Essere Parola viva

"La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa": questo il tema della XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo del Vescovi che si è tenuta nel 2008. Le relazioni di due forum sulla Parola e sulla Regola, capolavoro del santo, secondo una bella definizione di Chiara Lubich.
Parola di Dio

Ad oltre quarant’anni dal Concilio Vaticano II e dalla pubblicazione della Costituzione Apostolica Dei Verbum l’attenzione di tutta la Chiesa si concentra quest’anno in modo particolare, specialmente nel mese di ottobre 2008, in corrispondenza con la XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo del Vescovi, sul tema: La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa.

Per i consacrati e le consacrate è questa senz’altro una preziosa occasione per approfondire l’importanza della Parola di Dio nella propria esistenza individuale e comunitaria, come sorgente della propria chiamata e identità carismatica e come origine di ogni apostolato e missione.

La Parola di Dio sta accompagnando in questi ultimi anni il forte impegno delle Famiglie religiose nel rinnovamento delle proprie Costituzioni in fedeltà dinamica al carisma del fondatore, alla Regola e alle indicazioni dell’assise conciliare.

Anche le nostre comunità hanno registrato una particolare enfasi che è stata attribuita alla pratica della lectio divina e alla presentazione e assunzione dei suoi vari metodi, a volte riadattati secondo le “pratiche di pietà” e gli stili di preghiera e di meditazione delle varie spiritualità.

Giunge così provvidenziale anche per i consacrati e le consacrate questo appuntamento ecclesiale, preparato dalla recente pubblicazione del relativo Instrumentum laboris (IL).

Tra i frutti e i risultati positivi che la Parola di Dio ha prodotto nella comunità cristiana ve ne sono alcuni che possiamo evidenziare anche nell’ambito specifico della vita religiosa come “il sostanziale rinnovamento biblico in ambito liturgico, catechistico e, più a monte, esegetico e teologico; – la pratica incipiente ma fruttuosa della Lectio Divina con modalità diverse; – la diffusione del Libro Sacro…; – l’interesse per la Bibbia in ambito culturale” (IL 5).

Tuttavia una domanda di fondo permane: come mai, pur con tutte le lectiones divinae che organizziamo, con l’aumento in quantità e in qualità dello studio della Bibbia e della condivisione dei suoi contenuti, con la rinnovata sensibilità alla preghiera a contatto con la sacra Scrittura, ecc., la nostra vita… spesso rimane la stessa? Veramente la Parola ci rende liberi, produce unione con Dio, dona sapienza, ci unisce, genera fraternità, cambia la mentalità, converte, fa nascere la comunità?

Proprio noi in qualche modo dovremmo essere, nella Chiesa, gli “esperti” e i testimoni di questa trasformazione che la Parola di Dio opera in coloro che a Lui hanno dedicato tutta la loro persona, nella sequela del Verbo che si è fatto carne.

Il testo dell’IL segnala, tra gli altri, anche altri interrogativi e punti di riflessione che possono riguardarci: “- la Dei Verbum come tale è poco conosciuta; – si constata una maggiore familiarità con la Bibbia, ma una non sufficiente conoscenza dell’intero deposito di fede cui appartiene la Bibbia; – quanto all’Antico Testamento è diffusa la difficoltà di comprensione e di accoglienza con il rischio di un uso non corretto; – l’approccio liturgico alla Parola di Dio nella Messa lascia sovente a desiderare; – un nodo delicato e sofferto riguarda il rapporto tra Bibbia e scienza nell’interpretazione del mondo e della vita umana…

In tanti cristiani il desiderio intenso di ascoltare la Parola di Dio si realizza in una esperienza più emotiva che convinta, a causa della scarsa conoscenza della dottrina. Questa frattura tra verità di fede ed esperienza di vita si avverte soprattutto nell’incontro liturgico con la Parola di Dio…

In secondo luogo si deve riconoscere che il rapporto diretto con la Scrittura è vissuto da tanti in maniera iniziale. A questo proposito peculiare testimonianza viene data dai movimenti, mentre un ruolo trainante va riconosciuto alle persone consacrate…

Il processo di globalizzazione, estendendosi rapidamente, coinvolge anche la Chiesa. Tre fattori… fanno da contesto all’incontro con la Sacra Scrittura: – la secolarizzazione che determina una condizione di vita facilmente esposta alla deriva del secolarismo consumistico, al relativismo e alla indifferenza religiosa, specialmente nelle giovani generazioni; – il pluralismo religioso e culturale con l’insorgenza di forme gnostiche ed esoteriche nell’interpretazione della Sacra Scrittura e di gruppi religiosi a sé stanti all’interno della Chiesa cattolica.

Si sviluppano, inoltre, confronti non facili e conflitti dolorosi, specie per minoranze cristiane in ambito non cristiano a proposito dell’uso della Bibbia; – l’aspirazione assai sentita ad esprimere la Parola di Dio come liberazione della persona da condizioni disumane e come conforto concreto per i poveri e i sofferenti. Nel quadro della nuova evangelizzazione, la trasmissione della fede deve coniugarsi con la scoperta in profondità della Parola di Dio. È augurabile che la Parola di Dio sia presentata come sostegno della fede della Chiesa lungo i secoli” (IL 6-7).

Di fronte a queste sfide, la Rivista intende fornire uno specifico contributo nella direzione del rapporto essenziale tra Parola annunciata, meditata, celebrata e vissuta. In particolare si vuole mettere in risalto come la vita consacrata significhi primariamente “essere Parola viva”.

Solo questo, infatti, fa sì che ogni Parola di Dio incarnata in ciascuno dei nostri fondatori e dei nostri carismi possa essere veramente espressione dell’unico Vangelo, e dunque evangelizzi. Dio stesso è Colui che ci parla, e la nostra vita diventa “opera” della sua Parola, perché termine della Sua azione, che “dice” e “crea” nello stesso tempo, rendendoci “nuove creature” nel Figlio.

Nel cuore della Parola di Dio, essendoci il mistero di Cristo e il mistero della Chiesa, si trova anche il mistero di ciascuno dei nostri carismi e delle nostre vocazioni. Come la Chiesa nasce e vive dalla Parola che lungo tutta la storia ne permea e anima la vita nella potenza dello Spirito Santo, così avviene anche per la nostra esistenza quando è “Parola viva”.

La maggior parte degli articoli riportano le relazioni e comunicazioni offerte dagli autori nei due Forum cha la Rivista ha organizzato a Roma cui hanno partecipato circa 130 persone di tutte le vocazioni ed età.

Il primo, dal tema “Il capolavoro del santo. Vangelo, Regola, Comunità”, prendeva spunto da uno scritto di Chiara Lubich nel quale l’autrice contemplava le Regole dei fondatori. Due autorevoli docenti, sr. Catherine Aubin op e Bruno Secondin ocd, hanno inquadrato teologicamente la relazione tra Vangelo e Regola.

Mario Aldegani csj, superiore generale dei Giuseppini del Murialdo, ha riflettuto ad alta voce sulle vie per incarnare l’unica Regola nelle diverse culture. Infine, la comunità del noviziato dei Frati Minori di Fontecolombo ci ha raccontato come oggi un gruppo di giovani religiosi legge e impara a vivere la Regola.

Il secondo Forum ha voluto offrire ai partecipanti un momento di dialogo in vista del Sinodo sulla Parola con la presenza qualificata e graditissima di mons. Fortunato Frezza del Segreteriato del Sinodo e di sr. Enrica Rosanna fma, consulente della Congregrazione degli Istituti di Vita Consacrata e delle Società di Vita apostolica.

Padre Fabio Ciardi omi ha letto alcuni brani di Chiara Lubich sulla Parola, tratti dalla raccolta Essere tua Parola, uscita in occasione della partenza di Chiara da questa terra.

Il dialogo è stato introdotto da due focolarine del Centro Mariapoli di Castel Gandolfo (Roma) che hanno raccontato alcune esperienze della Parola di vita, il modo tipico del Movimento dei focolari di incarnare la Parola nel quotidiano.

All’interno della prospettiva di una spiritualità di comunione, cui è chiamata tutta la Chiesa, le pagine che seguono intendono offrire un apporto di riflessione e soprattutto di esperienza affinché quanto indicato nel Documento non sia solo un auspicio, ma diventi sempre più realtà: “… le persone consacrate valorizzino il confronto comunitario con la Parola di Dio, che recherà comunione fraterna, gioiosa condivisione delle esperienze di Dio nella loro vita e faciliterà loro una crescita nella vita spirituale” (IL 52).

 

 

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