Fiamme in Sicilia e Sardegna: distrutta la chiesa di Santa Maria di Gesù

Quattrocento persone sono state evacuate a causa degli incendi. I danni materiali sono enormi: colpito il patrimonio architettonico in Sicilia e le spoglie mortali di san Benedetto il Moro
Santa Maria di Gesù
Incendi nella regione di Palermo in Sicilia, Italia, martedì 25 luglio 2023. Fonte: Vigili del Fuoco Italiani via AP

La Sicilia e la Sardegna sono stati funestati dalle fiamme negli ultimi giorni di luglio ed in agosto. In Sardegna le fiamme hanno devastato la zona di Costa Rei, di Quartu Sant’Elena, nel Cagliaritano e qualche giorno fa anche la zona di Posada e Siniscola, nel Nuorese, dove le fiamme sono andate avanti per alcuni giorni, distruggendo ettari di bosco. Quattrocento persone sono state evacuate.

Gli incendi sono quasi sempre di natura dolosa. In alcuni casi si è riusciti ad accertare le responsabilità. La Forestale ha arrestato un uomo di 50 anni ritenuto il responsabile dell’incendio di Gutturu e Forru, nel Medio Campidano.

Gli incendi hanno causato danni enormi, anche al patrimonio architettonico in Sicilia. Le fiamme hanno devastato varie zone della Siclia. A Palermo, l’incendio di Monte Grifone si è propagato all’antico cimitero di Santa Maria di Gesù, luogo storico di sepoltura dei palermitani, estendendosi anche alla chiesa ed al convento dei Frati minori, fino a qualche mese fa sede della “curia siciliana” dei frati minori (ora trasferita ad Acireale). Nel cimitero di Santa Maria del Gesù sono seppelliti molti palermitani illustri e – tra gli altri – anche il giudice Paolo Borsellino. Anche la borgata di Santa Maria di Gesù è stata minacciata.

La chiesa di Santa Maria di Gesù è attigua al convento eretto dal beato Matteo di Agrigento nel XV secolo. Nella chiesa erano custodite le spoglie mortali del beato Matteo e di san Benedetto il Moro, un ex schiavo restituito alla libertà che qui visse e morì nel 1589. Le fiamme hanno gravemente danneggiato le spoglie mortali di san Benedetto il Moro, che sono state tratte in salve grazie all’azione eroica di un vigile del fuoco fuori servizio. Rimangono alcune ossa che sono state trasportate altrove e che saranno ora affidate ad un paleologo per il recupero.

L’incendio ha distrutto il coro (da dove si sono propagate le fiamme), la statua di Santa Maria di Gesù del 1460, marmi e puttini, ha distrutto l’intero tetto, tranne che nella zona dell’altare. Distrutti o danneggiati anche le statue dell’Ecce Homo, di san Francesco dell’Addolorata. Gravemente mutilato (è stato recuperato a pezzi) il crocifisso ligneo dell’altare principale. Si sono slavati alcuni paramenti sacri, l’affresco dell’abside, i marmi dell’altare maggiore alla destra della tribuna del Gagini, la cappella La Grua Talamanca.

A Palermo sono arrivati l’arcivescovo Corrado Lorefice e il ministro provinciale, fra Antonino Catalfamo. «Il fuoco – ha detto Catalfamo – ha devastato la struttura muraria di questa chiesa importante per la borgata, per tutta la città di Palermo, per i Frati minori di Sicilia. Se l’uomo è accerchiato dalle fiamme, la sua chiesa, almeno nelle sue strutture esterne, è accerchiata dalle fiamme, così come i corpi carbonizzati di coloro che hanno perso la vita sono come i corpi carbonizzati di Benedetto e di Matteo d’Agrigento. Dio attraverso suoi santi vive con l’uomo la storia degli uomini».

Attorno al convento si è stratta subito la solidarietà dei siciliani e della grande famiglia francescana. Il corpo incorrotto di Benedetto il Moro è stato parzialmente sottratto alle fiamme, grazie ad alcuni volontari, tra cui un vigile del fuoco fuori servizio. «La grande famiglia di Santa Maria di Gesù, di questo quartiere – ha detto fra Antonino, in questi giorni ha perso questa chiesa come luogo di riferimento, ma certamente si è ritrovata di più come chiesa di Dio. Tutti si sono dati da fare non come se fosse la loro casa, ma perché “è” la loro casa».

Nei giorni successivi anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, anch’egli palermitano e legato a questi luoghi, si è recato in visita alla chiesa devastata dalle fiamme, accolto dall’arcivescovo Lorefice e dal Guardiano del convento, fra Vincenzo Bruccoleri.

Ora si guarda alla ricostruzione. In tanti stanno contribuendo per riportare la chiesa al suo splendore, anche se alcune cose ed oggetti sacri sono andati distrutti per sempre, come la statua di Santa Maria di Gesù, cui i palermitani sono legati. Dei contributi sono arrivati dalla Svizzera (Fondazione Gruppo Arena), ma anche dalla Missione Speranza e Carità di fratel Biagio Conte.

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