Sfoglia la rivista

Mondo > In punta di penna

Fibrillazioni, scaramucce e falsi allarmi

di Michele Zanzucchi

- Fonte: Città Nuova

Michele Zanzucchi, autore di Città Nuova

Si susseguono grandi manovre di propaganda, ma sul terreno i movimenti sono impercettibili. La guerra continua…

allarmi

La guerra in Ucraina ha superato il 246° giorno e non se ne vede la fine. Lo spettro di un allargamento del conflitto aumenta. Il papa – e altri candidati profeti meno credibili – ricominciano a parlare di Terza guerra mondiale a pezzi. Gli apparati mediatici dei due schieramenti sono in piena attività, anche se qua e là si nota ormai una certa ripetitività dei messaggi e delle risposte, dei meccanismi che si vogliono innescare, delle accuse e delle controaccuse. Delle menzogne.

Interroga non poco, tra le varie manovre mediatiche, l’affondo russo a proposito di una “bomba sporca” non meglio identificata, che gli ucraini sarebbero in procinto di usare, non si sa bene né come né dove, né perché, né con quale tecnologia, e tanto meno con quali tempistiche. Non pochi osservatori sospettano che in realtà i russi accusino l’Ucraina per una manovra che loro stessi si accingerebbero ad attuare. Ma d’altra parte sembra strano che i russi svelino i loro piani militari. Buio pesto.

Tutto ciò accade mentre sul terreno non si registrano avanzate impetuose o attacchi missilistici decisivi. La Russia sembra accanirsi sulle infrastrutture della rete elettrica ucraina, che avrebbe subito danni gravi, con una riduzione della sua potenza tra il 30 e il 40%, costringendo la popolazione a lunghe ore senza elettricità, il che non è un buon segnale prima dei rigori invernali. I russi, probabilmente, stanno cercando di spaventare la popolazione e minarne la resistenza. Nel frattempo, l’esercito ucraino sembra continuare nella sua lenta avanzata a sud, verso Kherson, anche se aleggia nell’aria degli esperti l’impressione che avanzino a ritmo volontariamente lento, quasi col timore di irritare il gigante russo, com’è accaduto dopo l’attacco al viadotto verso la Crimea; la lentezza sarebbe stata tra l’altro raccomandata caldamente dagli alleati, in particolare statunitensi. Si teme l’irascibilità del padrone del Cremlino, che è proverbiale per attaccare a testa bassa quando viene stretto all’angolo. La lentezza dell’avanzata, come sostengono altri osservatori, sta però permettendo ai russi di preparare l’onda d’urto dei coscritti dell’ultimo mese, forse 300 mila soldati. Sembra che in ogni caso gli ucraini vogliano riprendersi Kherson prima dell’arrivo dell’inverno, che anche in Ucraina si fa attendere.

Che succederà? Le manovre con armamenti nucleari appena svolte dai russi nell’estremo nord è stata controbilanciata dallo schieramento militare a stelle e strisce appena al di là della frontiera moldava, in Romania, per raffreddare i bollenti spiriti del Cremlino verso Odessa. L’Ucraina, nel frattempo, continua a ricevere aiuti dall’Occidente, e ne chiede sempre più, in armi, in risorse e in infrastrutture atte a rimpiazzare quelle distrutte dai bombardamenti russi.

La speranza di Mosca che le elezioni italiane e il cambio di premier in Gran Bretagna mutassero l’umore delle cancellerie occidentali sembra invece vanificata. E il prezzo del gas scende ai livelli pre-conflitto, il che permette ai partner occidentali di trovare nuove risorse per aiutare Kiev. Anche se la recessione annunciata non rassicura nessuno nella Ue, e ancor meno in Gran Bretagna, alle prese con un’insolita instabilità “all’italiana”.

Una cosa è certa: ci stiamo abituando alla guerra, gli scenari bellici sono stati ormai inseriti nei modelli di previsioni economiche. Si dimenticano i morti, che pur continuano a ingombrare i cimiteri e i campi di grano lasciati incolti. E anche la Russia sembra accettare il dato di fatto che la sua “operazione speciale” sia una guerra. Il conflitto nel Donbass del 2014 è durato tra i 7 e gli 8 anni. Quanto durerà questa crisi del 2022? Quante vittime dovremo contare prima che le diplomazie depongano l’elmetto sotto il tavolo delle trattative?

__

Sostieni l’informazione libera di Città Nuova! Come? Scopri le nostre rivistei corsi di formazione agile e i nostri progetti. Insieme possiamo fare la differenza! Per informazioni: rete@cittanuova.it
_

Riproduzione riservata ©

Condividi

Ricevi le ultime notizie su WhatsApp. Scrivi al 342 6466876