla pari su idee e pensieri.
Sullo sfondo della tenera instabilità di questo poco occupato avvocato campano, si intravede un sentimento amoroso embrionale, platonico per ora, verso una collega invece di successo, bionda ma non fredda e presuntuosa, anzi umana quanto lui. Almeno stando alle prime puntate. A far muovere le parole di De Silva (qui anche sceneggiatore) c’è – per la prima volta nel ruolo di prim’attore in una serie – Massimiliano Gallo, sui set da una vita e già nei vicoli di Napoli per I bastardi di Pizzofalcone (di nuovo Maurizio De Giovanni), nonchè marito di Imma Tataranni nell’omonima serie di successo, il cui incipit – il dito umano ritrovato in mezzo al mare lucano – ricorda molto la mano in bocca a un cane che apre Vincenzo Malinconico: inizio forte, almost pulp, intorno a cui si spera, con lo scorrere del tempo, si porranno elementi meno disturbanti e più introspettivi e riflessivi, come non mancano al personaggio interpretato da Vanessa Scalera.
In realtà già ce ne sono, anche se Malinconico per ora ci ha fornito solo indizi di sè stesso, mostrato gli ingredienti. Vedremo come li mescolerà, come evolverà la sua indole di fronte alle impennate di dramma e di tensione. La prima, che non sveliamo, e che chiude la prima delle quattro puntate totali (divise in otto episodi) è piuttosto forte, diciamo anche dolorosa, ma prima di arrivarci Malinconico fa cenno alla sua inclinazione per il filosofeggiare e lascia intuire un’intelligenza più sviluppata di quanto a un primo sguardo si possa immaginare.
La regia di Alessandro Angelini parte adagio, presentando senza fretta il personaggio e il coro intorno a lui, mescolando, come ormai da tradizione, commedia, sentimenti, thriller, indagini, architetture, paesaggi italiani (c’è la costiera) e giallo. La differenza è sempre il come, e vedremo quali atmosfere spaziali ed interiori questo avvocato d’insuccesso sarà in grado di produrre. Per ora si accomodi, Vincenzo Malinconico, e di sicuro benvenuto.

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