Euro 2020: il malore di Eriksen e i ruggiti di Inghilterra e Olanda

La terza giornata di gare agli Europei vede rispettare tutti i pronostici: inglesi, austriaci e olandesi hanno la meglio su Croazia, Macedonia e Ucraina. I tifosi di tutte le squadre hanno fatto il tifo per Christian Eriksen, giocatore danese crollato in campo per un malore. Oggi Spagna in campo.

Christian Eriksen, dal dramma al sollievo
L’inizio da sogno dell’Italia è stata la cornice ideale del debutto di un Europeo atteso come non mai. Un’atmosfera idilliaca, spezzata ventiquattro ore dopo dal dramma di Eriksen: il suo arresto cardiaco in diretta tv ha fatto trattenere il fiato a milioni di tifosi. Tutto accade al 43’ di Danimarca-Finlandia (poi conclusa 0-1), quando il calciatore interista stramazza al suolo nei pressi della linea laterale. Le immagini sono fortissime, con gli occhi sbarrati del giocatore privo di sensi e l’immediato soccorso di capitan Kjaer, lucido nell’adagiarlo su un fianco impedendogli il soffocamento. Il tempestivo intervento dei sanitari e l’arrivo del defibrillatore hanno evitato una tragedia che sembrava consumata.

Il medico della nazionale danese Martin Boesen ha spiegato bene come per qualche attimo l’atleta fosse praticamente morto: «Christian ora è sveglio – ha precisato Boesen – risponde in maniera chiara, il cuore ha ripreso regolarmente». Un sospiro di sollievo enorme, una vicenda da cui emerge lo splendido comportamento di squadra dei giocatori danesi, lucidi nel creare uno scudo umano a protezione del compagno in difficoltà. L’abbraccio di Kjaer alla moglie di Eriksen, disperata, rappresenta un gesto di immensa umanità che resterà nella storia di questi Europei. Ci sarà tempo per comprendere cosa sia successo al numero 10 della Danimarca: il lieto fine della vicenda ha consentito di concentrarsi con più leggerezza sul calcio giocato, in una domenica in cui le emozioni e i grandi gol non sono mancati.

I Tre Leoni domano la Croazia grazie a Sterling
L’inizio è col botto. Alle ore 15 Inghilterra e Croazia si sono affrontate nel tempio di Wembley, per una rivincita della semifinale del Mondiale 2018 (vinta 2-1 da Modric e compagni). Chi si attendeva spettacolo e gol a grappoli, però, è rimasto deluso: l’incrocio tra le due favorite del Gruppo D è stato deciso da una rete di Sterling arrivata nella ripresa. L’inizio dei padroni di casa è stato fragoroso, col palo timbrato da Foden dopo 6’ e la stoccata dalla distanza dell’ottimo Phillips, sventata da Livakovic. Il forcing dei padroni di casa, di fatto, si conclude qui: la Croazia, infatti, è brava a narcotizzare la partita grazie al palleggio orchestrato dal solito, immenso Modric. Il problema degli uomini di Dalic è l’assenza di peso offensivo, con un Rebic troppo impreciso. Nel secondo tempo l’Inghilterra chiude il discorso col lampo di Sterling al minuto 57: il tambureggiante Phillips spacca in due la difesa e serve una palla d’oro alla punta del Manchester City, bravo a trafiggere il portiere avversario con una conclusione precisa.

Macedonia, Pandev non basta: l’Austria mette la terza e va
Il Gruppo C si è aperto alle 18 con una sfida che sembrava segnata. Il 3-1 conclusivo a favore degli austriaci però non deve trarre in inganno, con Alaba e compagni che hanno risolto la gara grazie a due reti arrivate nel finale. Austriaci avanti al 18’ grazie a Lainer, servito da un lancio al bacio di Sabitzer e bravo a trafiggere con un tocco volante Dimitrievski. Il pari della Macedonia arriva al 28’ e porta la firma di Pandev: l’attaccante è bravo a sfruttare un pasticcio tra Alaba e Bachmann, impossessandosi di una palla vagante in area e segnando a porta sguarnita. È un gol che permette al giocatore del Genoa di diventare il secondo marcatore più anziano nella storia degli Europei a 37 anni e 321 giorni. Il fortino macedone, assediato durante tutto il secondo tempo, cede al minuto 78: l’improvvida uscita di Dimitrievski sul cross di Alaba permette a Gregoritsch di siglare il 2-1. L’opera è completata dall’ex interista Arnautovic al 90’, complice un pasticcio difensivo che permette alla punta di concludere agevolmente a rete.

Olanda-Ucraina sulle montagne russe: alla fine la spuntano gli Oranje
La partita di Amsterdam ha chiuso al meglio la giornata, regalando gol ed emozioni. L’Europeo degli ucraini era già iniziato in maniera vivace, con le polemiche legate alle maglie disegnate per la manifestazione. L’Uefa ha imposto la cancellazione della scritta “Gloria ai nostri eroi”, presente nella parte posteriore del colletto, perché giudicata politica: lo slogan in questione, infatti, era stato utilizzato nel 2014 durante la rivolta di Maidan, provocando una presa di posizione ufficiale da parte di Mosca. Tornando alla gara, l’inizio degli ucraini è stato uno choc: Olanda travolgente e sfortunata nella prima frazione, brava poi ad andare sul 2-0 grazie ai gol di Wijmaldum e Weghorst. La perla di Yarmolenko, con uno splendido sinistro a giro da fuori area, è il preludio alla zuccata di Yaremchuk che vale il 2-2. Ci pensa Dumfries a farsi perdonare qualche errore di troppo, deviando di testa il cross di Aké per il punto del definitivo 3-2. Un gol meritato: gli Oranje, ora, attendono a braccia aperte il ritorno del leader difensivo De Ligt per ritrovare un po’ di stabilità difensiva.

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