FantaSanremo, “Batti cinque con Gianni Morandi”

Oggi inizia Il Festival della Canzone Italiana e, con lui, il FantaSanremo. Tra virtuale e reale, milioni i concorrenti ad uno dei giochi più gettonati del momento. Di che si tratta? Come partecipare? Perché è così popolare? Origini e confronti
Teatro Ariston, Sanremo (Foto di Lapresse)

Ieri sera a mezzanotte si sono chiuse le iscrizioni per partecipare al “FantaSanremo”, la competizione online annuale che dal 2020 appassiona milioni di spettatori (e non) del Festival della Canzone Italiana.

Festival di Sanremo (Foto di Lapresse)

Si tratta di un gioco in cui si può creare la propria squadra scegliendo cinque tra i cantanti realmente in gara, divisi tra “big”, ovvero gli artisti già affermati sullo scenario italiano, e i giovani, che fanno parte di un altro giro di competizione del Festival. Unico premio la gloria. Per partecipare si può accedere attraverso l’apposito sito internet e formare il proprio team, comprando i componenti attraverso l’uso di “baudi”, simpatico nome per indicare la moneta fittizia del gioco. Il termine si rifà allo storico conduttore televisivo italiano Pippo Baudo, famoso per aver presentato il festival di Sanremo ben 13 volte. Ovviamente ne detiene il primato.

I 100 baudi, che si hanno in partenza, vanno oculatamente investiti su cinque giocatori, che ovviamente hanno prezzi differenti. I più economici sono i cantanti del girone dei giovani, i più costosi invece i big. Decisamente caro il cantante romano Ultimo (27 baudi) seguito da Marco Mengoni (26 baudi) e Giorgia (25 baudi).

Dopo aver speso i baudi a disposizione, cosa succede? Si entra in competizione, nel campionato mondiale e magari in una lega con i propri amici. Chi ha più punti, vince. Questi possono essere attribuiti secondo i cosiddetti “bonus e malus”. A parte il punteggio dato dalla posizione in classifica e dalla vincita di altri riconoscimenti, come il Premio alla Critica Mia Martini, ci sono dei bonus se i cantanti svolgono determinate azioni sul palco che, se non si conosce il FantaSanremo, potrebbero sembrare azioni senza senso.

Gianni Morandi (Foto di Lapresse)

Ad esempio, si passa dal più normale “Batti cinque con Gianni Morandi”, che vale ben 10 punti, all’invasione di palco non programmata, o ancora alla “perdita dei sensi”, che arrivano fino a 50 punti. Ma attenti ai malus: una caduta dalla scalitana (pre-esibizione) varrà una multa di 50 punti! Insomma, è tutto lì il divertimento.

Qualche dettaglio sulla nascita della competizione: secondo Wikipedia (ebbene sì, il FantaSanremo ha la sua pagina enciclopedica), il gioco ha origine nel 2020, con soli 47 partecipanti. È stato ideato da un gruppo di lavoratori nel mondo dello spettacolo ispiratisi al Fanta-Game of Thrones, basato sull’omonima serie televisiva. Era già comunque molto famoso e affermato un altro tipo di torneo simile: il Fantacalcio. Insomma, viene creata addirittura una federazione, la FIF (Federazione Italiana FantaSanremo), composta da 8 persone. Con grande spirito di intraprendenza e una notevole passione per le competizioni, stilano il regolamento e danno il via alla così definita “Edizione Zero”. Ma sarà il 2021 l’anno decisivo: 46.962 squadre iscritte. La FIF decide infatti di spostare il gioco online, complice la pandemia COVID-19, così il FantaSanremo prima attira l’interesse dei social, dove ne parlano influencer come Fedez, poi arriva l’attenzione mediatica. Il fenomeno esplode e diventa quello che è oggi: un appuntamento capace di coinvolgere anche chi Sanremo nemmeno lo segue.

È proprio questa la potenza del Festival. Passano gli anni, i palinsesti tv cambiano, le generazioni si susseguono, ma Sanremo è sempre lo stesso programma da record. Nell’epoca dei meme, elementi comici e iconici, la vicenda Bugo-Morgan o Amadeus che balla con la Pausini sono pane per i denti dei social.

Nasce il Fantacalcio? Ma perché anche non FantaSanremo. Abbiamo i social, allora usiamoli. Esplodono gli influencer, quindi, nascono i format “Vieni con me a Sanremo”. È qui una delle chiavi di volta, se non la principale: il Festival si aggiorna, non ha paura di cambiare. Tuttavia non affronta rivoluzioni che portano a rimpiangere la versione precedente, ma evoluzioni.

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