Fatebenefratelli l’ospitalità, valore aggiunto

Guardare al futuro dell’impegno sanitario che fonda insieme l’offerta di un progetto tecnico modernizzato e di un progetto umanizzato alla luce della missione principale che è quella di guarire, curare, riabilitare. Questo il monito lanciato dal priore generale dell’ordine ospedaliero Fatebenefratelli fra’ Pascual Piles, per una attualizzazione e globalizzazione dell’ospitalità attraverso l’esercizio di professionalità sempre più a servizio del malato. Un nuovo impegno per il futuro sanitario cui sono chiamati tutti i collaboratori, religiosi e laici, che operano nelle strutture dei Fatebenefratelli, per una condivisione “qualificata” del carisma dell’ospitalità, cui l’ordine si ispira. Della sfida ad una collaborazione più efficace tra religiosi e laici, già lanciata con forza dal generale predecessore fra’ Pier Luigi Marchesi, discute il top management dell’ordine ospedaliero riunito dal 20 al 22 ottobre presso Centro studi di Monguzzo per un aggiornamento dei vertici gestionali. Direttori sanitari ed amministrativi, superiori locali e provinciali dell’ordine, collaboratori laici da tutta Italia a confronto su una nuova gestione del servizio sanita rio, con il “valore aggiunto” dell’ospitalità e dell’umanizzazione delle cure. L’ordine ospedaliero Fatebenefratelli, è impegnato da 500 anni nella cura e nell’assistenza qualificata ai malati. Presente con 300 opere in 50 nazioni del mondo, si avvale attualmente della collaborazione di 40 mila collaboratori religiosi e laici, che assistono quotidianamente in media 35 mila pazienti, avvalendosi del contributo di circa 300 mila benefattori. Sottolineati da fra’ Pascual Piles il valore dell’ospitalità nel servizio di assistenza, secondo l’ispirazione del loro fondatore san Giovanni di Dio, considerato anche il precursore dell’ospedale “moderno” per aver riscoperto il valore della centralità dell’uomo ed il rispetto della sua dignità morale e spirituale nel servizio di assistenza al paziente: un servizio qualificato oltre che a livello tecnico-scientifico anche dal punta di vista umano. Tra i temi affrontati nel corso delle tre giornate a Monguzzo: la gestione, la valorizzazione e la motivazione delle risorse umane e l’umanizzazione del servizio.

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